Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRl1'ICA SOCIALE 87 ricostituito il partito, si impose la. necessità cli una. organizzazione sindacale. Al Congresso di llainfeld "l'organizzazione sinda– cale " fu specialmente messa all'ordine del giorno e fu presa questa deliberazione: " li Congrnsso raccoinanda lii conì;rcssisti di ogni località, ma specialmente a quelJi dei centri indu– stria\i1 la fondazione di Sindacati industriali; è rac– comandato cli facilitare l'entra.t:a ai manovali, uomini e donne. " Questi~ raccomandar.ione 11011 rimase lettera morta. La .Direzione del partito democratico socialista. e k~ stampa hanno conquistato per i Sindacati, mediante un la.voro lungo e infaticabile, le condizioni neces– sarie di esistenza, ed una parte del diritto di asso– ciazione contro cui si erano coalizzate tutta la l>ru– talità. e tutta la stupidità della burocrazia, austriaca. Un anno e mezzo dopo il Congresso cli Hainfeld si riuscì n far accettare i primi statuti dei Sindacati e da quel momento vediamo gli elementi piì:1cloholi ciel partito dedicarsi all'azione sindacale. La stampa sinda~le austriaca ha puro - e questo sia detto a suo onore - un'impronta schiettamente socialista. Nè con ciò si creda che questi giornali siano o vogliano essere degli organi politici. 1l'utto al con• trario. J,:ssi vogliono - e debbono - servire g1i in– teressi professionali e l'organizzazione del loro Sin– dacato, nè pili nè meno. Ma appunto perchè tale è il loro fine 1 essi debbono essere redatti eia gente capace di vedere pili lungi dei confini stretti dell'in– teresse immediato del ramo speciale, da. gente che comprenda la situazione ciel proprio mestiere nell'in– sieme dello sviluppo generale, economico, politico ed intellettuale, in una parola., che tenti di concepire ogni lavoratore come un proletario, come un membro della sua classe, la. cui sort.e è la sua. Il Sindacato, la cui vista sp~zier.\ su tutto il campo di battaglia e che considererà ogni scontro s1>ecìale che esso deve sostenere come un episodio del grande combattimento emancipatore del proletariato; questo Sindacato -- e solo questo - potrà servire il par– tito nel senso migliore della pa.rola. J.,; così solamente che esso potrà. comprendere il valore reale degli avvenimenti più importanti per la tattica del partito, per cui, ad esempio, l'anda– mento favorevole anzichenò delle cose negli ultimi anni non lo fal':~ diventare esngeratamente ottimistn, nè Ja crisi terribile athrnle lo precipiterà alla di– speri1zione del pessimismo piì1 scoraggiato. D'altra parte, la democrazia socialista, deve rico– noscere che l'organizzazione sindacale è uno dei mezzi più attivi per la realizzazione del proprio pro– gramma: " accrescere la forza, di rcsislellza ell i +nezzi (l'i combattimento del p1·olet<u-iato n· 1~ inutile f1:ir rilevare come ogni passo in a.vanti nella riduzione del tempo del lavoro, nella elevazione del tenore di vitil, creano le condizioni migliori per lo sviluppo della. organizzilzione e l'accrescimento della capacità politica del proletariato. Si può dire perfino che è vano il tentare di fare dell'operaio un val1etto poli– tico e una bestia elettorale dei suoi sfruttatori, là dove forti Sinclaca.t.i danno alt' operaio il rispetto di sè ed al padrone H rispetto dell'operaio. Ma una parte importante elci ·nostro programma, e segnata– mente la protezione legale dei lavoratori, è quasi necessariamente vincoh,ta ad un'azione prepamtoria, impiantata e condotta. innanzi dai Sindaca.ti. 1;: certo infatti che tutto quello, che la. lotta. sinda.cale viene conquistando, non può essere sempre interamente mantenuto in tempi difficili; ecco perchè i salari fissi, determinati per legge, sono assolutamente ne– cessari (I). 1'fa è vero altresì che la. macchina Iegi- t 1) ltlsen·e del trn<tultore ! ::i G no B1arco slativa sarà trascinata tanto pii, facilmente sulla Yia del progresso, quanto [>iì1 la condizione reale si av• viciuerà. alla condizione ideale, che si vorrebbe fissata e mantenuta per legge. Uisogna aggiungere ciò che è più importante: la forza educatrice delle organizzazioni sindacali, il sentimento cli solidarietà, l'abito dello spirito a vol– gersi verso i fatti economici e sociali e la coscienza della propria. forza che esso importa. Il Congresso recente cli Vienna ha dunque assai ben provvisto mcttcndo 1 per così dire, nella pagella dei doveri cli ogni socialista il progresso e il miglio· ramento dell'organizzazione sindacale. }ifa i nostri Sindacati non sono affatto associa.zioni socialiste i essi hanno il loro àmbito di azione ben definita.; con che non avvi alcun pericolo di conflitto tra il par– tito socialista. austriaco e i Sindacati. Sono due corpi distinti; ma due amici; due anime ed un ponsiero j due cuori ed un polso. Il sindacato illuminato è un socialista., il socialista cosciente è un sindacato. Dott. YJCTOR A oum. LO SGIIEIIA DILEGGE SULLA MUNICIPALIZZAZION La municipaliz,,azione dei servizi - <101>0 essere sb1ta per alcun tcmJ)o una bandiera rossa sventolata dai partiti più avanzati durante le lotte elettorali - è dh•entata una bandiera bianca, un punto di con cordia fra uomini politici ascritti a partiti opposti, una specie cli " Juogo comune " per tutti i pro– grammi. Così essa sta ora per varcMe Ja. soglia delle aule legislative. Giì~ nel 1898, in occasione della discus– sione ciel disegno cli legge sul credito comunale e provinciale, la Commissione parlamentare propose un ordine del giorno in cui si invitava. il Governo " a studiare cd a proporre provvedimenti legislativi allo scopo di procurare ai Comuni la possibilità ed i mezzi per assumere l'esercizio diretto dei servizi puhblici nell'interesse generale o in quello delle fì. nanze municipali ,,. Poi il Pelloux nello stesso anno nominò una Commissione per lo studio della muni· cipalizzazione: fu predisposto allora un progetto cli legge che, per le vicende della politica parlamentare, non ebbe l'onore della. stampa definitiva e che - se non erro - è quello stesso che, dovuto a " uno fra i conserva.tori pilt colti e studiosi "' è riprodotto da Filippo Virgilii nella prefRzione a uno studio su questa materia. di G. A. Morelli. B 1 or non è molto, la. Commissioné reale d'inchiesta sull 1 Amministra• zionc munici1>alc cli Napoli, ammessa come indiscu• tibìlc l'utilità. cli emancipare Napoli dai vincoli clic la legano aJle tre grandi socieULdell'acquedotto, delle tranvie e della illuminazione, avanzò) fra i provve– dimenti per assestare il bilancio di quel Comune, la proposta del riscatto e dell'esercizio diretto di quei tre servizi. La questione fece un rapidissimo cammino nelle sfere governative. Nel 1898, in seno alla Commis– sione poi credito comunale e provinciale, Giolitti, sebbene non impugnasse il principio della munici- 1rnlizzazionc1 sollevò obbiezioni sulla, difficoltà. delPat. tuazione," ritenendo non essere giunto il momento cli avvi11re il Governo in una via, che poteva condurre h\ finanza dello Sh1to e quella elci Comuni a non prevedil>ili conseguenze n· Ora, quello stesso Giolitti, dimentica le oùbiezioni allora mosse, e presenta uno schema di legge por la municipalizzazione. All'annunzio di questo schema su per i fogli quo– tidiani cli tutti i colori - nell'Ai:anU! come nella Patria, nella 'l'rilnma come nel G'iornale ci'ltalf<(, è stato un coro cli voci plaudenti.

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