Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

86 CRITICA SOCIALE disagio; non si tratta di elemosina ricevuta, ma di con– qnist.it vera. o Pl'O!)l'ia, di egemonia dei pii1 adatti alla vita sociale presa nella sua integrità. Onde s'infrango il classico paragone del socialismo col 1>rotezionismo. D'altra parte, pur essendo vero cho lo Stato si demo• cratizza politicamente ed economicamente per virtù dello sforzo associato degli sfruttati, non ò men vero che questo processo di democratizzazione sia in sostanza un processo aristocratico. Ab initio la sovranità politica come la libertà economica, il cittadino come il pr0J>rictario indipendente, non sono che attributi di un solo o di pochi, dei 1>illsocialmente adatti in genere; a mano a mano la sfera s'allarga ad essi dintorno; la coscienza.di specie, che, secondo il Oiddings; costituisce il nocciolodella "ita sociale, si affina, si es1mnde,si particolarizza, onde gli individui sovrani di sò e dell'opera propria, gli impren• ditori dell'azienda sociale, crescono sempre 1>H1. La SO· vranità è bensl una conquista a cui s'M•viano i più, ma è una ca.pacit.\ che si generalizza. da J>OChi; essa implica una disciplina e una coordinazione di idee, cli senti– menti, cli abitudini praUclle, di self yorerne111e11f, che non può diffondersi nei pili se Parbitrio srrena.to delle loro ·attività non incomincia a trovare un osta.colo fuori di sè nella volontà. ferma di pochi. Col crescere degli Sl)i• riti disciplinati e soHani, nel mentr<' diminuisce la coer• cizione che ciascuno di quest.i s'accorge di subire da.'suoi colleghi, cresce quella che essi collettivamente eserci• tano sugli spiriti meno disciJ)linati, accelerando così il })rocesso di diffusione di una disciplina sociale generale e, idea.Imente, eguale in tutti, nella. democrazia politica ed economica, che sogna lo stato••limite dell'evoluzione sociolo,qica.Anche da questo punto di vista la conce• zione del socialismo, secondo il Fourniòro, è nel suo spirito essenzialmente individualistica., poichò è il mezzo di l'ealizzare la sovranità dell'individuo sociale. Certo l'opera. del Fourniòre risente un po' dell'idealismo proprio dei partiti rivoluzionari francesi 1 pur discostan• doscne nello spirito; ma.noi non sapremmo astenerci dal raccomandarla caldamente a. tutti coloro che 1 forse non ritenendo piì1 sufficiente per sò la. concezione del socia– lismo ufficiale, sono tratti a condannarne con le formule anche lo spirito o a gittnrsi in braccio ad un individua– lismo, che non è meno unilaterale, meno rigido, meno formalistico cd astratto; proprio ment,re da un lato e dall'altro si incomincia. ad accorgersi che, invece cli due princit)ii OP!lOSti assoluti, si tratta di due tendenze com– plementari, di due diversi aspetti di quella. lotta. per la libertì1,che d:1. secoli l'uomo combatte per trionfare ora di questo, ora. di quell'ostacolo. A.S0RLO C1u;si,1. IlPartito Socialista austriaco ei Sindacati Dal Mouvement Socialiste, In. succosa Rivista diretta <lai Lagardelle e che col nuo,•o anno diventò settima• nale( 1), togliamo il bre,•e articolo che segue, il quale, mentre illustra un punto toccato dì fuggita clal nostro Sticus nel suo studio sulle revisioni dei programmi so– cialisti, conforta inoltre dell'autol'ib\ del piì1 illust1·e so• cialista austriaco vi\'ente -· Vittorio Adlcr, il battagliero direttore della viennese Arbeiterzeit11n9 - la stessa tesi che, in tema.di rapporti fra partito socialista e organiz• za:doni 01>ernie, noi at, bin.mo di recente sostenuta('). ( 1) l'arls, 10, ruc :'llonslcur le l'r1ncc • l,'abbonu,ucnto 11cr l'ltlllh\ è 01 Il trnnchl Il semestre, 12 l'unno. li numero so11arato ceut. Z!i. (f) 1-t l,tqht ,u nsiatti,za t u pm·tuo socklllsta (lllbllOIMa di Cri• Uc,1 Soçialt 1 ccnt. :lO). .Kò potremmo desiderare unn. J)il1 lusinghiera. testimo• nianza di quest-a. Poco tempo fa la Democrazia socialista. austriaca rivedeva il suo programma o, dopo lunga e vivace discussione scritta ed orale, gli da.va una nuovn im· pronh1. Così riveduto e corretto, il programma rispondo pili esattamente allo sta.to attm,le ciel movimento proletal'io in Austria. ed alle conoscenze positive che si hanno sullo svilu1>JlOeconomico. I due 1>roblemi 1 che attrassero pili a lungo e pili fortemente l'attenzione, furono quello di determinare la parte cli influenza. esercitata., sopra le condizioni di vita della classe operaia, dalla produzione capita.• listicn, chL una parte, dalla lotta cli classe combattuta dal proletariato, dall'altra. :\[a ci fu pure un punto, non meno importante, della nostra. teoria, che venne esaminato minuziosa• mente, e cioè: in quale misura, accanto alla marcia regolare della evoluzione economica che conduce per una necessitt\ inesorabile In società. da.I ca.pita• lismo al socialismo, l'entrata in iscena della volontà cosciente ciel proletariato organizza.to ha inttuen• zato tale evoluzione! ·1:: orgoglio dei socialisti austriaci di itvere nel loro Congresso osato approfondire e disaminare nella loro portata pratica queste questioni, che sem~ brano a prima giunta di ordine pura.mente accade– mico. Ma in realtà. non ò una questione teorica sta• bilire se la tendenza del capitalismo a generare la miser-iacrescente del proletariato è insormontabile, oppure se noi dobbiamo agirn con Ja convinzione profonda che la lotta cli classe aumenta la combat• tività della chtsse operaia. Comechè, nel nostro program.ma di Vienna, questa concezione si sia affermata piìt fortemente che nel programma di Hainfeld, essa non è solamente la conseguenza di convinzioni esclusivamente teoriche, ma anche il frutto della esperienza prntica cli pili che dicci anni di lotta. 1l lavoro di organizzazione effettuato dopo Hainfeld ha cinto al r>roletariato au• striaco una coscienza crescente cli se stesso o della sua forza. Ciò ha pure determinato un cambiamento notevole nella forma del nostro prognunma, che è stato accolto senza. discussione, tanto appariva a tutti necessario e sebbene tale cambiamento fosse cli una altissima e caratteristica importanza.. La frase pili clecisi"a del programma cli Hainfelcl era questa: " Organizzare voliticameule il proleta.– " riato, illumimtrlo sul suo stato e sulla sua. rnis– " sionc, renderlo capace della lotht- 1 mon1lmonte e " fisicamente, e mantenerlo tt1le: tale è il vero pro• " gramma della classe operaia socialista di Austria. 11 Questa frase non ò stata cambiata, soltanto fu can• celiata la parola politicamente. Di ,iuisa che il vero programma. della democrazia socii1lista è semplice• mento caratterizzato dalle pH,1·0Ie organizzare il JJl"O· letariato. Con tale cancella:tione il programma si è notevolmente allargato. Non è pili soltanto l'organiz• zazione vnlitica, ma sopratutto l'organizzazione sin dacale del proletariato che si indica ora dal partito come suo còmpito essenziale. Certo, nè il pensiero nò la cosa. sono nuovi. li'in clall'orig-inc del movimento operaio austrh1co 1 prima che fosse vinto dallo Jegg-ì eccezionali, esistette una organizzazione sindacale cli forma primitiva., la quale non mancò di allacciarsi al partito politico. B si può persino dire che i Sindacati erano a quel tempo intieramentc soggetti al partito politico, in guisa che le loro ftuizioni sindacali passavano in se– conda linea. Le grandi lotte interne del partito, che condussero allora. alla scissione, si erano in fa.tt.o elevate nel seno stesso dei Sindacati. Quando venne

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