Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

80 CRITICA SOCIALE OA GOTtlA A TOlH~S lte\'isioni e cor1·czioni del lH'ogrnmurn. socinlisti,. .Nonessendo nò una. Chiesa, uè una sett,1.1 ma es– sendo un partito politico che ha. le 8ue Ua:si nelle risulttUJZe poi:11t1vc JelJa. uritica. economica. e i;turica, il Partito 1:wuial1:st.t.non h,~ 110 putlori 1 ue ditlicoltà a correggern il suo progTamnut. qualora. l~Ltti nuovi ne dimostrino gli errod, a modiHcarJo in armonia alle condizioni uuovc delh società, ml adattarlo ni nuovi bli:1ognidel proletariato ed alla cresciuta azione sua nella. compagine socii.~le. Crediamo quimli utile riprodurre, a titolo di docu– mento, le moliificazioni che al programnrn. massimo nostro furono portate a tutt'oggi, scmm entrarvi in merito, auchc pe,·chè riteuh,mo l>asti ht.semplice let– tura dei testi successivi per conviucersi che il Pa.1·– tito socialista rnsta, nelle sue linee basilari, quale si costituì verso la. metà. del secolo passato, pure assi– milandosi tutti gli elementi vitali che l'evoluzione dei tempi e delJe cose germiuauo ininterrottamente. I P1·ogrammi di Gothu, e di Edurt-. Prescindendo dal Jllanifesto dei Comunisti, che ò la. piotni angolare cli tutte le nrnnifestazioni successive dei parti ti socialisti nei vari paesi, e ven(jndo ai pn>grnmmi che precisamente quei l'artiti si son dati per illuminare l'azione pratica di ogni giorno, il primo d'essi è il programma di Gotha del 1875. rn: quel Congresso si fusero Uefinitivamente le due frazioni lassa.llhwa e m~trxista, e quindi il programma. cho ne uscì, come lo defluì .Mlll'x coJJa suu. monlacc critica, " malgrado tutta 1.~fanfara democratica, è continuamente ammor15ato dallo spirito di soggezione della setta. lassalliana verso lo Stato, o, ciò CIie non è migliore) dalla. superstizione democrarica., o, piut– tosto, è un comprome::1so tra queste duo specie di superstizioni uguttlmente Joutm1e dal socialismo (I) 11• Questo programma fu poi riclaborn.to e modificato nel 189t a.d Brfurt, ed è notevole che molte dèllc osse1·v1,zioni critiche fatte da Marx nel 1875 al p1·0- gramma di Gotlm, e delle quali non si tenne ;~lloni co11to,trovarono invece pieno accoglimento nel 1891) talchè il nuovo pl'Ogrnmma, come lo giudicò Bngels ('), li ha eliminati gli avanzi notevoli di una tradizione inv\!cchiata- sia. specialmente Jassalliana, sia socia• list;~ volgare - e si è tenuto noli' insieme sul terreno della scienza attuale. " Anche perchò si possa comprendere H valore e h~ portata delle modificazioni portate recentem~J.1tc a quel programma, diamo i due testi cli Ootha e cli l~rfnrt l'uno cli fronte alPaltro. Nel programma. di Gotlll.l, il primo paragrafo con· tiene un postul.~to teorico ehe pili degli altri fu cri– ticato da :Marx, per Ja sua imprecisione, e che fu soppresso nel progrttmma di Erfurt. Becolo: li li lavoro ò la. fonte di ogni ricchezza e di ogni ci– viltù1 e, poichò il lavoro universalmente utile è possi– l.lile solo mediante la societìL,così ap1Jartiene al la società, cioè a tutti i membri di essa, il prodotto comJ)lessivo ctel lavoro, col do,,ere generale di lavorare, a diritto ugllalc 1 a ciascuno secondo i suoi ragionevoli bisogni. ,, 11 paragrafo :! 0 del programnm cli Gotha venne svolto ad Erfurt in 4 parngrafi con maggiore deter- (') c. '.\IAIIX: /'ti· fll t:rfl/.~{I dtl fW(!{l/'(1/1"/l(I (/ti/(/ {/et/1(/C/"(l.:ia ;JOt!I«• IUla (/\'c11cZdt, (U\110 IX, \'Q]. 1, X. 18), l'ubbllefltO ll(lll/1. COllCz\0110 <I.elio1•11crc<I.IMorx <1.trct1a<I.alClceout, c<l.lta dal .Yonglnl (Uoma 1901). (!) }'. &~01::LS: CrOUcll del progetto d/.prounmmm del l'Clrl/.fo sQci«· //.,la tedesco del IIJOJ(Xcue 7,dt, UOI). B,o 1oteca lJ1no n,arc-c minazione scientifica dei fenomeni dcri"anti clall'at• tuale assetto economico. Le frasi in corsivo sono le correzioni suggerite da Marx per il programma di Gotha. Programmadi Gotha. 11 Nella ~ociet:L pre:-'lente gli istrumenti del lavoro souo lllO!lOJJOliO della clns~e dei caJ>iralisti. La dipen– denza della classe dei la– vora.tori da. ciò detenni nata è la causa della miseria e dell'asservimento iu tutte le sue forme. 11 Programmadi Erfurt. " Dal fatto che i mezzi di lavoro -- h\ terra. e il suolo 1 le miniere, le c1tve, le 1uacchine e gli strumenti di lavoro, i mezzi di comu• nicazione - si sono sepa– rati dall'operaio e son di– ventati proprietà esclusiva di una. JJarte dei membri della società, J)rovenne la divisione dellù. societ1ì. in chle<;lassi,q_uellache lavora e q_uella che possiede. "'J'\Cllemani dei loro ac– ca.1)<\l'ratori1 i mezzi di la• voro sociali sono divent.ati mezzi di sfruttamento. L'as– servimento economico così determinato degli operai ai J)Ossessori dei mezzi di la– voro, cioè delle fonti di vita, è la base della schiavitl1 sotto tutte lo sue rorn1e, della miseria sociale, del deperimento intellettuale, della dipendenza. J>Olìtico.. ~ Sotto il dominio di questo sfruttamento, Puccu– mulazione della ricchezza prodotta dagli sfruttati in mano ngli sfruttatori - ai cuJ)italisti e ai grmuli 1>ropnetari fomliari - au– menta con velocità ognor crescente. Sempre più di– suguale si fa. Ja ripart-iziono dei prodot.ti del 1a, 1 oro e "sempre l)it'tiucertn. la eon– dizio11c dei JHOletari 11 (questa dizione por sugge– rimento di J.:ngcts fu sosti– tuita alht J)urola miseri(, del progetto), ogno1· più formi– dal>ile l'esercito degli ope– rai su1>ert1ui) ognor lJiÙ acuta. l'o1>1>0sizioned iclasse, sempre più accanita. la lotta delle classi, che divide la societ,\ moderna. in due camJJi nemici e costituisce il carnltere comune di tutt.i i paesi industriali. 11 L'assenza di un J>iano, che ha il suo fondamento nel cal'nttere stesso della 1>roduzionecapi tal is ti ca., 1>roducequelle crisi equegli arres~i del lavoro sempre più lunghi, che non pos– sono se non J)eggiorare la condizione dei lil.\'Oratori, e che, per la rovina delle classi medie urbane e ru· rali - dei })iccoli borghesi e elci 1>iccoli proJ>rietari agricoli - allargano l'abis– so che eiliste tra i J>OSsidcnti e i nullatenenti, erigono a condizione normale della societù. l'insicurezza. gene– rale e forniscono la J>l'O\'a, che la classe degli acca1rn,r– ratori dei mezzi sociali cli lavoro ha perduto 1 insieme alla su:t missione, l'attitu• dine alla supremazia eco– nomica e politica. 11

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