Critica Sociale - Anno XII - n.5-6 - 1 e 16 marzo 1902

CRITICA SOCIALE i9 bisogni non nascono e non aumentano che quando, di fronte a nuovi dolori, l'individuo vede dinanzi a sò nuO\'i mezzi. adatti o creduti adatti a sopprimerli? J,a ra,:.rio1\e è una sola.: la societl~ borghese, se, per calmare i dolori, 1>ersoddisfare !'esigenze crescenti del J)1·oletariato, non dà a questo SJl0ntancamente una parte proporzionata– mente crescente delle sue ricchezze, gli offre J)Crò il mezzo, indiretto ma sicuro, })Cl' conquistarsele: e il mezzo è la politica. Abbiamo già visto che tutto l'ingranaggio politico dei paesi civili ò crcaldone della borghesia; abl>iamo visto che essa ò la prima che spinga il 1>roletariato di tale ingranaggio a ser\'irsi e gli dia la coltura e l'istruzione a ciò necessarie; sappiamo che essa, irreggimentando gli operai nelle fabbriche, forma quei plotoni se1·rati e di– sciJ)linati che assaltano comJJatti le urne e compatti vo• tauo per un sol nome. Come meravigliarsi dunque che il proletariato, una. volta che lo stesso regime capitali– stico, dOIJOaverlo in\·ìtato e invogliato al banchetto della vita) gli i\ chiuso in faccia le porte, entri do.Ile fine– stre, salendo quelle scale o arrampicandosi per quelle funi che la borghesia. in principio) quando le occoneva un aiuto per i preJ)arativi solenni, gli aveva spontanea• mente fornito? Che la l>orghesia. si penta llOi della sua storditaggine, non monta. Ormai l' à. commessa e deve raccoglierne i frutti. F: se il proletariato, entrato in sa.la e furioso pel brntto giuoco a lui fatto, si precipiter:'\ sulla ta\'Ola e, spolveranclo il banchetto, lascerà gli ossi alla borghesia, questa incolpi sò stessa e rifletta che era meglio o non invitare affatto il nemico o, giacchò aveva chiuso le porte, sbarrar ben le finestre. Jn questo caso al proletal'iato non sarebbero rimaste che due vie: quella rivoluzionaria, pericolosissima e difficilissima, di dar fuoco alla. casa, arrischiando così, col brucia.re tutto 1 di strin• gere in mano alla fine un pugno di mosche; o quella Jlit'1filosofica, dando un ultimo sOS})iroe annusando pel' l'ultima volta le fumanti vinmde imbandite, di tornar– sene incliet1·0 bofonchiando al suo casolare e al suo de– sco. In fin dei conti anche ai 1>opolie alle classi sociali non è malo applicata la favola della volpe e dell'uva. * * • Abbandonando il linguaggio figurato, e riassumendo il piì1 precisamente possibile il nostro 1>ensiero,possiamo dunque affermare: 1° Che nel mondo capitalistico, ingentilendosi sem1lre 1>iì1- col crescere sia pure lento e SJ)l'Ol>Orzionato dei salari e dei comodi - l'organismo e la sensibilità della classe OJ)eraia.inobilitandosi - col diffondersi della col• tura e dell'educazione - il suo spirito; aumentando - per l'incitamento stesso che , 1 ien dalle industrie e eia.i commerci e per il crescente contatto colle classi su1le– riori - l'insieme dei suoi desideri e delle sue esigenze; divenendo incerta e precaria la sua ))OSizione; e suben– trando - in seguito al trionfo delle idee democratiche dalla stessa borghesia dirnlgate - all'antico spirito ser– vile il sentimento sempre Jlil, vivo dell'eguaglianza. as– soluta; la somm<tdei suoi d-0lori. (intesa la parola nel senso più lato) tende co11timwme11te <t cresceree <ul acco– starsi a quella che fo1·maU 1>alrimonio psicologico<lelfcato e complessodella classe borghese. 2(,) Che questi dolori, di, fatto. 110,i versisterebberoe t1on crescerebbero se il JJrolet<triato t·rorn.'jsenei crescenti S<t· l<tri il moclope1·allonfcmarU,o 110,i ·ve<lesse dilla11zia sè mezzo alcuno ver diminuirti o sopprimerli. Nel primo caso, essendo il J>rogresso continuo della classe operaia compatibile col regime borghese, non verrebbe questo minato da nessuno squilibrio, uè minacciato da nessun te l 10 o perturbamento sociale; nel secondo, la. degenerazione o l'adattamento aspettando il proletariato, sparirebbe con ciò la molla di qualsiasi rivoluiione. 3° )la il regime capitnlistico, mentre non estingue direttamente o sufficientemente col salario i cloloi·i della. classe la\'oratrice, le offre indirettamente e h10osciente– mcnte, col voto e colle armi 1>olitiche, i mezzi. per estin• gue1·Ii da sè. Essa crea così elci bisogni sempre pil, pro– porzionati ai :,;alari e che il.uno per unica condizione della lol'O esistenza e ciel loro appagamento la leni<t ili• sti·uzioue delregime borghese. Quello che com1>ie la bor• ghesia è un suicidio. f.,e ragioni del suo tramonto, le cause del giganteggiar miracoloso del socialismo anche nei paesi che finora ne ))arcvano immuni, non sono nQlla. volonu~ astratta della classe operaia, non sono nella pura coscienza di taluna o cli molte ingiustizie sociali. f_,aclasse 0J>eraia sale e vuol salire perchè 1mò salire; e il merito della sua 1>otenza è tutto del mondo bor– ghese. Ù questo mondo, che va continuamente aumen– tando e istigando l'<wi<litù della clM.se lavoratrice e che, mentre poi tenta fermarla nella sua corsa vertiginosa, è travolto da quella forza che egli stesso à. destai.o. Jn questa spiega,-:ione oggetlica dei socialismo, che ne fa un prodotto fatale dell'ambiente borghese, sta tutta la grandezza insuperata del genio di i\larx. Nei 1mrtico• lari il :Maestro avrà errato; ma la linea vera o fonda– mentale è la sua. Se non sarì~ miseria fisicct, sarà miseria soci(lle; se non squit-ibrio o antagonismo l1'<t salari epro• fitti, sarl~ squiUbi·ioe antar,ouismotra salari. e bisogni; se non miseria cresce11te sad\ malco11te11to cresce11fe; ma è sempre un 111ale, sempre un male che cresce, e quindi la morte è sicura. " Con 10 S\ 1 iluppo della grande industria - dice il Manifesto dei Comunisti, - ,•iene tratta di sotto ai piedi della borghesia la base stessa 1 su cui essa Jlroduce e si n.ppropria i prodotti. Ess<tvartorisce anzi tutto il 1n·oprio becchino.ll suo tramonto e il trionfo clel1woleta1'iato sono eg11<1lmente inevit(lbili. ,, Capitalismo e socialismo sono dunque in i\ral'x due ter• mini inseparabili, anzi l'uno è dell'altro la causa. Reco la 1>roronda concezione marxista a cui non J)Ossiamri– nunciare. Chi nega questo; chi nega che l'attuale movi– mento sociale trae la forza e la rngion d'essere da un male continuamente crescente, che è il portato della bor– ghesia,e che affligge 1·ealmente il 1>rolet<trfoto, potrà. darci una nuova lle1mbblic<t di Platone o un nuovo romanzo alla BeHamy, non una spiegazione, sia pure lontana– mente attendibile, del JlÌll grandioso fenomeno delPc– poca nostra. Dott. CAnt.o P•;rnoccm. Lo studio <lel dott. Petrocchi, che "finiamo ora di 2nthblicare, è stato da noi anr.J,e1·accolto in 01mscolo della 11ostra l~iblioteca di propaganda .. - Prezzo cen– tesimi 20. FILIPPO TURATI Leriforma urgenti delprocasso penale JnleQJella11zlt svolt<t allli Camera <lei <lel)tttati U 20 maggio 1901. Prezzo centesimi 10 - o richiesta mediante cartolina doppia.

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