Critica Sociale - Anno XI - n. 19 - 1 ottobre 1901

290 CRITICA SOCIALE stesso che preparano alJ 1 Italh1, una nuova fase rivo– luzionaria, il periodo delle riforme. A questa. prepa• razione l'opera migliore viene dai socialisti. Ma il lavoro ò molto e faticoso; nè sempre i nostri amici bastano a tutto, perchè le associazioni contadine na– scono e si diffondono con la rapiclità della buona novella da lungo tempo attcsa 1 e subito, in questa prima tcncrn formazione di coscienze, ne sbocciano gli scioperi. A contenere tutto questo largo movimento di anime in ribellione non bastano le energie socia– liste del luogo, fuorchè nei paesi, corno il Mantovano, già esperti in questo genere cli lotte. Yi sono pro– vincie, come il ]ferrarese, che ha1rno bisogno di pro– paganda socialista. quanto di pane. Ve ne sono altre, come il Pndovnno, dove bisognano educatori ad arre– stare i così detti krumiri accorrenti contro i fratelli di lavoro all'invito lusingatore dei padroni e dei de– mocratici cristiani. Che fa, che ha fatto la Direzione del Partito? Carlo Vezzani, il valoroso organizzatore dei conta– dini mantovani, gi1\ fece Ja requisitoria da pAri suo (.Aranti! dei 3-4 luglio). Non istarò a sfondare un uscio Aperto ( 1). Mi contento di notArc che non solo la Direzione nou diede nè Aiuti, nè norme direttive al movimento delle Leghe, ma non si curò neppure cli raccogliere i f 'rut.ti delle altrni faticl1e, mettendo assìen1c cifre e fatti per orcliuare un po' di statistica e un compendio storico, i quali sarelJl>ern utile contributo alla. teoria e alln pratica del socialismo. 'J'utht. questa è ncqua 1rnssnta. ]~ oggi? Tori la nc– ccssWt. principale e forse unic~t.era l'organizzaiionc proletaria i oggi si manifesta una. ncccssitlt nuova e maggiore. L'organizzazione con i suoi sci o settecento scioperi ha migliorato le sorti di forse 2 milioni cli abitnnti. Or cou"ieno presidiare i conseguiti miglio– rnmenti dagli assalii a cui si apprestano i 1rndroni per J'anno nuovo. Lo sciopero è servito all'offesa. e alla conquista. Dove sono i mezzi cli djfesa? Uno, poderoso, è l'organizzazione stessa, la quale, bene nrnmoniva l1'ilippo 'J'urnti, conta. piì1 che lo sciopero. }, nzi, i l;!Tandi armamenti non sempre sono prepa– rnzione di guerra, ma sono talvolta. ordiirnti per evi– tare la, guerra. L'organizza:tione, che in sulJc prime sbocci~ istintiYamente 11ello sciopcl'o, deve proporsi poi, più specfa.1mente 1 il fiue di nssicurare ni lnvo– ratori gli accrcscimcnt.i ottenuti. Qucst'è J'ufficio che orn spetta al proletariato. ]•: la tendenza in questo senso è già Accennata, specie nelle campagne. r con– tadini, fatti vigili dalla loro istintiva. diffidenza, Ye– dono il lavoro preparatorio tramato dai padroni (Leghe di proprietari, requisizioni di krumiri, ecc.) e sanno per provtt che i padroni si rimangiano le promesse fat.te, violando JJerfino i conlratti. GJi scio– peri di Molinella hanno sempre ayuto questo motivo ini;,,iale. In questa condizione cli cose, è certamente savio l'incitamento a proseguire Ja campagna per i probi– Yiri agricoli; i quali potrebbero spegnere molte fa– ville cli piccole beghe, spesso dovute a rappresnglie padronali, dn cui clivampAno i grossi fuochi degli scioperi. Ma l'istituto dei probiviri, che difende fino a un certo segno gli interessi inclivicllrnli, ha poco (1) l(OlllCO Sol(II J)TCSC ti (llfCIHlcre In OJ1•cz!e11e (Arnntl! del !>•6 Jugllo), O1111en·audo ch'cll'Ò po,·crn di uornlul e di quattrini. l.'OSSer– ,·1v.1ono ò gt11stn, se lntesft a rispondere 11,ImolHsslml 1ioslul11,nll ai co11rcrc11zlcr!. .Ma si O1>1ione clic, mentre •1un1cosn tu conceuo n clii molto llussò, la Direzione non ha dato, come do,•e,·a, le poclle s11e rorzo a (JUCImo,·lmento di energie che flJlJJRre t>lit umo o J>IÙ orga– nico o CIIO S'hlll)Crn1a nel CC!llrl agricoli. Un CSClllJ)IQ; I lcrrtircst do11uw<111no In grnzla un Jmlo <t'orgnnlzzntorl e nemmeno 11 becco d'un 11u11,l!rlno, Jtcrcllò J>ron•edono da sò a ogni sortii di s11csc.nato svrcc11lo. ln alcune ))l\rt1 I conbullnl, ancori\ mal desii e JlCrò tacili il!,':11 l\1Jl11\!,':llarncnt1 e nnc 1m1iu1sl\·Jtì1, sono sen:tn nluto e sc11:ta consiglio. Uri;e 11roncdcrc o pre,·e<let't,l,,. n Ola CO o punto. giuriscli:tione sulle contese tra classe e classe. B buono, ottimo se si yuolc, ma non suf– ficiente. B buona. è la pro1rnpanda 1>cr una legge sul lavoro delle donne e elci fanciulli, puL' consi– gliata dalla. Direzione del Partito; la quale però meglio a.ttecchisce tra gli operai della grande ln– dustria. Ma non è ancora tutto. Jntcndimnoci : io non vonei che si mettesse troppa carne al fuoco, per darsi l'aria. di faccendoni; ma. dico che le due proposte della Direzione in riferi– mento alla. tutela del lavoro sono inferiori alle ne– cessiU~ reali del nostro proletariato. Jl quale ci ha dato ben altri indici per le nostre agitazioni. Non si devono fare, da chi ha l'ufficio direttivo, nè troppe, nè poche proposte, bensì tante quanti sono i punti di rispondenza nelle manifestazioni della Yita pro– letaria. Voglio dire che la Politica socialista non si fRdall'alto, che)e agitazioni non si comandano come fossero grnndi manovre militari: noi siamo per l'ap– punto gente positiva. in quanto, prendendo le mosse dai bisogni e dagli impulsi di classe che si avver– tono nelle moltitudini operaie, cliamo a quelli lo svolgimento necessario per divenire forza. di pres– sione verso la parte dirigente elci paese. Ora, il fatto che si nota, ed è evidente, nelle file degli umili, dov 1 è un principio cli organizza;,,ione, dov'è uno stra– scico di sciopero, è lo sforzo diretto a tutelare le poche conquiste ottenute. Nè lo sforzo è vago, chè prende forme precise e cristaJlinc in quelle provincie dove la lotta è piì1 sapiente. :Nel Mantovano sono diffuse le Camere arbitrali, che risolvono non i soli conflitti d'interessi individuali, ma le aspre battaglie sorgenti. tra classe e classe, e trattano arditamente con le J,cghc cli resistenza come se questo avessero veste giuridica. Quest.o è il fatto grande non abba– st.rnza rilevato: è nato e matura. il nuovo diritto unrnno i fuor della nebbia della prima. predicazione evirngelicA 1 il diritto operaio è uscito al solo in ger– mogli che danno già fiori e frutti (alcune sentenze delle Camere arbitrali offrono l'ossatura del nuovo diritto). Ma se nell'istituzione delle Camere arbitmli la potenza. proletaria ha. trovato la sua pii, felice formn concretn, si abbozza pure in aJtri tentativi, nc;:di stessi arbitrati offerti a prefetti e a ministri, nclfimplicito riconoscimento uffici11.ledelle Leghe operaie o socinliste, a. cui si negava la. Jeg·ittimità. dei natali. Ornrni si può dire che il diritto opernio è la realtà che diviene. li dovei·c del partito socialista è di contribuire per quello che può Ai progressi e agli svolgimenti di questa nuoya. condi;,,ione di cose, delle nuove re– lazioni sociali in formazione. La nostra agitazione polifica, la nostra battaglia cli classe, la nostra l'i– Yoluzionc in questo momento storico si può com– pendiare nella massima che segue: - l•'are sì che il nuovo stato di fatto diventi lo stato leg!lle. - Il che viene a dire che la pressione del proletariato devo Yolcre si.1.no ufficialmente e irrevocabilmente riconosciute dal potere borghese le conquist.e opcrnie, e sia. rispettata, come sacra. e intangibile, l'organiz– z,1zione operaia, arme per maggiori conquiste. Questo do"ere è fatto più urgente dalle premure che i buoni borghesi si prendono per il proletariato. 11Governo da una parte, l'Opposizione sonniniana dalPaltra, vogliono eleggere al proletario un Con– siglio di tutela: si ricordino in proposito le pro– messe fatt:e alla Camera dei deputati cfall'on. Za– nardelli o il recente scritto dell'on. Sonnino pubbli– cato nella Nuova . .A1ttologia. Questi signori 1 di certo con le migliori intenzioni del mondo, vogliono met– tere il carro avAnti ai buoi; e chiedono in prestito le norme legislative all'foghilterra, secondo vorrebbe ron. Sonnino, o al farraginoso bagAglio dei lor propri criteri giuridici. Quest'è un pericolo. A noi tocca sven– tarlo. Bisogna che i1 proletariato risparmi al legi-

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