Critica Sociale - Anno XI - n. 16 - 16 agosto 1901

CRITICA SOCIALE 2tS ... :h[a,se la corrente che esngera,·a la nostra funzione economica si trova tagliata fuori dallo sviluppo pratico e dottrinale del nostro ))artito, non altrimenti avviene della corrente che esagerava la nostra funzione po– litica. Oià fln da quando, per necessità Ineluttabile di coso, il J>rolctariato socialiAta stringeva alleanza coi partiti nrtlni e prodig1wa quasi intera la sua atti,•ità nella di– fesa delle libertà elementari, due sintomi avvertivano che qualcosa di spurio si infiltrava nel nostro partilo, tentando di prestargli atteggiamenti 1>0litiei che non J)otc,·ano essere suoi. L'un sintomo era nella proposta - allora da me combattuta (') - di Saverio :Merlino e di Arturo Labrioln, di fondere In un programma comune I distinti e diversi ))rogrnmmi dol J)nrtlti J)Opolari; l'altro ora nella intenzione, manifestata da molti e in molto occasioni, di escludere dalla alleanza dei J)artiti J>OJ>o– lari il partito radicale legalitario. Per tal guisa si ten– deu a rare del partito socialista un'a1>pendice del J)Rr• tlto repubblit'Rno. Ora, qui è bene intenderci chiaramente. li 1>artitos~ clalisla è repubblicano non solo J>erchò è inconcepibile la soppressione del dominio ca1>itnllstico con la 1>crma– nenza del dominio regio, ma pcrchè la forma repubbli– cana, essendo la integrazione del regime rappresentath•o ò la 1>iì1atta a palesare e n rendere, nei loro eom1>Icssl svilupJ>i, ì conflitti di cla~se. Ma dall'essere repubblicano, nll'accettarc i metodi ..... reJ>ubbllcanl di Arcangelo Ohi– sieri, ci corre parecchio. I repubblicani della scuola luganese ranno della re– pubblica. la condizione si11,. qua 11011 di ogni J)Osslbllo ascensione civile e, se si sono industriati a darsi un con– tenuto di riforme economiche, lo hanno perb subordinato a un sostanziale mutamento J>Olltlco.- Una tale con– cezione ò prO\'enuta loro dal riguardare la storia ita– liana come il giuoco di duo uniche rorzc antagonistiche - la monarchica e la rcpubbllca11n - onde tutti i mali cl'Italia pro,•errobbero dal prevalere della prima, come la improvvisa saluto verrebbe dalla vittoria della se– conda. Ma il nostro materialkmo storico ò dottrina ben pii, profonda e complessa. di questo iufnntile ,1uello fra il Bene e il llale, innalzato a s1>icgazlonodi un lungo J)e• riodo di storia. Per noi, una determinata società ò quale la ranno lo suo classi o i suoi partiti: 1>li1 queste clas1:tl e questi partiti avranno coscienza dol loro interessi e capacità. di farli valere, e minoro sarà la tutela o !'op• J>resslone dei poteri superiori. Por eui la J)Ossibilìtà di rendere gagliarde e coo,t'ienti lo cla,.,1 1 fln qui prigio– niere della ignornnz1\ e df'lla trndlzioue, ha. be11mng– glore lmJ>Ortnnzadi un mutamento Istituzionale, al quale questo classi non de1:tsero 1 1>cr Il\ loro Impreparazione, OJ>crnalcuna. l)i J)iì1noi non crediamo che, polchè la. sOJ>prcssione della forma monarchica è scritta nel noslro J>rogramma minimo in mezzo t\ tutta una serie di ostacoli da SUJ>C• rare lungo la nostra strada, occorra anzitutto rimuO\'ere quella, prima di procedere a rimU0\'Ore gli altri. Fissare " pl'iOl'i l'ordine, con cui questi ostacoli debbono es.:,ero en1>crati, ò del tutto metafisico. Chi 1mò tracciare la traiettoria dell'an'enire? Forse ciò che oggi non ò di grande ostacolo può divenirlo domani; forse ciò che ora. J)are di grave ingombro 1>uòessere J)h'.1tardi un aiuto ( 11 I portUl popol11r, e il df>Hrt dd •otiolUH, CNITICA SOCIALf. del 1• seuenibrl! ,~i!!. insperato. Spazzare la via dagli ostacoli immediati per camminare in avanti all'abbattimento dei successivi: ecco_la. tattica. di un partito che non ama l 1 immobilità logorante. Questi concetti ebbero ap1>11nto la loro influenza nel– l'atteggiamento J>Oliticoattuale. Due anni fa, il nostro partito si trovava sbarrata In via eia.tutte le forzo rea– zionarie congiurate ai suoi danni: occorren dunque far im1>etocontro di esse e contro quegli occuJti poteri che J)arenno un:rle e dirigerle. :Maceco che, nel yh•o della. lotta, l'ostacolo scema te sue resistenze, si appiattisce e si lascia pervadere, e le correnti, che gli s1>umeggia– vano d'intorno, possono passare più Innanzi e slargarsi In un aheo più capace. - Fu, corno si ripete da molti, alJilitù. machiavellica quella di ritrarsi più indietro per aRl)0ttarci al varco un'altra volta 1 Noi l'Ignoriamo j ma quello cho ci giova sapere è che noll 1 a.lveo maggiore noi raccoglieremo forze maggiori, cosl che J>iòrormida• bile sarà l'urto nostro, se agli altri con"errà pro,·ocarlo. Ma qui insorgono i repubblicani gblsleriani del par– tito socinlbta. \'oi - e.cr~ i dit'ono - acHormenfate 1 s,hm• dole, le forze ril•oluzionarìe del t>OJ>olo.Forse, ma non certo lo forze rivoluziona.rio del J>roletariato socialista. \li è infatti una fondamentale differenza fra quella massa eterogenea, formata di J)lccola. borghesia scon• tenta, di burocrazia mal 1>agnta, di spostati di ogni ceto, che ,•a sotto il nome generico di vo1KJlo, e la. massa ))roletaria. saldamente organizzata e chiaramente edotta dei suoi interessi di classe. La. prima esige una certa. retorica. rivoluzionaria che ben si acconcia al suo pcs• simismo sistematico, mentre la. seconda ò troppo pro• fondamento II rh•oluzionata. 11 in sè stessa J>Cravere bi• sogno della. cantaride frasaiuola. ~eco perchè, do,•e Il J)roletariato socialista non esi.:,te ancora, si terne lo smar– rimento della combattil,ità rh•oluzlona.ria: mentre, dove Il proletariato ha quella che il f.'erri chiama la (or:::a riroluzio11aria clelltl- coscie112a socialista1 l'esercito rima.no snido anche seuza. gli squilli dello ranrare eccitatrici. Lo c1uali fanrnre hanno anche un certo ritmo trntl– quato, che ò un fastidioso retaggio della nostra rivolu• :dono naziouale. In Jtalia il regimo rnJ>J)resentativo non ò ancora J>euetrato intimament.o nei costumi dei partiti &0\'\'ersivi, figliati dirottamente dallo antiche associa– zioni carbonare e mazziniane. n è ancora in molti la credenza che Il\ insurrezione armata di qualche centi• naio cli migliaia cli uomini sia molto 1,iì1 spicciatin o vanlaggiosa che non l'educazione lenta: di milioni di la• ,•oratori, onde li J)nrtito che adotta Il J>rimo metodo de\'0 essere molto JJlù rii:oi,11zio11ario di quello che adotta Il 1:teco1ulo.E J>Oichònoi, senza n,·ero come dogma che il J)rocesso storico dclJlm es1:tereetornamente JHlciflco,ado• Jlerian10, nel pE"riodopresente, IO:..lrumeuto della J)rO– pnganda e della conquista elettorale, e 11011 ci sogniamo di dare ai nostri contadi ni la "santa carabina. libera– trice ,,, siamo i u timidi ,, sia.mo gll " addormentatori 11 , slamo i " traditori del J)OJ)olo 1 !... Cosl coloro, che J>rima erano con noi nel chiedere che il nostro 1,artito esercitasse una funzione pre,·alente– mente J>0litica 1 ora., che il t>nrtlto 81 gion\ della sua pnrzialc conquisti\ politica. per ril)rendcre la proJ)ria Uslonomia normate, gridano all'eresia e non cl se– guono J)iì1. EIJIJenc, e'è Arcangelo Ohisleri che loro tendo le IJraccia: s'accomodino ! ... lla che è dunque c1uesta corrente media, che si stacca bru,eamente dalla corrente politico-repubblicana, come

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