Critica Sociale - Anno XI - n. 12 - 16 giugno 1901

180 CRITICA SOCIALE LEFORZE IDRAULICHE NITALIA (l) .rr. Lo svilupJ)0 dello sfruttamento della forza. idrau– lica può sucldividersi in tre fasi: le primo clue de– terminate dai [}rogressi tecnici delle mott-ici, l'ultima dalla. trasmissione elettrica dell'energia. L'acqua può agire per mozzo della sua (Ol'Z<t viva, del suo peso, ovvero per reazione; ed anche contem– poraneamente in piì:1 modi, a seconda del tipo di motrice. L't1;,;ionepor forza vivn, che è la piìt comune, può esercitarsi per urto o per vres!;ioue. L'arcaica " ruota a palette ,,, ancor tanto diffusa in Italia, funziona appunto per urto, o il suo rendimento ò mi– nimo; l'acqua. infatti, dopo aver cozza.to contro le palette, cessa di agire in modo regolare e contiuuo; 11disordine dei filetti liquidi, i rimbalzi reciproci delle molecole d'acqua spumeggiante, sono altrettanti sper– lleri di forza. J~ispecchiano questa fase primitiva i numerosi microscopici mulini sparsi nelle nostre val– late e scaglionati lungo i canali irrigatorii. I perfe– zionamenti delle ruote (per es. la. ruota a cassette) non aumentano gran fatto l'utilizzazione clclliL forza. Seconda fase. Un notevole progresso è segnato dalle turbine, che cominciano a diffondersi verso la metà. del secolo scorso, e con le quali la. forza viva. dell'acqua agisce per pressione, le perdite son ridotto al minimo, lo portate e le A.ltezze di caduta sono aumentate enormemente. Ma. sono ancora. sfrutta– menti isolati di piccole potenzel utilizzate sul posto eia. un solo utente; e ciò perchè la trasmissione te. Jodinnmica non va oltre un raggio di 120 a L50 metri. Ogni industriale ha il proprio impianto idraulico completo (djga, canale di derivazione, officina) per lo sfruttamento parimenti comJ)Jeto di un dato salto cl'aeqna. 11 costo unitario del cavallo idraulico, es– sendo funzione di molteplici clementi che non au– mentano in proporzione della potenza d'acqua sfrut– tata1 diminuisce rapidamente, di regola, colla. potenza dell'impianto; esso quindi, in questa fase, •è ancora relativamente assai elevato, e non permette applica• zione industriale se non in casi eccezionalmente fa– voreYoli per rngioni topografiche ed idrografiche. Onde il pullulare di sta1Jilimenti 1 limitato agli sbocchi delle vallate, specialmente alpine, come nel mellesc, nelle 1>rovincie di 'L'orino e cli Bergamo, e a. 'l'orni neJPHalia centrale. {t) . Jja Ioggo sulla derivazione di acque pubbliche 10 agosto 1884, tuttora vigente, è modellata sulle modeste esigenze di cotesta fase intermedia. 'l'erza fase. La trasmissione elettrica dell'energia a distanza apre l'èra della grande produzione. Alle veloci, ingombranti e pericolose cinghie, ai compli– cati ingranaggi: ai lunghi o pesanti alberi d'acciaio sottentrano i sottili fili di rame, veicoli silenziosi dell'energia, che ormai si trasporta a centinaia. cli chilometri (3). Potendosi trasferire alle industri città. della. pianura l'energia. mccolta. nelle vallate JJil1 Te- (') \'cdl c,·u~a Soc/.( t.ll, l!Xll, X. t, (1° mRrzo), llll~. C.7. ( 1) Xel 1891 si nllllzznva In ltnlln uu totnlo di 2::.0.000 earnHl li! rorza l<lrau11cn; 1;,,0.000 (Il questi <llsil'!b11lvnn111 su r.o.ooo tm mulln! dn ccrcnll, rr11ntol dn olivo o brlllatol (In rl80, eon unn mcd In. lii tro cn\·1,11111cr CIMcuno; gll nitri 100.000 cnvnlll scnh·11no n iOOO motori di dln:-rso ln<lustrlo, con unn mcdln IJCr clo,:icuno di u cnval!l o <111ns1 una metà r111nrtlvnM nono sole pro,·lnclo di Pcrugln, ZfOvnrn Torino o Bcrgnmo, In ragiono rls11etttvnmcnto di circa Ul.000, 12.000, J 1.000 O 10.000 C0.\'1ll11. (') 1)11, uno degli ulllml 1111111orl dclt'/11d11st,.ie H1cetrlq11e np11rcn• dh1mo como H reco,·tl 111rotto di dlstm1zn sin stillo raggiunto nci:11 Stnll i.;nttl 1h1lh1 S11()(J11t1lmle '«IIS W(l/tr /'f)lr-,1· Co. elio, rncondo es11c– rlmcntt 11ro1mrntor11 JlOr condurre 1l 81rn ~·ri:inclaco h, ror1.,1 tll 1111n c1111catn,rlcscl a lrns11ort11rc n :Ha 011110,nctrl una 1>0tcnzo di 700 lcl– lQwaits con risultati sodtllsruccntl. B,o 1oteca lJlno ~,arco condite e trasformare in moto ed ili ricchezza, la potenza. dei fiumi nei loro corsi mcclii, ancora quasi intatta, non è pilt indispensabile la ricerca elci pie• coli salti 11a.turali in condizione privilegiata. Il pic– colo impianto, che utili:t.ztL localmente l'energia, cessa. a.nzi, in generale, d'essere conveniente: occorrono impianti colossali 1 che distribuiscano l'energia idrau– lic;-1, trasformata. in clettrica 1 a una massa cli utenti. L1cnc1·g-iadiventa così oggetto cli commercio. La Germania allCrma già. la tendenza a creare in ogni città una grande ed unica star.ione generatrice, alimentata da macchino tecniche e distributrice cli luce, di forza motrice e di trazione. La .Allgemeiue l!.'/ectricif{ils Gesellsdm{t, che gi.\ nel '\)8 aveva im– piantato oltre 100 staz!oni centrali e 65 linee tran– viarie (le tranvie di Genova. fra queste), compra tutte le concessioni di tranvie ,t cavalli per t1·asfor111arle in elettriche; con enormi officine 1)uò produrre moltis– sima corrente, rivenderla. a buon prezzo e farvi tut– tavia Jauti guadagni. Aggiunge a questo l'illumina• zione o l'impianto di inotori in tutte le industrie. J!arecchie società rivali fanno altrettanto. I~ già i confini di una sola città sono troppo ristretti per ht distrilrnzionc dell'energia.(') Questo accentramento, se ò conveniente .anche dove bisogna pur sempre ricorrern alle macchine a Yaporc, diventa una. assoluta necessità. tecnica dove 1 come in ltalia 1 al difetto cli carbone fa riscontro l'abbondanza di energia idrica. Per i grandi corsi di acqua, l'illto costo dello opere, occorrenti allo cleri• vazioni, impedisce ut.ilizzazioni che non siano colos– sali. .ì\ra anche pei corsi secondari e poi torrenti montani 1 quasi sempre (benchò non in uguale pro– porzione) il grande impianto ò pit1 conveniente del piccolo. Prescindiamo dal fatto clic, per l'ubicazione e pei diritti acquisiti, un piccolo impianto, sui cOrsi d'acqua rninol'i, impedisco talvolta o ritarda il sor• gere di impianti piì1 poderosi, con grave detrimento dellii ricchezza nazionale. l\ra 1 a parte ciò, a nume• rose stazioni, scaglionate lungo un torrente, utilii• zanti ciascuna piccoli salti della stessa portata., con opero idrauliche proprie, proprie macchino, propria linea di trasporto completa, propria direzione ed amministrazione, per fornire l'energia a un solo o n pochi utenti, ò tecnicamente preferibile, nel più dei casi, una sola e grande stazione che utilizzi una pH, vnsta potenza, il cui limite Ò determinato da condizioni topografiche e idrografiche e da ragionì cli massimo tornaconto, e che può, per via di s11c– cessive ramificazioni 1 abbracciare ta.lora tutta una provincia. Siamo insomma di fronte al pili colossale accentramento tecnico che si possa imaginare. J 1 ;c1 ecco Ja riprova statistica. Jn Italia la media delle domando di forza che, nel biennio 1885-86, era di 36 cavalli ciascuna, nel quadriennio 1889-92 di 130, nel biennio 1897-98 di 230; dal 6 luglio al 9 di– cembre 189\) salì a, 2160 cavalli ciascu1rn ! Questa rivoluzione clclJa tecnica, se trovò l)en pre– parati i finanzieri, che piombarono alPassalto dello forze iclrnulicho giacenti, scompigliò le testo miso– neiche dei nostri burocratici. Pet· essi, nel fatto che <Jtmlcuno richieda una concessione, non già per sfrut– tarla sul posto, ma per trasportare la.forza, poniamo, da [vrea a 'l'orino " a scopo di speculazione ,,, vi è qualcosa. cli diabolico e di terrificante. " Ueve lo Stato - così chiude una. Relazione ministeriale {IO no– vembre 1898) - recare ostacolo, con tutti i mezzi le– gali di cui può essere armato, allo svolgimento della clistril)u;,;ione delle forzo iclraulicho generate, ai pri– Yati utenti, a base di monopolio> curando che essa () Veggnsl n~ ET l,,u,~·..1.11out:: 1,(1 (lh!lrUmtW11 d!h1u9ie ilecfrlt/llt, e11Allemc,91,e; IWhtzlonc (Il uu'lnchlCStn ratta 1>erconto del Comun o (Il Pnrlgt. l)J (JUCStO s1,lcndldo libro (!lolle !{là conto ,\f1111i.<:ipc11J;t, CO!l un imo lntercnnnto nrlleolo 1lel.lu CrHlca del 1° marzo.

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