Critica Sociale - Anno XI - n. 12 - 16 giugno 1901

C!UTIGA SOCIALE 189 formolo diverse a i::econdn.del 1>esorag~iunto dal bam-1 bino da nutrire: sulle botti~lie è indicnto il numero da consumnrsi ogni 24 ore e gli inter\'alli secondo i quali Pa.llattamento cleve avere Iuogo .. AIlo !',paccio è preposta una mll'se, la qmtle dà suggol'imeuti alle clienti intorno aU'allevamento dei bambini, allo cure o JH'ecauzioni da adottare, ecc. l J)rimi due me!'li di esercizio ebbero un esito incor– raggiante: nient.re nel decennio la mortalità media in– fo.ntile in quel periorlo ern sb\ta di 22.J, in quei due mesi scese a 107 ! Vistitnzione divmrne tosto popolnris– sima1 hrnto che si dovettero impiantare varie altre l:ttteric. Dapprima le vacche fomit-rici erano semplice– mente sotto la sorveglianza delPUfficio d'igiene: J)Oi,})er maggiore garanzia, si imJ)iantò una vaccheria munici• J)ale. In questa gli animali sono scelti con molta cura, le stalle sono tenute rigorosamente pulite in modo che non si sollevi polvere con J)rincipii organici la quale possa cadere nel latte. Precauzioni minuziosissimo sono prese J)er la <lisinrczione· delle vacche, del J)ersonale e dei recipienti, quando il latte viene munto: altre cautelo sono osservate per la custodia e conservazione del latte fino a che viene venduto. Inoltre un sistema rigorosissimo di ispeziono ò stabi– lito sul latte venduto dai privati: vengono mensilmente p1·esi da 350 a 400 campioui per l'analisi chimica e IJat• teriologica . .I.e isJ)ezioni sono estese anche alle vaccherie e riguardano pure la condizione delle stalle, la ,·eutila– zione, la (Htlizia degli animali, la qualità del mangime e del Icttimc, il lavoro che fanno gli animali, la condi• :dono sanitaria della famiglia, ecc. I dati relativi a cia– scun J)roduttore e venditore di la.tte sono raccolti in ta– l.lolle di cui il 1n1Ublico può prendere visione. Questa duplice azione municipale ha fatto sl che ora. vivano a nochester oltrn 1000 t,ambini che altrimenti sarebbero morti. MUNICll'Al,IS. Lafilosofia di R.Ardigò e il socialismo ~ Ncll'Cl)OCfl J\rCi!CtdC ò gh\ noln o "cre1:1c1utl\ l\!:ISlll \"l1•a o (orto, .. 111 ,temo• ~ c1·(1::u,, Intesa In ,1uesto flenso, che I,\ " rlC<:hCllllll, ln cultura, Il l>Otcrc, IH)lll\ "SOCIOIÌI, non 8111110li 11rll•ll<:J(JO (\Clla ~ nrlstocraztn, sia del snnguc, SII\ <!Cli:\ " r!cc11czll11oziosa, sia dCIII\ vlolonzn, ~ sh~ del caso, ma SI cstcn<hrno 111ra• "g1ono del lll\'Oro e del Jll<'rlto. ,. ,\J:l)IGÒ, "101"(1/tdei l'OSlt/.vJsU, p. 138. U110dei cni-attori Jlil1 notevoli del socialismo italiano ò questo, che cs:so, l)ure corrispondendo - e non J)Otrebbe non corrispondere - alle condizioni economiche e intel– lettuali del paese, nondimeno pare essere, e poi suo rapido o razionale S\•ilu11poe J::cr la. sua organica com• pattezza, qui~lche cosa di pili evoluto o cli })ili ,i,•rrnzato dell'ambiente stesso cho lo lrn prodotto; ))er modo che chi dovesse indurre il grado di svilupJ)O economico, cli coltura, di educazione ch•i!e, di solidarietà, a cui noi siamo pen•enuti, dalla Yalida e matura compagine del socialismo nostro, sareòbe trntto a delle conclusioni erroneamente ottimistiche; sarebbe tratto a giudicarc l'Jtalia meno analfabeta, meno dopressa, meno povera del vero, a crederla meno arretrata nell'agl"icolturn e nello industl'ie, men discosta, nel suo com1>lesso, da.Ile nazioni J)iÌl ricche e piì1 civili. JI socialismo normalmente fiorisce e vigoreggia non do,·e la miseria. è J)iù intensa e diffusa o la ,.roduzione J)iÌt impacciahi e arcaica e il fisco J>il1sollecito e inge– gnoso e più deserta la scuola; pros1>era in\•ece dove il capitalismo è piì1 evoluto o lo classi OJlernie meno disa– giate, J)it'1colte, più consa1,evoli, meglio arbitre cli sò. nen possono le persecuzioni e le crisi di nrnlcontento te n C no B1ar e accelerarne la marcia; non JJOssono ))erò giovare a dargli rorza, unitll, OJ)portuna e cauta elasticità. di mosse, Yita durevole ed efficace; a ciò occorre quel relativo benes– sere e quella conscia serenità, che non possono Jll'OYC· nire se non da un regime di libertà o da una certrt · coltura. Or come avviene che, malgrado questo, il moto del socialismo italiano è stato ccl è così rapido e sopratutto così abile e rnzionale? J>er Yarie ragioni; ma, a mio parere, specialmente per una: per avere cioè la <lottrina man,:istica trovato fin da. J>rincipio fra. noi un ausilio acconcio e J)Ossente nella gloriosa e non mai interrotta trndi:done J)Ositiva e liberale indigena: quella tradizione, che s'ingemma dei nomi di Jlietro Pomponazzi, cli Tom– maso Cnmpanolla, di nernardino 'l'clesio, <li Oiorclnno Bruno, di Onlileo Oalilei, di O. n. Yico, di Gaetano l,'i\angieri, di O. D. Homagnosi, e si riassume ora. degna• mente in Roberto Ardigò. Jiu in grazia di tale tradi– zione - aiutat;1 1 naturalmente, dalla disposizione con– creta. delle coso, senza cli che essa sarebbe stata inane - che il socialismo ebbe ben presto cortesi e oneste acco– glienze rra noi e ben 1,resto e relicemente si italianizzò. r,a fortuna delle idee assomiglia a. quella <lei semi, che "il vento disperde"; come questi, esse fioriscono, se il suolo, che le accoglie, è ra.vorevolc; isteriliscono o muoiono, se il caso invece le balestra in terra imJHe• ))arata e matrigna. 1-: anche la "iccnlla. del socialismo italiano sa.rebbe stata. meno veloce, meno sicura, m~no originalo e però piì1 straniera. e posticcia, se non l'i~vcsse ravorita e non la favorisse quest'aura. a.utocfona e sana. di po.,itivismo e di liberalismo, che costituisce una.dolio vere e pure glorie del pcn::;iero nazionale. In particol!lre Roberto .Ardigò - questo filosofo vene– rando e modesto, che, senza essere sovc1·chiamcnto osa.I. tnt.o e disturbato dai clamori della fama, pur possiede una. delle menti JliÌt robuste e OJ)erose e una delle anime pili candido o au;;tcre, di che si sia onorato 1 in Jtalia, il secolo X.IX e ::.ionori quest'alba augurale del secolo XX - è benemerito di tale OPI~Ol'tunoe fecondo ambiente spirituale, in cui il verbo teutonico del Man, e <lell'Engel:s 1>otè divenire itllliano. E non che nelln, sua vita.o neile sue opere egli abbia mostrato <li atleriro al sochllismo o al materialismo storico .. Al contrario, - come noteremo 1>iÌ1avanti, sulle orme del OroJlJ)ali - il materialismo storico egli clipassata fraintese e confutò, o del socialismo - se non andiamo errati - non discorso in alcuno dei suoi volumi. :Ma egli ne ò benemerito ugualmente; benemerito J>er il metodo J>Ositivoda lui Jll'OJrngna.to e attuato; per l:l dife::.a.entusiastici\. da lui ratta della libertà. del 1lensiel'O; per la lotta. epica, cho egli sostenne, prima entro la sua coscienza, di 1,oi di fronte ai suoi avversari, contro il dogma tradizionale, lo scolasticismo metafisico e il moderno spiritualismo; J)er l'etica elevatissima, che egli cost.russe su rondamenti reali, anzichò fantastici; })Cr il suo concetto della. gene~i J)OSitiva e della relatività. <lolle idealità sociali e del ratto della giustizia. Non a. caso Enrico Ferri ~ o, con lui 1 .Achille Loria - fu discepolo, nel liceo di :Mantova, dell'Ardigò, e l<'iliJlpO 'J'urnti, ventenne, nel J8i9, traduceva. per la Rivisl(i Re• 1mbblic<ou, il caldo elogio ohe l'EsJ)inas, dalle colonne della Revue Philosophique, tributa.va alla J.llorale dei. Po• sitivisti) e nel 1881 1 Leonida llissolati dettava, a nome di molti ammiratori cremonesi, una vibrata 1notesti\. contro il segretario generalo 'l'enerclli, che, per conto dei benpensanti mautovaui, aveva inflitto all'Ardigò Pammonizione famosa i e non a caso Alessandro Oro1>·

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