Critica Sociale - Anno XI - n. 12 - 16 giugno 1901

186 CRITICA SOCIALE falliti, ma dette Casse hanno dovuto torre a prestito dai fondi di riserva, e Jo Stato dal l893 al 18il8 ha dovuto intervenire per 7 1 /, mi.lioni annui. Difatti, ecco lo stato delle Casse dal ROgiugno 1885 al 30 giugno 189{): Proventi Rete Adriatica 28.155.021 n Mediterranea 35.710.618 ,, Sicula. 3.UJ7.104 67.062.743 $J)(l80 92.4-18.047 I08.481.008 5.886.711 206.815.766 E a questo deficit si devono aggiunucro circa altri 30 milioni di spese, eseguite solo per far fronte a opere inrUspensabili-. [noitre, con una legge del 25 feb– braio I900, si è dovuto provvedere allo stanzia.monto di a.Itri 28 milioni e si è data facoltà al Governo di obbliga.re le Società ad anticipare i c,ipitf~li neces– aal'i per l'acquisto cli materiali in aumento di dota– zione, il che importerà. un altro onere d.i oltre 120 milioni. Riepilogando: foJlì completAmente il progetto ~fa. gliani cli far fronte alle speso ferroviarie mcdlante cmis!:lìoni di obbligazioni ammol'tizzabiJi in 90 anni. Le costruzioni ferroviarie, che nei primi bilanci ernno messe in conto di movimento lU capitali, dopo for– nrnrono una voce a sè. Ora, nel conto patrimoniale dello Stato, la spesa, sostenuta dal Governo per la costruzione dello ferrovie fol'lnanti le grnndi reti, figura per L. 4.645.770.000, 111a nell'attivo il valore, che esse rappresentano, è valutato solo a un miliardo e 200 milioni. Di - 3.445. 700.000 lire qui nel i è diminuita 1ft l'ic– chezzit. nazio1rnJe. Quali i rimedi possibili? Senza nutrire troppo illu• sioni per l'avvenire, qualcosit in meglio si può realmente fare. Primi\ però, istruiamoci con 11esperienza elci po· poli pili ricchi, e vediamo quali risultati abbiano ot– tenuto essi dRi loro sistemi. Dopo, il problenm ci appa!'Ìri\ così chiaro, che le conclusioni verranno q1wsi a imporsi. A'r'.1'11,10 0AOIA'l'I, LUIGI EINAUl)I. UTlLITÀ SOCIALEDONISTA O U'l'IJ,1'1'.l SOCLlLEPROUJ'l'ARIA ! (A proposito del cl'iteri socialisti nei bilanci comunali) ·Lerunzioni amministrative - scrive acutamente r-:-,wico Lcoue - debbono ispirarsi al criterio utilitario del mag• giore utile 1>er tutti, quale indice empirico di quella giustizia sociale, che forma l'ideale dei socialisti, e che noi crediamo in via di quasi S(JOntaneaforma;i;ionea misura che l'economia capitalista si sviluJ>pa,preparando il terreno a.Ila fase superiore egt1alitaria (1). In astratto, e dal J)Unto cli vista delPedonismo, questa base utilitaria ap1mre incroltabile. Dal punto di vista storico 1 alcune obbiezioni ne scalzano le radici econo– miche. Anzitutto, il criterio utilitario collettivo ra esso una cosa sola co!l'utile sociale del Pareto, quale portato della concorrenza che anima la produzione capitalista, od ò un criterio utilitario essen:i;ialme11tcsocialista? Dall'articolo del Leone, in vero, non si scorge chiara la (I) J c,·ue,·• /lOCWllsU ,1d bi/miei ('01111/IWU, dl ~:. 1,.:0:-..:. - Crlfl{'(I, 1901, X. 9. B b 1ote q G no B1arc differenza; egli anzi, nella sua qualità di edonista, tem– J)ùrato dal marxismo, pare confonda la utilità collettiva - JJrescindendo dalla distribuzione dei prodotti sociali creati - che si ottiene nel regime borghese, coll1utilo collettj,,o che dovrà scaturire dal regime socialista. I! Leone scrive che la ricerca cli una utilit,\ ycramente collettiva e socia.le, suJ)eriore alla utilith. delle classi e dei gruppi, ò un criterio socialista, basandosi sulla ripar– tizione equa dell'effetto utile di ogni atto amministra– ti\•o. E sta bene: ma questa ricerca non affetta soltanto la distrilJuzione dei prodotti, ma abbraccia altrcsì il pro– blema pili p,•ofoncloche l'accompagna ed anzi la precede, quello cioè della J)roduzione. I! partito socialista, quando tiene il potere locale, per essere la vera emanazione del proletariato e tutelarne gli interessi, quale criterio economico produttivo deYe pre~cegliere 1 astrazion ratta da.Ila clistrilrnzione? Jt l,eone afferma che il partito, operando conforme agli interessi presenti e rutmi del proletariato, raggiunge nJJptmto quel massimo utile collettivo, che forma il no– stro scopo('). i\la ciò non risolve il quesito, che ò di sapere in qual modo questo massimo utile collettivo si ottenga. Anche qui calza la sentenza del JJosfiat, citabt dal [,eone, che in tutti i JlrOblemi economici vi è "ce qu'o1i -voltet ce qu'on ne voit jHfS ,i· Esa.miniamo, quindi, la cosa pit1 davvicino. •*• O!i edonisti alla.Pareto equiparano l'utile sociitle ca– pita.lista a quello socialista, poichò tendono a dimostrnl'e che nel regime socialista non si potrà ave1·e una produ– zione maggiore di quella che si ottiene nel regime attuale sotto il pungolo vivificante della lilJera.concor• renza. Ed il Leone mi pare conclivicla,al riguardo, le idee del Pareto. Jnfatti, ammonendo il Bonomi di 11011 confondere il grado di prosperità sociale, che è Pinclicedel corso della produzione, con il massimo collettivo, che ò indico di valore subbiettivo e quindi cli distribuzione, egli stabi– lisce come punto cli partenza fondn.1}lentale l'equiJJOllenza. della produzione borghese colla produzione socialista, poichò, se afferma una mutabiWù storica del massimo utile, la limita alla distribu;i;ione dei prodotti, lasciando indisturbata. la p1·oduzione dei medesimi ('). E che la mia interpretazione sia fedele, lo conferma il precedente articolo del Leone, comparso nella Critica Sociale del 16 ottobre 1900, in cui riporta come J)rova le ricerche del Pareto. ira è poi vero che il regime socialista - come sistema sociale - avrà. soltanto u11apotenza produttiva analoga. a quella elci capitalismo liberista? Poche considerazioni ci persuaderanno del contrario. La coucorrenza dei ca11italisti gira intorno ad un perno fisso e limitato: la potenza di compera della popola– zione, poichò il pl'oleta.riato vede aumentare in una mi• sura molto minore la sua JJOrzionedi ricchezza socfalc di fronte a quella intascata dalla borghesia, ciò elle forma la ragiono intim:~ delle crisi per sovraproduzione. Per contro, il regime socialista, oltre la superiorità consistente nel far partecipare quasi in massa la popo– lazione al vero lavoro produttivo, si ronda sopra una moltiplicazione indefinita di IJisogni sociali, base sicura (I) Id., Id. (fl Por la dlstrHJuz!ono tlel p1usvnlorc ,·ccli Il mio articolo: A11coI·a U profitto nel/e im1wese ,111111kipaU. - c,·Ui«A 80d(l/e, I!lOO,N. 2-t, pag. 378•879.

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