Critica Sociale - Anno XI - n. 11 - 1 giugno 1901

170 CRÌTICA SOCIALE il loro primo Congresso per riferire i risultati ottenuti Cluest'anno e per studiare un nu0\'0 patto colonico uni– forme 1>crtutta la provincia. Ad onta clella mancanza cli notizie preciso da molli ))aesi della provincia 1 noi possiamo dunque fissare, con molta approssimazione, al 1f> °lo l'aumento medio dei sa– lari. Percentuale, come ognun vede, assai dh•ersa da quelle accennate dal conte IYArco e dal prof. Masè-Dari per coonestare, con clualche meschina or1>ellatura. scien– tifica, la resistenza ostinata dei padroni (1). Ora, questo aumento <lel !5 °lo sul fondo salari, <1uando possa mantenersi per tutto un anno agricolo, può far J)l\.'-SJrcdalle tasche dei capitalisti a quelle dei lavora– tori circa tre milioni e mezzo di lire. Sono dunque tre milioni e mezzo che cesseranno· di essere spesi in gran 1>artoruori della nostra. JlrOvincia e in merci cli lusso, J>e•·scendere invece ad alimentare il minuto commercio delle nostre campagne. Ecco pcrchè gli esercenti o i piccoli commercianti del J\lantovano guardano con sim– patia. questo movimento proletario, che eleva non sol– tanto la classe lavoratrice verso una \ 1 ita più umana, ma nuti-e e ringagliardisce quell:l. piccola borghesia del traffico che, unita fin <1ui al J)rolctariato sul terreno delle battaglie Jlolitiche, lo sarà ancora sul terreno più aspro delle battaglie economiche. ... ller terminare questo nostro studio sul movimento proletario mantovano, ci resta ancora da constatare una nuova conquista e da affacciare qualche previsione. La conquista è Pistituzione delle Camere arbitrali agra1·ie, testè votata dal Consiglio provinciale di :Man– tova. A questo proposilo è bene ancrtire che il Con– siglio provinciale ò ancora composto in maggioranza di moderati. Ma vi sono cose e fatti che soverchiano i me– schini JJropositi ed i gretti rancori degli uomini e dei partiti, ed il movimento proletario mantovano ò 1>reci– samente uno di questi ratti. Questa grande solidarietà che unisce insieme parecchie decine di migliaia di con– tadini, questo eroico sacrificio fraterno che consiglia i lavoratori modenesi, ferraresi e reggiani a rinunciare alla cicca emigrazione temporanea nelle nostre cam– pagne, questa ele,,azione lenta, orclinata, pacifica che non ha alcuna impulsività. cd alcuna impazienza, tutto questo o la simpatia dell'OJ)inione pubblica hanno per– suaso il partito moderato a desistere in Consiglio pro– vinciale da una resisten7.a che lo stesso ra})lH'esentante del ùoverno mostrava di disapprovare. Così le Camere arbitrali agrarie, votate dal Consiglio in una delle sue sedute del maggio, sono ora allo studio di una Commis– sione mista di moderati, di radicali e di socialisti. Quanto alle previsioni per il rutLu·o,uoi non pos:.iamo essere troppo ottimist-i. 1 vantaggi ottenuti, con relath,a facilità, quest'anno, dOHiUmo essere difesi con tenacia e con coraggio dalla nostra ch\Sse lavoratrice, alla quale si preparano lotte luughe e dolori nuo\•i. Ormai la pa– roln. d'ordine dei grandi proprietari è di non metter mano ad alcun lavoro nella stagione invernale. ln tal modo si J)ensa di domare con la rame i prOJ)OSitie le tenacie eroiche dei contadini, e di ottenere. una facile rivincita clelle sconfitte patite nella stagione elci lavoi-i campestri. J contadini devono quindi prepararsi fino da. (1) Il 11ror.~hUè·Dflrl nella Ri(Ol'lll(t SOCkde del 1° mflgglo \'UOI trov11ro 1111 atto tl'nccusa contro I socialisti In una nclaztone del Conuu10 socialista di Suzzi1rn dovo si atirll)UIBCOllO Rl!a llllO\'ll flllHlll• n1Struzionc meriti cho spc1t11nofl\19.vccchlu. ~= tutto ciò a 1)r-01>0slto dello Lcgl1e o dcllR 1,ocn serlctil. del mo,·1111cutoJ)rolct11rto. 110110Rrgomcnto, dnn·cro, 11cr un J)rorcssoro cJ'Uulvcr81h\1 B1b ,ate 'ì Gino B arco ora a superare questo periodo di vendette Jmdronali. Se essi, come tutto ce lo lo.scia s1lerare 1 s:~pranno mante– nersi uniti nei dolori e nei sacrifici nuovi, se ogni Lega farà sorgere la propria Cucina economica per SOJ>perirc ai l>isogni Jliù urgenti della alimentazione, anche il terribile periodo invernale non riuscirà a fiacca.re la meravigliosa organiz7.azione elciproletariato mantovano. Questo movim1J11to del J)roletariato nostro trova la sua ragion d'essere nella stessa comparazione ,1elle condi– zioni del contadino mantovano con quelle dei contadini dell'estero. H conte D'Arco, autorità non sospetta, era costretto a confessare che il contadino mantovano ha un sn.lario che è a))pcna un terzo di quello del confadino inglese, e poco piìt della mefa di quello del contadino francese. E a tutto ciò ò da aggiungere la minore po– tenzialità d'acquisto del salario italiano JlCr l'enorme protezione doganale che, a differenza dell'Inghilterra clovc esiste il libero scambio, rincara anche i generi di prima necessità. Ora, questa enorme inferiorità clel salario italiano de,·e essere tolta al pi1'1presto mercè l'organizzazione di tutto il nostro proletariato rivale. I salari non si possono commisurare soltanto in raJ>J)Ortoalla. ricchezza di un JJaese, alla densità della sua 1>01Jo\a:done, ecc., come si è cercato di rare nelle recenti 1>olemiche soJJra questo argomento. 11salario ha una parte clic non può essere ridotta J)e1·chè raJlpresenta il rirornimento ali– mentare della macchina-uomo: al disopra di questa quota soltn.nto si possono aJJrire le discussioni e stabi– lire i confronti. :Ma il salario del contadino mantovano) benchè non sia dei pili bassi d'ltalia, ò appena e scar– samente sufficiente a sopperire ai bisogni alimentari. Un aumento di salario dunque non raJlJ)resentn. un lu::iso incomJ)atibilo con la esigua ricchezza dell'agricoltura italiana, ma è una doYerosa partecipazione della mano cl'OJ)eraai progressi incontestabili della nostra produ- zione agricola. · l:.'ele,,azione materiale del .nostro eontadino significa la sua redenzione dalla vita di bruto e la sua entrata nell'umanità; nè mai, dopo il compimento della nostra rivoluzione nazionale, si ò ofl'crta OJJera piÌl nol>ile e piì1 proficua di questa. l\'ANO~: J3ONOlll 1 Ù,\Jtl,O VEZZANI. LAPOLITICA FERROVIARIA INITALIA I. lmportnnzn della questiono. Può esser utile conoscere nelle linee principali i criteri seguiti e i risu.ltati ottenuti dalle pilt civili na:doni europeo in materia ferroviaria, ora. che lo scadere del primo ventennio delle Convenzioni del 1885 sta pc1· riaccendere in [talfa. la. lotta di quell'epoca famosa. E, a quanto appa.re dai prodromi, le discus– sioni non saranno in questi anni meno accanite, il problema verri\ ripreso ab i.mis, risorgerà. la i·exata qucestio se la ferrovia sia un servizio pubblico da esercirsi dallo Stato o dalla industria 1>rivata. Le passioni in gioco son molte 1 gli interessi grandiosi. ])alla discussione che il farla.mento farà su questo ~1rgomento può ciel resto dipendere gran parte clel– l'a.vvenire del nostro paese, quando si consideri che, se in poco volger cli tempo il nostro valor capitale si è depauperato di 5 miliardi di lire, ciò si deve pet· gran parte alle ferrovie. Non diciamo, come si è usi ripetere, a!Ja stolta politica ferroviaria: perchè un esame spassionato e fouclato unica.meute sulle

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