Critica Sociale - Anno XI - n. 9 - 1 maggio 1901

IH CRLT!CA SOCIALE dei bisogni, ma da de,•iaxioni storiche elci comuni e fondamentali bisogni della natura umana. Dice a tal pro1,osito il mio cortese a.vvcr,-;ario: " Un massimo edonistico colletth·o ò im1>ossibile: tanto var– rebbe assumere come pressocchò uguali i bisogni indi– viduali di un 01>eraioe quelli di un milionario. n Proprio cosl, rispondo io. Togliete all'uno il ulasone o all'altro la blouse e troverete una comune natura sensibile e fisio– logica. È appunto nella diversità dei loro bisogni la· in– giustizia della società, che pone il milionario nccanto all'operaio. Ma questa diversità è soltanto storica: essa deriva, come dice Wicser 1 dal maggiore 11 1)1trcllasi11y 1>ower 11 del ricco di fronte all'operaio. Ispirarsi al cri– terio dell'utile collettivo, significa partire da un criterio di eguaglianza che riduco. la scala di estensione dei bisogni de! milionario per elevare quella del proletario. i-: attuabile questo criterio? Q,uanto 10 è l'istesso socialismo munici11ale; ed ò tlltto detto. mguanlo alla, mutahilitù del massimo utile collettivo, pc1·cui il nonomi osserva che il maxim1mi d'oggi non è quello cli domani, mi basterà. il notare ch'egli cosl confonde il grado di 1n·osperitù sociale, che è l'indice del corso della produzione, con il massimo colletti, 1 0 1 che è indice di valore sub!Jiettivo, eJ)però, secondo una dipendenza sviluppata <lai BOhm-Bawerk, indice di distri– buzione. li problema, attraverso i successivi gradi di pros1)eritil, resta identico nella sua portata e nella sua funzione. Dunque la tendenza socialista è concretata dal consorzio amministrativo allorchè faccia una amministra– zione di cl:tssc tale da correggere le deviazioni del mas– simo utile colletth'o, prOJ)onendoselo come scoJ)o. .È chiaro che le classi agiate detentrici del Comune, appunto pcrchè agiscono n. proJ)rio vantaggio, si allon– tano da. queste norme amministrative, rendendo disar– monico il bilancio. E ciò in due guise: 1° trascurando l'utile sociale; 2° coi gaspillages innumeri, , 1 iolando la legge del minimo mezzo anche rispetto ai vantaggi CO· munquc conseguiti. Ì•: CYidente che, ad eliminare la prima trascuranza, occorre de,·olvere al pubblico con– sorzio i mnggiori mezzi necessari al raggiungimento dolPutilit:\ collettiva; ma è evidente anche, flnchè duri la 2" contlizione dei vantnggi inrcriori all'utile sociale, che ridurre al minimo rispondente il mezzo tributario rientra nell'istesso quadro, nell'istesso programma; con– seguire cioè la maggiore somma possibile di utilità per tutti. S'accorgo il Bonomi che ha commesso un erro1·c di ottica quando mi ha accusato di aver formulato due pro– grammi t)er uno stesso partito? Egli mi rimprovera la fretta. di generalizzare; ma, se c'ò uno frettoloso, è proprio lui. Le osservazioni d'ordine parziale che mi muove il Bonomi, come quelle cil·ca la trascuranza della ca.pa – cità. contril1Utiva, circa. la !)revisione della traslazione tributaria, circn la trnscuranza dell'utile derivante ai lavoratori delle intraprese comunnlii sono Jlroblcmi pra– tici e minuti i quali ricevono maggior luce dai prin– cipii dìretth•i utilitari da me precedentemente esposti. Nel mio articolo io tentavo soltanto di ricercare il principio sommo e generale, a cui i problemi, che mi affolla d'attorno il Bonomi, potessero riannodar.si come feno– meni d'una legge superiore. E ciò spero di fare negli art.icoli })ratici che seguiranno. Ciò che de,'e preoccupare lo spirito critico è di trovare un J)rìncipio sovrastante che coordini a. sistemi e a.<l organismi le molteJllici que• stioni, ora tra loro staccate, sconnesse, incoercibili, del socialismo municipale. Bib 1ote a CJ no B1arc-c La polemica, dunque, su questi appunli prn.lici non è ancora maturn., nò logicamente possibile. Jo ho formulato in termini di valore i primi principii, dirò co.sì , del socialismo municipale, onde potè parere al Bonomi che io a\'essi a,•uto riguardo ai soli compra 4 to1·i, ai soli prezzi, allo sole utilità. di scnmbio. Invece io mi riferivo a quella teorica generale moderna, del Ya– lore, che, come il calore per la tennica 1 la forza, per la meccaniC:li costituisce t1 Pidea madre ,,, onde tutti gli nitri fenomeni economici e flnnnziari traggono effet.to o SJliegnzione. Ma la critica. e la replica non saranno state ,•ane, se sarò riuscito a ribadir meglio il concetto fonda– meutale in quanto <lava luogo a dissensi. J~ di ciò sono grato alla perspicace intelligenza dell'amico Bonomi. E~mco LEONE. LUIGI NliGl\O LACENTRALIZZAZIONE CAPITALISTICA Sua vera essenza e portata. Cent. 50. Presso la. Criti<:<i Sociale. 'Pubblicazioni pervenute in dono LA111uo1,A dott. 'l't:1a:sA,docente cli fllosofla del dititto nell'Uniyersità di Roma: Revi.sio11e critica clelle piit recvnti teorie su, le origini, tlel c1iritto. - Roma 1 Loescher, 1901 (L. 2,50) . H10l'iANO EUGENIO: Di 1m SOCi(lli,<m,o fa accordo colla dot• frina economica liberale. - 'l'orino, Bocca, !VOI. Vo– lume XXXVJI dclii\ ti niblioteca di scienze sociali n· Un voi. di Jla.g. 524 (f.,. 10). -- {Di questa. important.e opern diamo per oggi il Sommario: J. 11 regime economico at– tuale quale "iene ad essere determinato dall'attuale or– dinamento della proprietà. - Jl. Del diritto di testare attuale. - 111. J)i una prelevazione nelle successioni da parte dello Stato progressiva nel tempo. - IV. ::\loclifi– cazionì J)l"Ofondenella struttura sociale-economica, cuì potrebbe conclul"l'e un tal nuovo ordinamento della. pro• 1>rietà. (1. Premessej 2. Della. terra; 3. Soppres!;:;ionedelle imposte; 4. 'J'asse e immobili urbani; 5. Debiti pubblici; G. Comunità e g.-ntuità. degli strumeuti cli procluzionc e ca.pitali i 7. Un freno malthusiano e un premio all'asti– nenza capitalistica; 8. Organizzazione dcli(~ JH"Odu~ione e sua coordinazione al consumo, 9. Coopera.zione di pro– duzione; 10. Produzione maggiore e distribuzione mi– gliore). - Y. Della distribuzione della ricchezza attuale. ·- YI. Del collettivismo, degli altri socialismi e del so– cialismo in genere. - VIJ. La coscienza collettiva. della classe proletaria qua.le fattore sociologico (L Coscienza sociale ed equità; 2. Condizioni che fa\'Oriscono il for• marsi di una coscienza collettivai 3. Funzione i-:ociale della religione; 4. Guerra; 5. Teoria del Kidd sulla re– ligione; religione nella raz;-:a anglosassone; G. I diversi fattori sociologici e il cosidetto materialismo storico; 7. l,inea di efficacia massima Jle1· l'azione ciel fattore della coscienza sociale)!. Rw111x1J:u(:a:x10: Antisemitismo e semili!SmO11ell' Jtali(i 1>olitica moclerna. - :Milano-Palermo, Sandroni 1901 i un voi. di pag. 368 (L. 3). UE1rro1.1N1 PrnTttO, deputato: Jl goi;erno locale inglese e le sue nlazio,ii colla. vita 1l(lzionale; clue volumi legaU in tela. -· 'l'orino, IS!:19, fratelli Bocca editori (L. 12). J.,ommoso PAOt..\: 1 vcmtaggi delht dege11en1zio11e. - Como, 1900, t.ip. H. Longatti. (Estratto dalla Wi:ista di. scienze bioll)(Jiche). GIUSEPPE RIGAMONTJ, gerente ,·espomabile. llllano, S0.'4 1001 • Tlpogrn!ln Operai (Soc. eooi1.), e. Vltt. Em.12-16,

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