Critica Sociale - Anno XI - n. 3 - 1 febbraio 1901

CRl1'f0A SOCIALE 4i Io ))roposte della Commissione comunalo di studio - il )IUnicipio assumerebbe l'impianto dell'attuale pa– nifirio e ne ercdite-rcbb(I 111cliente-la: con una spesa. presunta in JJ. 14.500 si possono acquistare gli appa– recchi meccanici perfc1.ionnti sufficienti per il pasti– ficio da istituire o per il panificio, rendendolo capace lii una. produzione giornaliera di 25 quintali; come locnlc, si forchbe uso di un edificio di proprietà co• munale. Lo spaccio attuale del panificio coopera– tivo è di circa 7 quintali al g-iorno: ma può note– volmente aumentare, sia per la. fornitura ad Opere pie, sia 11cruna ma,::giorc vendita al pubblico; con una lavorazione cli ~ quintali di furina. a.I giorno, il rosto del pane si presume in 1,.0 1 303 il chilognunmo; e con una la.rnrazione di 15 quintali, in L-. 0,34G, così che l'intera. cith1cli1111nzi\ potrC'bbo fwore il 1>ano a un prezzo notcvol111011tc inferiore a quello dello altre citth. .\lu, hh1Cia11do il progdto cr('monesc, per conside– nar(' in g-(mero l'istituzione di un panificio comunale, ù ct>rto che, ove questo impianto 1thhia felice suc– ccs!-io, il :\lunicipio nuovo intcg-ra assai bene il suo J)rOg"ramma demO<'rntico: non si può, invero, imma– ~inarc funzione pH1 nobile di questa, che fornirebbe iJ.d<'nicom<'nto e a buon mcrcnto 1'11limento essen– ziale. Il )IUnicipio, sostituendo arditamente l'opera. sua nlla J)iA'ra opera dell'inizinti:,•n privata, non solo si a,· vicrohbo Ye rso forme sociali nuo,•e, ma, offrendo 11lltt popola:1.ionc un risp11rmio nella. spesa alimen– hlria, le consentir ebbe nitri consumi utili, una eleva– zione nel tenore di vita. ('ho il ·Municipio posStt. riuscire meg-lio della Coo• J)CrntiYa. è prcsumihilc; il pnnificio comunale non ù un'aziC'nda " chiusa ,, come il pRnificio cooperatiYOj esso Rorge, non llCr sodditifarc i bisogni di un gruppo di soci, ma di tutta ht. cittndinanzai può quindi con· tnrc su di uno spaccio inizialo maggiore. Xei pani– fici cooperiliiYi, quando la.clientela numenbl, o nuovi soci rhicdono 11ammissione, gli antichi grup1>i di ROt'Ì non hanno alcun interesse all'incremento, 1>erchè le nuove spese tecniche necesiml'ie saranno tali che l'incremento di consumo non f1.1rÌldiminuire il costo del p:rne e non offrirà. loro nlcun ,•antaggio finan– ziario. 1::questo il fenomeno dell'iuresto di svilup1)0 1 fah,le ai pnnifiei cooperativi, cui accennavo poc'anzi. Questo fenomeno non si manifesterebbe nei panifici munici11ali: questi sono suscettibili di incremento illimitato. Data l'indole della fornitura, trattandosi di un'impresa-servizio, il pane verrebbe posto in Yenclita nl puro costo. \'iute le accennate diflicoWt tecniche dclPimpianto, il :\lunil'iJ)iO - che si è moistrftto abile Rmministra– toro in imJ)reise svariato - non f\.vrobbc, sotto (Jucsto aspetto, probabilità clj riuscita minori di una. Società. cooperativa. Il iHlllificio comunale si trova di fronte aJla con– correnza dei fornai privnti: in questR concorrenza l!tn la. piì1 gra.,•e fra re diflicoltà iniziali. Nella lotta il i\lunicipio, essendo più forte, può vincere anch(' Jà, dove una Cooperativa soccomherehbe. Le minori imprese sarchbcro vintC' presto e si tr,tsformercbbcro proh:1hil111cntc in isptwd di ,)ano municipali. Con le ultr(' la lotta potrcbhc durftre piì1 a lungo, sia pcrchè esse, durnnto un certo tempo, venderebbero Anche ("Oll perdita, sia. 1>er(•hè potrebbe \"Oniro loro l"aiuto 1h•i partiti avversi al 11artito Rignore del .\lunici1,io. 1 n questa lottll, il pflnificio conumale g-ode cli moHi v1111h1ggi rispct.to Hi pHnifiC'iIH'ivati, nm ha uno svan– tag~io: ess o non può vendere it tredito. La vendita a credito non è molto prntica.bt nel commercio ciel pane, ma i fornai pot rebhcr1) c ,·ent1111l111entoricor– roni per sottrarre clienti al pnnificio municipale. Que6to, t11altrondc, non hn nel suo programma la morto cli tutte le imprese f)rh·ato: esso si propone di fornin• p:mc i;.ri(•nico t' ;1 h11011 nl('r("ato; k im- prese private sarebbero spinte da1Pi::1tinto cli conser– vazione a. migliorare la jJrOduzione e :1d adottare i nuovi processi t.ecnici l)Cr offrire esse pure il 1>ane a buon mercat.0 1 e, riuscendovi, r>otrebbero vivere 11ccnnto Hl panificio comunale come viYono ora do– vunque riccanto ai panifici cooperativi. In questa nrn11ien1, dircttamento e inclirottnmente, il )Iuuicipio nsrebbe raggiunto il suo scopo. 1-; 1>erò naturalmente necessario che il panificio municipale produca a buon mercato: e poichè esso devo Yalersi di apparecchi meccanici e adottare i procedimenti propri della. grnncle industria, esso deve avere un largo spaccio; ò indispensabile (1uincli cho abbia una clientela larga. o cho goda i1 favore della cittadiuan:1.a. Perciò può sorgere solo nelle città in cui lo spirito municipale è elevato e diffuso. GiusoJ)po 0Hribotti vorrebbe che al panificio mu– nicipRIC nndAsse collegato il molino municipale. A 1110 paro, invece, che - noi primi temJ>i almeno - non convenga al Municipio ttssumere anche la moli– tura. n mercato ciel grano è complesso e pieno di ag~ul\ti molto più che non il mercato delle farine: ò teatro di speculazioni ,·aste e complicatissime, cli veri giochi cli borsu. L'operazione dell'acquisto del µ-rano per il molino municipale sarebbe difficile, molto piì1 che non l'acquisto del carbone 1>er il gaso· metro: nella com1>era ciel gnrno occorrono una abilità e un intuito del mercato non comuni. Molto spesso il guadagno o la perdita. por i molini privati clipe_n– <lonodal modo con cui si fece l'acquisto del grano .. Ma, oltre che di questadiffìcoltìi, conviene tenero conto cli un altro fatto: l'industria dolht nrncinazione ha. fatto notevoli progressi in l:talia, sono stati adottati proce– dimenti meccanici perfezionati e sono sorti molini colossali che producono pii, centinaia cli quintali al µ-iorno. 11 molino municipale, che do,,csse fornire la. farina, p. es., 1>eril 1>anificio relativamente piccolo che sta per sorgere a Cremona, si troverebbe certa– mente in una condiziono molto svantaggiosa ris1,etto ;_t, questo potenti imprese: l'acquisto del grano, avve– nendo in quantità molto pii, piccola, i\v,•errebbo certamente a prezzo pili caro, e, la produzione es– sendo infinita.mento minore, il costo riuscirebbe pro– habilmonte molto pili elevato. lo penso che, per l'impianto de l molino m unicipale, convenga attendere unt\ fase pii1 avan:1.ata della vita comunale: <1uando pii, cittì~ ll\'ran no panific i comunali fiorenti 1>otranno unirsi in consorzio e instituire un molino' r>otente quanto i ma~µ-iori molini privati 1>er produrre le centinaia. di quintali di farina che sa– ranno complessivamente necessari. l:! allora. gli ac– <1uisti cli "rano facendosi su ,,asta scala. nei 1>aesi cli origine 0 o 1•r~sso i grandi produttori indigeni, sa– ranno forse meno difficili ( 1 ). :M.UNICIP.ALJ8. (I) ('on l'ltiltuzlonc dcll11, rcrczlono 8COl11sllc11. 111aloscn·lzlo munl– e11i111O è sfRIO pro1>0sto l'lmplRnto cli 111\nlttclmunicipali tlesllnall non nl <'on1umo J)ubbllco, ma solo n 11re1)nraro Il J)RIIC1ier Il 1111ovoser• vizio e, o,cniunlmcnte, 1.er lo carceri e le 01.ere 11Le. l.'lndole <h.-1· 1·11111,rC'"l' ,arC"IJIJo motto dh·er~11 dR ~1uell11 descritta: Il lluntelJ•lO 11r1•p•ror4'bbc Ila si! Il suo J)n11c, 14'117.a rlcoi;-rere ad R1111altaiorl 11rh·1111, lll'll'hllCIIIO di ft1.bbrlc11,ro l)Rlle mlgllore O di risparmiare Il 1,rofllio che BJ'lelicrebbe a coatoro. SI 1n·rebbe un caso di esecuzione ad cconomln di un IM•oro, e11so 11,nftlogoa quello del )lunlclpl lngle~t cbe fRbbrlcano I CRrro:i:zonl dello tranvie. ;lf11 l"lm1iresa dlrtlcllmento n,·rol.Jl>Obuona riuscito., sin pcrchò Il eonaumo non urcbbo rorse inie da 1tllmentnro un ,·ero 1mn11tclo rncecanteo, o sia anche 1iere11ò lf\ urocluzlono del J)nuc 11cr In rcrcio:tonc ,eol1hillcfl unebl>o luogo 11010 durante I novo mesi di seuoln o 11er Clll(1uo soli flornl ogni 11ttllml\11fl: cosl su questn. 1irodu1.lonc lnlcrmlttc1110 gr1nerebbero 1110Hotorti le &1,eaogenerali o le •111010 di 111nmorln111e11to del cavltalc. ,\ l'nrlgl, fin dlii prlnCll)IO del 80COIO,esisto Ull 1mnlllelo o IIHIIIIIO m1.1111c1i111te, elio 11resc11ta c1uutche a11a1ogl11 con quello pro1101to: la 1>011/011verU&:lpl-011. i: de!llnata al acrvblo della l>Cneflccn1.a llUbbllca e rorntuo 111rnen 2$ O~J)C(lfllled Oap1tl. ua ,m lftlJ)l1mto J)erfctlonato, C l1('11 ,.11rt•h11,11'11UJl('flll 11((,Jettt l(Utluno tll lltlfl Vollz!u11t i.illlilh' "

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