Critica Sociale - Anno X - n. 3 - 1 febbraio 1900

CRI'l'ICA SOCIALE 35 che stra1>paronoai Comuni la facoltà di sonaim1>orre iilllhi ricchezza mobile ('). Un ritorno dunque, per quilnto riguarda le imposto reali, al sistema, tributario localo istituito nel LSG5, segnerebbe un progresso i111portu11tis1:1i1110. ],a sovrn– inq>o!:lbt su tutte e tre lo forme di ricchez;za rico11- du1Tobho l'equilibrio noll 1 ordinttmc11to tributario dei Comuni, im1>eclendo, per esempio, the le clas:si doto11- trici della. ricchezza mobilhu·e, una Yolta salite 111 1,oterc, lo e:sercitassero in danno de!Ja prOJlrieb\ im– mobiliare. Di piì1 si imJJeclirebbe che i redditi agricoli fossero desunti, come ora, dnl solo indizio del bestiame - indizio non piÌI sufficiente in seJ;uito ai 1>rogresiji tecnici dell'agricoltura. - come pure si eYitcrebhe che l'imposta. d'esercizio e rivendita, oltre colpire le industrie e i commerci, cliventnssc anche, nei piccoli centri, una tassa di pa.tento o di licenza. Nello stesso tempo occo1·rorebhc tnisformare la im– posta. sul valor locativo o quclh~ di famiglia, in ma– niorn da. farne un 1 unica. imposta. personale progressiv11 sul reddito. Questa. fusione dello due imposte di ca– rattere 1>ersonale è stata da molti e da parecchio tempo rRccomandata. l•:ll io non veclo alcuna gra\·o rngionc fler non applicare subito - modificandoht in alcune disposizioni secondarjc - la riforma che il La– cuvrL proJ)oneva. nel suo lihro o, secondo la quale, l'imposta sul valor locativo e l'i1111)ostadi famiglia. dovrebbero essere unificate in u1m sola imposta per– sonulc, la cui l'ipartiziouo ,·crrebhe arfìclata ad una Commissione eletta dal corpo elottornle e presieduta o dttl pretore del i\fandamento o dall'agente dolio impo•tc del Distretto ('). )fa per completare questa. tnu1formaziono, che non è certo troppo ardita, non bisognerà. dimenticare la clif1Crente condizione dei grondi centri urbani e dei piccoli Comuni rurali. Questa diversa condizione ri– chiede un clh·erso ordinamento tributario. Se quindi nei ~raneli centri 1lotr:'t essere a1>J)licata.fòrtemento un'imposta unica che com1)renda in sò le duo imposte sul ,•Alor locativo e di famiglia, perchè i centri ur– b}llli iò!Onodi ()referenza socio delle classi ricche, bi– sog-1101·ì1 flrocedcrc invoco con molta cautela tratmn– dosi di piccoli paesi nm11i. Qui l'imposta personale, se non ha una Jargn esenzione poi redditi minimi, rischia di mutarsi in un testatico odioso. 'l'rasfol'mati {htn<1110 g"li attuali tributi dei Comuni in tr.ibuti ri– spondenti ai concetti della. finnnza modernat occorrcri\ srnchc stabilire che solo nei centri urban.i o possibile 111111 forte tassazione personale come complemento alle imposte reali, mentre nei lliccoli Comuni rurali nou dovl'f1 farsi di <111cst11 tas1:1Azioncalcun uso o tutt'ul 1•iì.1un uso minimo. In caso contrario, Hp· pliconclo, senza modificru-lo in questo senso 1 il (}rogetto Cal'll1ine-Bosclli, si ottcrri'1 qursto risultato: che le classi po,·erc, che si voµ:liono hc11oficaro con la ridu– zione o l'aboliZione del dazio sui farinacei, si tro,•e– rn11110nd essere colpito tla un'nltm pnrte con l'nppli– cazionc dello due imposto cli comttero personale (3). Nè gli emendamenti, che sono venuto esponenclo 1 al J1l'ogerto Carmine-Boselli sono di tal natura da s11a– t11rnre interamente lo scoJ)o della attuale riforma. ~econdo il pro~ctro miniKteriale, il compenso a!Pabo– lizione o riduzione del dazio c·ommrnle sui farinacei (I) .\ncho nel vrlmo Coni:re~110 llcllo r111,11rc81:nt11ui:o 1)rO\·lncl11II 111 Torino {:l0-21 OttOUro 1898) ili rl(·OUOUbe In (H[\1111\ di Chlumnro IR rie• chczzu mobllo 1\ conlrlbulro olio 111101111 loc111\. YO<lcro gli Alti. del Co11• urt,JilO (1'0rlno 1899) Ili\!!', 29j O ilO!,('UOIIII. I') l'. LAC,n•A, 011. elt. 1 )Hll,I'. :l4J, (') Qucl!'tR 111IR J)rcvlslonc Ju, g-1;i 1111 fntto rccc1111~s1mocl1f' lll con• rcrnm. ,\ Xuseo, In l)ro,·Jneltt di A\'Clllno, Il\ 1)4)1)0lar.lo11c di <tm.•I t'omuno è Insorta contro I suol Rmmln1nlrntorl JK'r<:hè fl\•C'l"Rno YOtntr, l'lm1J,Osta di fuoca1loo. Quando I l)ron·ed1mentl del\'ou. Carmine d-O– ,·eucro oUUll!l'are inolll comuni del )Ceu:o!llttrno 1u1 11111illcnre le lm1J,Osie JH!r'SOnRIIJH!r 111.JOllre Il diu:lo ~ul fttrlnRttl, 1wremmo 1rno,·e ln.iurre;i:l0111 co1 1ro 1·11111)4)sla di r1unlltllu e 11ue1111rnl ,;aior IOCRtivo. e I A si tro,·erchbc in uno sfrnttamcnto fino al limite legale delle sonai1111>osto immohiliari, in un J)iÌ1 alto dazio ~ulle bevande vinose e sullo carni, e in un 11111;:~dore sviluppo lici tributi locali. Secondo g-li emendamenti che io ho proposti, invece, il compenso, oltrecchò dai due primi ))l'Ovvcdimonti, verrebbe da 1111ft sovraim))osta per tutti i Comuni sulla. ricchezza mohilc o da. una, uuo,•a, i111posbtpersonale sul reddito, applicata di,·ersarnentc a seconda.della natlLra e della vustiti'l dei Comuni. Con l'adozione 1>erò di questi due nuo,·i cespiti di entrata, le finanze commHlli rinuncierebbero a tutti i tributi locali, che Ja fa11- t:1sia tassatrice dei nostri :,rovcl'nanti ò venuta mano mano creando, come rimedi empirici ai molti mali che travagliano la uostm fim111zil. pubblica. Orn, 11011 appena si ,,en!'.!i COIIIC una. sonaimf)OSta sulla. ricchezza mobilo può darn molto di l)iì:1che non le imposte su.I bestiame o sugli esercizi o l'ivon– ditc, e come una imposta, peri;onale progressiva può, nell<' .4"rsrndicittà, ~n111erarc cli molt.o gli attuali pro– venti delle imposte di famiglia o sul valore lorativo, si deve concludere elle, con gli emendamenti pro• posti, i-;i 1>uòpita facilmente attuore l'abolizione del dazio co111mit1lesui farinacei. I•: se si pensasse che il concedere la facolr:\ ai Comuni di sovraim1}orro sulla ricchezza. mobile 1>orterò. di conseguenza. danni rilevanti olle finanze dello Stato, bisogner:\ ancho riflettere che ogni riforma. è i1111>ossibile quando 11011 si vuole assolutamente toccttre l'asset,to at,tualo del bihrncio . .Del l'esto per iscopi 1110110 legittimi si tn1g-– go110 dal bilancio dello Stato sommo piì.1 rilevanti; e, in C!!SO di estrema necessità, un maggior provento della tassa di successione poh'cbl)c sempre servire 01Jporhrna111ente a. favorire questa. (lrima riforma degli istituti tributarii locnli. C). 1~a <1uale riforma cosl eme1Hht.hl. ha, a cliflCreuza. di quella proposta dagli on. Carmi no e Boselli, questo 1,.t"randevantaggio: di age,•ohuo e preparare l'evolu– zione del sistema tributario elci Comunij il quale con ulteriori riforme intese a separare, mediante l'isti– tuzione dei ratizzi, lo fonti tributario comunali da. quelle provinciaJi, e con In g-rndualc aholizione dello impo:;;te indirette sui consumi, potrebbe in brovo rng-g-iungere quel tipo elio ithbiamo visto corrispon– dere 11ll0 esigenze della fa::;e cco110111ica. elle attrll• versiAlllO. ... Ci rimano ora da tmttnre brevememe un ultimo aspetto dcllil. <1ucstione. Si è ripetuto fin <1ui 1 e con una insistenza che J)Rr\'O molte ,·olte monotona, che il partito socialista non può volere nuove imposte o che non de,·e mirare ad altro che ad alleggerire lo atttunli. 8i è anello detto che, sotto la presente op– pressione fìscnle, davvero crwrme, e superiore a <111R– lu11quc nltrf~ d'l~uropa, nessuna rifoJ'JlHl. Ù ()OSSibilc; come si è nuche ricordato da 11lcuni partiti dellu. dcmocrHzia che ogni nuovo spo::;tnmento del carico tributario sopra le classi ricche assomiglierebhe al– l'oJ)cra del selrnggio che, 1>crcog-liero i frutti, taglia l'nlbero allo radici. Como conciliare dunque una ri– forma, che non allcg-gerirebhe certo il carico frihu– rario, ma anzi forse lo accrescerebbe nella sua enrir~ com1)lessiYa, con questo 11ffernmzio11i così comune– mente accettare~ ro credo che, ,;cnza pono in dubbio la 11ecesi:;ir.'1 urg-cntissima. di ridurre il f)CSOdello imposte, sia ornrni t.empo di n:iagirc contro quel semplicis111u (I) 1.11 rlfurrnfl dellft tfl,'1/1 (li llU('C(''IIIIUII(',11111, 10 mcr.zo per ff\('IUi!trC 111 rlroruu1 del irll.mtl loe11ll, è ijtntn 11rovo,ri1 fonto dal Conl(tlhrnl 11('1 tiltO llbro, 11u1rnlodalle r111111rc~e11tnnze torlnco;I RI Congresso (lclh.l rillll>fCl('nlttllY.C l)fOYIIICIAII Il Torino ('lO•!!I ottoure IS9S), In llllfl teli\• Y.1011(' Cile 1.orlR, olirtthè le Nrmo lici URIICO e del fJlordl\110, f(UClh1 <ICI Ycrrcro (Il Caml.)11\110,RllURIO 80lt08Clfretarlo di 8Cato al )lllllatero tl<'IIC FIIIAn:te.

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