Critica Sociale - Anno VIII - n. 19 - 16 novembre 1899

CRITICA. SOCIALE 291 e si propaga con invadenza mera,·igiiosa quei par– tito radicale, che è frutto di una vita economica più intensa e più varia. L'importanza e la natura di questo partito non si comp1·eodono infatti, se non do,•e le attività economiche. risvegliate da molti anni, hanno uua chiara coscienza dei bisogni e dei rimedi, do ve quindi le questioni economiche ed amministra.th· e hanno il,sopl'avvento sulle que– stioni pu,·amente politiche. E cedo per questo che nell'Italia centrale e meridionale la runzione del partito radicale ò pili falsamente apprezzata. Non osporrò qui ii programma del gruppo 1-arli– cale: esso ò pressoché irteutico a quello dell'on. Gio– litti, quando gli si aggiunga qualche più recisa nfl81·mazioue intorno alle spese militari. Quello che pl'Ame esnmina1·e 1 o che costituisce il ca1•attere differenziale dei 1·adicali. ò il loro modo di conco– pi1·0 io sviluppo della vita italiana e le rorze che vi esercitano la 101·0aUi\'lt..\ varia e molteplice. Per l'on. Sacchi e pei mdicali in genere, non ò da_ rare questione sulla legillimit.\ delle istituzioni. « E necessal'iO riconoscere la legittimità. delle isti– tuzioni che l'Italia si è data iu liberi plebisciti, uell'esel'cizio della sovranit..-\ por.ola1•e.:, Ossia, se vi sai A conOiUo fra il po1,olo e e istituzioni, sa1·à. dete1·minato dalla inadatUlbiliti\ delle istituzioni ad accoglie1·e le aspfrazioni popola1·i 1 1100 da una ille· gittimllà dimostrata a 1n·lo1·t in nome di un di– l'itto astratto e razionale. Concetto pienamente conforme alla nostra dottrina. la quale può cosi consentirci di essere repubblicani oggi, pure rico• noscendo la legillimit.\ giuridica delle istituzioni proclamate in addietro. Se questa legillimità giu– ridica poi sia da impugnare per vizio di forma, lasciamo voiontieri alle indagini dell'on. Mirabelli che si diietla mollo di co•iffatle questioni. Ma i radicali, ponendo in seconda linea la que– stione dello rorme politiche, ed escludendo che esse abbiano una i11fluenza principalissima nella reazione odie1·na, riversano la responsabilità delle condizioni attuali sopra la maggio1·anza pal'lamentare e quindi sopra il paese che la eleggo. I.'on. Sacchi, a Bo– logna, mise iu chiam lr1ce come iu Italia, a dint!– reuza dalla Francia di Ca1·lo X, uon sia la Corona che lotta conti-o il Parlamento, ma sia invece il Parlamento, o meglio la sua maggioranza, che adopera la Corona nella propria lotta contro le co,·reuti democ,-aliche del paese. e quindi le isti– tuzioni hanno 1>0tuto fai· causa comune con una piccola casta parassitaria, la colpa risale alla indif– ferenza dei paese, ii quale non ha ancora spel'i– mentata l'utilità della iolla politica: verità questa che non può porsi in dubbio, e va solo temperata nel senso che, non solo a colpa dogli antichi pa1'liti do1noc1·atici 1 ma altresl ad altz'ecause molteplici e im1wesciudibili de,•e ascriversi la facile vitto1·ia di una casta organizzata sopra l'inrorme massa di tutte le altre. ni qui il còmpito che si propongono i radicali. Poichò la reazione derh•a in ispecial modo dalla volontà della maggioranza parlamentare e poichò questa maggioranza ò oletta dal paeso, bisogna dif– foodo1·euel 1>aese una maggiore educazione politica, uua maggiore coscienzadet suoi bisogni, una mag– giore sensibilità dei suol dolori e sopratutto una m1.1;ggiorenducia nel regimo mpp1·esentativo. i,: questa appunto l'opo,·a che può essere comune con noi, perchè in quest'o1·a nessun'altra opera ò pili import.ante anche pei partiti estremi, di quella di risvegliare il paese dalla atonia e dalla insen i– bilit.\ e di educarlo u. sentire i grandi problemi della vita moderna. E iu quest'azione, perretta– mente identica pei socialisti, poi repubblicani, pei 1-adicaii, che sta la ragione delle nosh·e recenli al- le:rnze: nessuu altro ca1-altere di somiglianza po· t,,ebbe giustificarle. Perché, ali'iuruol'i di quesio punto di contatto, baste\·ole pe1·6 a tutta quanta una lunga azione di aposlolalo e di loUa, ogui pal'lilo l'ipronde la fiso– nomia propria o compie la sua funzione specifica. La quale runzione. per i pa1·tili S"cialista e repub– blicano. ml pare debba essere questa: dimost1-a1'8 l'aiulo che il pote,·e esecutivo presta alla maggio– ranza parlamentare nella sua 1·esistenza alle cor– renti democraliche o radicali. A ciò può giovare appunto il carattere non apel'iamente rivoluzionario del pa,·tito radicalo. lnfatli ogni volta che la propaganda dei radicali viene l'epressa, ogni volta che il potere esecutivo intel'\•iene ad impedire che i p1·opositi di riforme democmtiche tt-oviuo un seguito non soltanto pla- 1onico nel paese, i pat·liti sov\•01•sh•i potranno ca· varue argomento a dimosti·aro come non sia sol– tanto la l01·0 speciale p,·opaganda quella che si 1·epl'ime, ma sia anche e a maggior ragione ogni tentativo di schiudero lo Stato ai partiti giovani o nuovi. Ossia il caratte1'8 oliga,·chico dello Stato italiano apparil-à io tulia la sua tristissima luce. li conflitto rra le istituzioni ed i bisogni ciel paese, qu~l conflitto che non appare quando si for• mula un programma di rirorme economiche, scop• pierà inco nciliabile sui terreno delle liberlà pub– bliche. 1 radica.li, dopo ossei· di\'entati rorti uel paese, dopo essersi atteggiati a uomini di Governo, si tl'O\'eranoo certo impediti nella loro marcia dagli alti poteri dello Slato, sospinti e consigliali dal– l"istinto di conser\·azione e di difesa della casta a cui sono legati. i,: allora la attuale propaganda socia– lista e repubblicana sa1·à vicina a coglie,·e i suoi frutti. La discontinuità storica, necessaria ai radi– cali per attuare il loro programma, app1rirà una nece!sita ineluttabile anche a tutti coloro, che prima si fermavano ioltanto al desiderio delle riforme. Cosi quella gran massa di borghesia g,·ossa e mi– nuta, senza la quale nossun mutamento politico ò possibile, si troverà un bel gio1·no conl1·0 la occulta im1utlcatu1·a dello Stato, condottl:\vi inconsciameule da bisogni economici impe1·iosi e improrogabili. Questa massa poderosa, che non avrebbero potuto smuovere nò repubblicani, nò socialisti, pot1·~tes• sere solo sospinta dal pa1·tito radicale, entro a cui, come dicevo prima, occor1·erà si fondano anche gli 1•lemonti vitali dell'antica Sinistra. . .. Quanto sopra spiacerà ce1·to a quanti concepiscono i mutamenti politici como semplici vitt0rie di un pa,·tito, prepamto di lunga mano all"evento desi– derato e affrettato. POI' costoro la preoccupaziouo di avere con sò tutta la borghesia produttrice ed intellettuale par,-.\ uua diminuzione, quasi una pro– fanazione, di quell'ideale che attendono condotto a l'®ltà dalle sole energie rivolu1.ioua1·ie. Come pen– sa1·e ad un Governo di gente timorata, se il popolo nella sua vittoria deve raeo giustizia di tutte le \'iltà. di tutte le abili transazioni f E non h'0\'01'.\ es:Sostesso, nel suo seno, gli uomini, oggi oscuri. ma domani del tutto riogui dei supremo potore al qualo sarauno chiamati T Purtroppo nei mutamonti politici questo bel sogno di purHìcazione, questa salutu.1·0 bufora che deve abbattere e rimuovel'e tutti gli uomini e tutte le coso, è un'utopia. L'elemento umano non obbedisce, come le cifre, alla sapiente volontà ciel matematico: uu popolo non è un·equazioue. Si O tentato trasfor• rnaro violentemente la F'rancia dell'S!), ed essa si ~ trovata monarchica dOJ>O pochi anni di vita ri– voluzionaria. Molto più tardi, dopo il ISiO, la Francia si trovò repubblicana, ma coi monarchici nelle suo

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