Critica Sociale - Anno VIII - n. 19 - 16 novembre 1899

290 CRITICA SOCIALE Gli è che quando uno Stato si appoggia ad una e__<;;igua minoranza, cosi che gli interessi suoi si allacciano e si coufo11do110cou gli interessi di questa, difficilmente esso ascolta la voce cli quelli che gl'idano al pericolo ~d <J,n<ertouola 1·ibellioue che re1·rneuta nelle classi escluse dal polcl'e. Allo1·a anche i Giolitti, a quelli che domioano, appaiono l'ivoluziona1·i pel'icolosi, il cui consiglio si t1·amut;.1. ai l01·0 occhi, suggestionati dalla paura, in i1·1·i,·e– rento minaccia. Quando io sostenevo in questa stessa Rivista la sterilità irrimediabile della Siui– stra come partito l'iformatore di Go\'e1·110,mi e1·a presento il fatto fondamentale della uosfra dta italiana, cioè il p1·edominio incontrastato di una mino1·anza parassitaria, inerpicatasi al potere att,·a– "erso le vicende della rivoluzione nozionale e man– tenutavisi fin qui cou l'esclusione quasi iutera rli tutte le altre classi o di tutti gli alti-i pal'liti. In tale condiziono di cos:e - affermavo e riaffermo - co11fre quarti della Camera pe1· lo status quo, con tutta la 1·ete degli interessi loschi e delle clientele parassitarie, o gli uomini di Sinistra ::li acconciano a ridivenir pl'igionie1•i della maggioranza parla– mentare e 4ui11di impotenti ad ogni riforma radi– <'ale, o dovono conteutal'si dello sterile mestiere di importune Cassandre. Yi sa1·ebbe una terza via: indir guerra, sul-serio, alla minoranza che detiene il potere. Per questo, organizzare le forze disperse, gel'miuauti qua e là in tutta Italia, farsi interpreti della ribellione che matm•a nelle classi ope1·aie e nelle classi intcllut– tnali, aiutare, incoraggiare, sospinge,·e ogui movi– mento politico che tenda ad usci1·e dall'indistinto di uu malcontento vago ed inquieto pe1· assume1·e uua veste qualsiasi, sia pure repubblicana o socia• lista, 1·ideshu·e nel popolo la coscienza dei suoi diritti e conquistargli i. mezzi di espl'ime1·e la sua volontà. Or sin qui non arriva la demoCl'azia di Sinistra.(') ( 1) Non è, a dir vero, che le manellino gli slimoll i,: le \·engono non soltanto dalla parte nostra. Aneor:l Leslè, Andrea Canlalupl, In uno del suol forti e nitidi ar1icoli, il cui assi,ime è una \'em cani, 1iagna pel co11segulnu:nt1.1 di un Go\'eruo Intelligentemente, e n011 1iagliacce~came11te, conservttlore (Mam,10 di Napoli, 11 no,·cmbrc1, addita\'a apJJunto alla no~tra Opposizione costiun:ionale l'el!empio dello Oppos!1.ioni nou 1,1rm0 cosliluzionalmenle ortodo~SI:! del– l'All~lria o dell'Ungheria, clrn non temellero di unirsi, nel più 1·1sol11tostruzionismo, la prima con ]',,ngcrm:rni1:11i come SchNJ• ncre1· e Wolf e con 11oci;ilir.ticomu il l)a1insky per rar rigettare ro1·dinan1.,i sulle lmgue, la 11econda ('01 l{OSbUlhianl IJCrpunire il Ministero Hanlfy dtlll<i sue \·ìolenze elctto1•[1\i. 111amho i casi l'lmperat11r.: lott-r\·enne 1,tr dar 1·agio11e alle minor:u11.e olltru– z[oni&te: ma quello è un monarca per sol.i,. gra1.ia di LJio •! Il C:rntalupi prosei::ue: • La conclusione è (111esl:l: auche t:1 no– str.'\ Opposl1.ione COSlll117,iOnalo JIOII dO\'l'Cbl.lclimlt:arsl a fot·e, circa il decreto, la semplice queSlione di forma; es!!.'.\(lonf'bbe atl'rontare e11ergi,•;1111ente la uesaa questione di so•1anza della ln<"oslituzionaht;\ dei Jlronedlmenlì, non solo per ciò che forcno cm:rnttli d'arbitrio del potere e11ecuti\•o, ma l)erchè contr:n·1•cn– gono a tliS!}OSizioniesseuzlali, e non motlHlcabili in sen~o restrH– tl\'o, dell:1 legge su1leriore dcli'> Stato. Ora, <1ffron111reuergic:1- mentu la questione di sosrn.111.a. 11011 n.wt clll'e ce,·10 tlmfla,•,1 a 1fooM dL orato1·la e a nèoa~lonl .10110,·e di appelli noml11at1; \'uol dire anrhe non temer di ado)l~rare a.rmi più emcacl; l'uol dire uon arrelrr1r~i anche da\·anti alla necessi1à ddl'os1ru1.ionìsmo. (.; sollanto co~I clic una Op11osizionc, l:1quale miri danero a rag– giungere H suo intento, può dire d'aver fatto quanto Nit in poter imo 11~rnon allo11tannrse11e. A difosa del tl1ritto in parte attaccato, in pai-to!minacciato, le Opposizioni costituziontili nostl'e doneb– bero e~sere da meno di ciò che furono le loro con1orel!e a Vienna e a Budap<'M 1 • 1,,. Stato n•agirà sconllnando ~empre più ,!alla Costituzione? pon('nda!i più apertamente contro la legge f Ma è appunto sfor- 1.andolo a que•to <"hel'Opposizione austriaca ha finito per \'incere. 1~·ostru,1011ibmo ò rarme più efllcace di persuasione con cui la ngione dt•i mc'llo puO combattere la ,·iolen,.a dei più; Hs6 sta i1H'cstremo limite della legalità, 111a ò ancora tiella legalità; o lu B1 1mec I.JJno01a o Il fa1·eappello al paese, perché dal suo seno escano le forze necessarie a rovesciare l'oliga,·chia prepo– tente che impedisce ogoi riforma - se non vuol essel'e una invocazione lir-ica, uu'« Italia 1nia! » petrarchesco - presuppone una lotta per la libertà, nella quale si avrebbe di fronte il pote1·e esecutivo, ormai deciso alla reazione. Ed è qui che la Sinistra si arresta, assalita dagli sc1·upoli o dalle pau1·e. L'ostruzionismo alla Camera le pare troppo audace e troppo rivoluzioual'io, il coutatto coi partiti est,·emi le parrebbe solo possibile (l'ha detto ben chiaramente la tam,J)a) quando essi rinunciassero alla loro fisonomia e si purgasse1·0 delle eresie repubblicane: insomma il suo bigottismo dinastico supera ed oscu1·a il suo libe1•alismo dottrina.rio. Ma uu partito non può vivere a lungo così. Spt·ecati invano i suoi oroscopi ammonitori, di fronte al seguito sempre maggiore che i partiti estremi froveraouo nel paese, la Sinistra dovrà 1'inna,,a1·si. Essa do\•rà. ce1•care il contatto delle masse popolari, porsi a difesa di tutti i partiti pe1•3eguitati, quale che sia il loro colore, dichiararsi :solidale con ogni resistenza dei partiti estremi a <li fesa della legge e dello Statuto, cercare insomma nel consenso della pubblica opinione quella desi– gnazione al potere che ora attende dall'eflètto molto dubbio delle sue sconsolate profezie. Credo che questo uuovo atteggiamento dovrà ossel'e assunto più presto che non si creda, e alcuni 1·ecenti discorsi di uomini di Sinistra avvalorano il presagio. Ma allora che cosa rimarrà dell'antica Sinistra, monarchica prima, liberale dopot Certo più nulla di quel che e,·a la sua fisouomia carat– tel'istica, la sua funzione specHìca. Gli avanzi della vecchia Sinistra andranno ad iugrossa,•e il mani– polo radicale, formando un grosso partito demo– c,·atico, pronto ad assumere il Govel'no quando i partiti e~tremi, coll'acquiescenza aperta e palese di esso, avranno sbarazzata la via dalle ultime re– sistenze della reazione. . .. o·i questo partito radicalo di Govel'llo, destinato, a mio avviso, a frovare largo seguito in Italia, 1'011. Sacchi fracciò con acume e chiarezza singo– lari le linee fondamentali nel suo notevolissimo discorso di Bologna. Socialisti e repubblicani lo attaccarono per l'aflOrmata legittimit:\ dello istitn• zioni plebiscitarie; vi fu p01'fino chi minacciò la esclusione del gruppo radicale dall'alleanza stretta seco, dimenticando che il Sacchi già aveva detto il 1. 0 marzo alla Came1·a, cho « nelle attuali isti– tuzioni, sinceramente applicate, è possibile ogni più ardita riforma», uò la schietta affe1·1naziono impedi di li a poco l'accordo, acquiescenti quegli stessi che oggi van gridaodo allo scandalo. Nelle alleanze di pa1·titi non è mai da preten– <1ero che gli alleati si snaturino o si camuffino per quel che non sono: si prestassero a fai-lo, l'alleanza medesima pe1·derebbe saldezza e vigor·e, pel'chò un partito, che ad opportunità. elettorale sacrifìca la propria individualità, ò già indebolito e dimezzato. O coi 1·adicali quali sono, o niente alleanza. Vediamo piuttosto se hau tanto di comuue cou noi, che renda l'alleanza possibile. Per questo esame, non inutile, data la grande confusione dei giudizi, vuolsi aver l'occhio alla vita politica del Nord d'Italia, perchè ivi soltanto è sorto dati m menti politici ò la sah·ez1.a dello Stato; di gran lunga l'l'l'(eriblle 11,lle coni:riure e rÌ\'Olte ,n corrldoio, do\·e gro~se ml– nor:\nu, ugualmente ctero,::enee, tentano Il C'Olpo dì abbattere, con ardimenti estranei. i mlnistl'i che non hanuo saputo allbat– tere colla dillt'ussione e col ,·010. {Nota aeUCI CRITICA.)

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