Critica Sociale - Anno VIII - n. 17 - 16 ottobre 1899

CRITICA. SOOIA.L'.E 271 e .... Ho vlHut.o lungamente con gli animali per com• prendere le loro paasionl, I loro dolori, le loro gioie 1 bo studiato l'uomo e lo apirito uma.no; ho osservato le roccia, le nevi, I ghiacciai, le grandi catene delle mon• tagno, I fili d'erba od I torrenti ed bo cercato nella mia aoima qual era Il pensiero di tutte queste cose. Ho domandato al ftore ciò che era la belle1za uoivereale ed li flore ml ba risposto profumando l'anima mia di amore ....• In questa parola ultima è tutta la ragione estetica dell'arte di Giovanni Seganllnl. Non cercatela altrove! CLAUDIO TREVES. FRA LIBRI E RIVISTE La. Camera rra un moso sarà riaperta.. La preoccu– pazione, l'Incubo, Io spa.uracohio del Governo o della. maggioranza è sempre l'oalruilonismo. ENRICO FERRI che ne fu l'eroe, che vi spiegò, nella passata sessione: tutte le mirabili doti d i Ingegno, di eloquenza, di spt– r1to, rbe possiede, e una tenac ia.da vero miliardario della. forza nervosa, pubblica Il su o annunciato volume: Battaglie parlau1entarl; una campagna ostruzionista (Milano,Società editrice lombarda, un volume di quui 300 pagine, L. 1,50), che di quella memorabile campagna cl dà in tacorclo la storta per esteso e, col resoconto sle• nogranco del suol dl1coral, le più salienti manifesta.• zionl, mentre un'acconcia prefai1one ne ,piega le cause, I_modi, la ftnalllà ed Il congegno. L'ostruzionismo il&– hano non fu, come ben nota il Ferri, nè cosl noiosn come l'irlandese. nè cosi •lolento come l'austriaco, nè cosl r1voluzlon1.rlo come Il belga, francheggiato dalla minaccia della rivoluzione per le vie. Il nostro ostru zionlsmo fu, tranne pochi episodi, eminentemente in– tsllettuale, e Il e buonumore latino• lo cosparse di un continuo sfavllllo di arguzia, che tuttavia non riesce a dls,tmulare Il slgnlftcalo profondo della lotta politica e sociale di cui fu felice strumento. Ond'è che il libro del Ferri, mentre da un lato si divora. coll'ardore che desterebbe un romanzo (e assai vi contribuisce la forma accidentata. del dialogo, della botta o risposta Improvvisa, che caratterizza le più "Yivediscussioni parlamentari), mentre assurge sovente a un vero interesso drammatico. non sollecita meno Il pensiero politico e Il sentimento sociale del lettore che, leggendolo, s'Investe della discussione, parteggi~ per gll oratori. assiste come da una tribuna al cineto• ~copio parlamentare. La supina acquiescenza, la cieca mlntellettualltà della maggioranza, si stacca in vivo c~ntrasto col fervore Ideale che anima il piccolo e vin• c1tore manipolo del ribelli nella legge, invano insidiati dalle meschine astuzie della Presidenza, dalle minaccio sacripanlescho di un Governo inetto, dagli assalti goffi e pea&ntl di una forza numerica, sterminata, eppure Impotente. NeUa scena, resa al vivo, dei violati e ba– rattoli•, nella qu&ledomina au tutte la simpatica ffgura del Prampollnl, è un contributo di impressioni cui la imminenza del proces110alle Assise di Roma rinfresca l'interesse. Questo hbro, che al sostituisce ai resoconti monchi, sbiaditi, li più speBBoparziali, dei fogli quoti– diani, ò Insieme un documento storico e una chiave, una preparazione necHaa.rla a ben Intendere gli avve• ntmentl che al svolgeranno fra breve alla ribalta po– litica della c&pltale. Noi pure abbiamo un deposito di questo volume e I lettori poasono procurarselo Inviando L. 1,50 al nostro ufftclo. . . . Ali• Assiso proletarie di llannover I socialisti tede– schi banno agitalo lo questi Qiorni la grande discus– sione sulla e88enza o sulla tattica Jcl partito nella. quale Il Bernsteln d• una parie, il Kaulsky dalÌ'altra rappresentano come I duo poli tra I quali si dislend8 la gamma teorica e pratica dell'Idea socialista. A ben Intender I punii essenziali della questione, la qual• ba oggi - dato lo stadio di sviluppo cui è giunto il so– c1ali.smotodesco - una grande importanz:a non priva di r1ffe11Isull'ulone del partilo, nulla servirà meglio, l(•I lettore Italiano, del volumetto leslè pubblicato dal– l Avanti I: Ptr la dtmocrnla 11oclallsta: cbl slamo e don andiamo; risposta di c. KAUTSKY a E. BER:SSTEIN' (Rom.a,prono l'Avanllt, cenl 75), nel quale il Kautsky per Iappunto, li plO lucido e Il più serrato dei popo– larizutorl e del prosecutori del pensiero di Marx schiera le 1ue poderose argomentazioni in difesa dellà tesi ortodossa, che per lui si confonde colla n.gione d'~•~ero stessa _della democrazia aoc1ahsta. La ramosa cr1,i dd mar.xinno, per cui tanta allegrezza ostentano i nostri avversari che non ne conoscono verbo, è ri– dotta, tn questo volufl!etto 1 alle sue vere proporzioni. Certamente, Il soclahamo, perché cosa vha e radicata nel terreno mobile e mosso della stori11.contemporanea non somiglia punLo ad un sillabo, e il partito è co~ slretlo - questa è piuttosto la sua forza - a riveder di continuo le sue basi teoriche, a saggiarno la saldezza di fronte alle nuove emergenze pratiche come alle nuove Investigazioni o scoperte sclentlftche. Nell'intrico dei ratti polltlol ohe lnveprano la presonie vita europea Il partito eoclallst.a. è costretto - In Germania come 1r: Italia eJ altrove - &d ad&tlamenii, ad alleanze, a con• cessioni,, ricche di bonoftcl bensl, ma anche di pericoli. E non v è ricetta, non v'è formola predisposta ed im– mutabile, cbe lo dlspenal dall'avere lo.tesla sulle spalle e nella tesi& gli occhi bene aperti, sotto pena di dogo~ nera.re, da partito di classe, io uu semplice partito ri• rorml ata e poBBlblllsl&. e ~lovt. pertanto - nota nella sua. bella prefazione il B1s~ol1U- che qualche voce si faccia sentire, che rlcor~1 al partito che cosa esso è, d'onda viene e dove va. 01ova anche percbè sia meglio misurata ne' suol lnlenll e no' suol ell'elll l'adesione nostra agli srorzl d_elpartiti democratici lottanti contro la reazione. Ade- 11one che non è consigliata soltanto dalle preoccupa– zioni della. diresa temporanea contro l'uragano reazio– nario, ma ò Imposta anche - l'affermazione sembrerà par•dossale - dalla neceultà di oalvare Il partito dal pericoli dello transigente 10 ciò che costituisce il suo programma rondameotalee Il suo metodo caratteri– stico.> E cui questo non 1embrasse chiaro, legga l'intera pre• f"zlone e l'intero volume. . .. CAIU,0 ROMUSSI, ti galeotto 0 di Alellsandria, ba raccolto In un opuscolo della Biblioteca dell'Educazion!l' politica (cent. IO), le Osserrnzlonl sul Jteclusor1 da lui già pub– blicate nel ~ecoto, cho egli dirige. In forma piana sobria, scevra di r1sentlmentl personali, spoglia di esa~ gerazlont retoriche, Il Romussi svela, in quelle pagine brevi, le più orrende magagne che disonorano il nostro sistema penitenziario, dalla rame (fame vera non me– taforJc1:)onde aotrrono I detenuti, all'abbando~o morale In cui sono luclatl, e a tutte le maggiori cause di degradazione cui sono usoggettatl, e che fanno del– l"eme~ sognata dal ftlantropi una crudele ironia. E I opuscolo modesto ba un valore di teatimonianza. che neasuno studio di acleoz:iato o_ di filantropo po~ trebbe avere: esao ci d._la carcere italiana veduta non dal di ruorl o dal di sopra, ma dal d1 dentro e dal di :~!~7~ ~e!o!~ 0m~~~ 1 : 1 i! :i;::~:U:e~;.la, ossia per cono• li RomuHI tratta coal, colla penna del pubblicista, quello stesso argomento che Il V&lera sviscererà, col b11turi dell'ar_te, nel suo libro In preparazione: Da, CeUular, a Pmalborgo. Se le amarezze patite dai re– clusi politici, gli avvlllmeotl loro ln0itt1, o.ppassione– ranno li pubbll00 alle sorti del tanti infelici che ge– mono, inascoltati, In quel veri sepolcri di vivi che sono i nostri reclusoril, e germineranno il principio almeno d'una riform a che l'Intere sse sociale e la più elemen. tare umanità roolama.no ad altissima. voce; benedette anche quello amarezze, benedolla l'mfamia in cui si tentò di lro.volgerlll Una volta di più sarà. avverato Il motto tedesco: le la.grlme si muta110 in perle. . .. Veramente re11ceIspirazione ru quella per la quale ARNALDO es Mona.,nel giorno stesso che le camorre ltalla~e prodigavano I maggiori Incensi al vecchio ma– landr!no e censurato, Il cu.l nome suona disastro nel cuore delle madri il&llane. da•a fuori, io una vera– meolo l!J)londldaediEiooodiCarlo Aliprandi (Mtlano,1899),

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