Critica Sociale - Anno VIII - n. 11 - 16 luglio 1899

Critica Sociale RIVISTA Q UINDICIN.ALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - . 4.ll' IE:sCero: Anno L. IO. Semestre L. 5,&o. Lelle>'e, vaglia, carloline-vaglia all'Ufftclodi CRITICA SOCIALE - MILANO: PorticiGalleria V. E., 23 (2.' PIIIO IODil8) Anno VIII (1898-99) - N. Il. No,,, si venile ,,. nmne1·i SC]Hfr<ili. MIiano, 16 luglio 1899. SOMMARIO Attunlltà. Ve11to bi poppa/ (I.A. CRITICA SOCIALK). un 1oc,a/f1ta al potere (AkTUllO l,.\Bl\lOLAl, Studi eoolologlcl. /,(I ShtLltra {IVASOK nosow:1l. 1~•1u11ta auenu; bN"n ri11>01taa t. Bonoml tN01). L'UllaH {CU.ODIO TRKVII). Flloaofia, loUerat.ura e varietà. Fra lltn'I e ,·tt;i,u (11, TAOLIACAI\TB), Rlbllote<'a di f/f"OPt1'10>Ula. Coloro che -t·icevono il presente fa1cicoJ.o, e che non hanno gi~ saldato l'abbonamento pel semestre in cor10, .rono oivamentd pregali di inviarne tosto l"importo al– l'Ammini,tra.zione, la quale ha gran bisogno di rio,·– dinal'e le /ila e ,,,pa,•a,-e i danni graviuimi p,·odotli tlalla forzata &o&pensiono de, maggio 1898. Quelli, che non intendono prende,•e o coltlinuare t'ab• bonamento, ci fa,•anno una vera co,·lesia segnalandocelo con uguale sollecitudine. hivilianw g,i interessati a siyn1/ica1·ci i mutamenti d'indirizzo avve11uli, e sa1·enw sempre grati agli amici eh.eci indich.eranuo indfrizzi cui ipedfre. numeri di saggio. Ai confraleltt clle annimcial'ono con pa,·ote amtclle la sua ,·tsurrezione, rtngraztamenlt ea 11uuw·1 tiella CRITICA SOCIALE. VENTO IN POPPA ! Camillo Prampolini - la Iealli fatta persona - con la sua nobile lettera al Procu1·atoro del Re, ha rotto l'ipocrisia che a(dggia su tutta questa comica faccenda della « violazione delle urne~; l'ipocrisia rlella Presidenza e della Questura della Camera, che si ricusano bensl, supplicate invano, a deuuu– zin,·e i « violatori :t, anzi persino a registrarne a verbale il preteso misfatto, ma non sanno avere una parola di protesta perchè al(l'i si sostituisca alla Camera e a loro - i soli competenti, se mai - nell'immonda Lisogna; l'ipocrisia di colleghi, di segretari, di giornalisti, ecc, che. chiamati testi– moni, vinti dal disgusto e dalta assurdità della cosa, non sanno rn,• climeglio cho ti-incerarsi dietro reticenze inverosimili. allegando di nou sapere, di non aver visto: tutti ciechi e smemorati.. .. per l'occasione! Prampoliui, intanto, dice: son qua ioi 1ne m.e adsum. qut feci; se i 12 a 24 anni del– l'articolo 118, se gli anni da I a 5 del 139, se i 3 a 15 anni degli articoli 187 e 188 debbono toccare a qualcuno dei deputati che difesero il to1·0diritto, che ò il dil'itto della nazione, habeUs con(llenlem rewn. Manette, avanti! - E lo dice con la serena sobrietà di chi nou vuol già rare un « bel gesto •• ma compiere un dovere di onestà politica e per– sona(e - proseguendo, anche fuori della Camera, anche cessata ['immunità che copre il deputato durante la sessione, la stessa opera di difesa della legge e delte libertà statutarie, di cui l'ostruzio– nismo non fu che un incidente. Noi plaudiamo di gran cuore alta lettera di Prampolini e diciamo che era necessaria. Poichè il caporale, per astuta suggestione dei suoi più intimi nemici, ha voluto il processo - era neces• sario tentare di tagliare a lui e ai suoi valletti la via del ritorno. Questo fatto - che non s'è veduto ancora in alcun paese del mondo - che il potere giudiziario, che i giudici nominati dal Re, siano chiamati a sindacare il modo con cui le varie frazioni del Parlamento - fonte e sintesi di tutti i poteri - esercitano la funzione legislatrice, e interpretano e applicano le discipline che il Pa1·– lamento impose a sè stesso - questo fatto stra– biliante, sbalorditivo. è utHe che abbia tutto il suo sviluppo. Noi auguriamo (ce lo perdonano, nevvero, i nostri amici indiziati colpevoli I) che il processo si faccia; au~uriamo che siano sottratti anche alla giuria, deferiti al giudizio delle toghe; auguriamo - poichò tutto è possibile, una volta preso il di– rizzone dell' .....impossibile - che tocchino la loro brava condanna. Poiclu\ è proprio la condanna ma(eriale, che si vuole; è vederli marcire nelle galere ciò che si invoca dai giornali amici del Governo. Giorni sono nel gio1•nale che s'è fatto ferrare le pantofole leg– gevamo, senza sorpresa ormai, un articolo di roud·o in cui non solo si chiedeva la condanna dei ribelli, ma si insisteva sul concetto che il paragrafo di legge loro indubbiamente applicabile é il 118 - i 12 anni di minimo. Questa 11ente, fatta idrofoba dall'agonia del pe,'lluto Municipio, smarri perfino l'ipocrisia della propria ferocia. Come ai bei tempi, ahimè! troppo pres(o tramontati, dello stato d'assedio, esu si denuda: ebb1·a di fiele, ostenta la propria ubbriachezza ripugnante, coll'inco~cienn dell'ilota. E anche questo è provvidenziale. La condanna degli ostruzionisti creerebbe iu Italia una situazione politica, rimpetto alla quale, quella creata dalle sentenze militari dell'estate scorsa era rose e fiori pel Governo. Tali colpi di spalla agli avvenimenti non li daremmo noi con dieci anni di propaganda. Ma la lettera di Prampolini non dovrebbe, a senso nostro, rimanere un fatto isolato. Non par– liamo dei tre o quattro cosidetti indiziati - essi pal'leranno avanti il giudice istruttore. Diciamo dell'Estrema tutta quanta, solidale nell'ostruzio– nismo, solidale anche nelle ultime e logiche sue manifestazioni. r.,a distinzione fra chi pose mate– rialmente la mano sull'urna e tutti gli altri che pal'leciparono comunque al fatto sostanziale, impe• dire cioò. in un momento di suprema necessaria difesa della libertà, una votazione ille11aie - questa clistinr.ione puerile e sofistica può giovare al Go-

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