Critica Sociale - Anno VIII - n. 11 - 16 luglio 1899

162 CRITICA SOCIALE verno che intende a un lavoro di vendetta e di decimazione; non giova ai partiti popolari. Se con• vocata a quest'uopo, l'Estrema Sinistra rarebbe - non ne dubitiamo - tutto il suo dovere. . . . li processo ai deputati ostruzionisti non é che l'ultimo o piU saliente fenomeno di tutta una linea ,li coudotla con la quale il Pelloux s"è posto in mento di spianare la via al p1·ogresso ed alla vit– toria dei par-liti estremi. Dalla negala amnistia, dagli indulti limitati, al decreto ine0ilbile del 22 giugno; dalla rinnovazione dei processi ai contumaci dei tribunali di guerra, come quello Pescelti, a base cli testi subornati e di confereoze criminose non tenute mai, coronati da tl'ionrali assoluzioni, al processo dei complici d'Ac– ciarilo, scoperchiante alla vista cli tutti la cloaca dei penitenziari; dall'arresto cli Andrea Cosla per antica condanna crispiua, non osato chiedere alla Camera, operato a tl'adimento e con mendacio prima. che appa1~isse - ossia che esistesse - il decreto di chiusura della Sessione, alla con\'oca– zione, illegalmente !ardiva, cli Collegi politici ove la lotta si rarà contro vigilati dalla questura, im– pediti cli parlare ~ di clilenclersi con com_minato1·ie penali; dalle quotidiane dehttuos~ vessaz,om p~h– ziesche dalla mantenuta apphcaz1one del dom1c1ho coatto politico senza base cli legge, fino al proposito <li inte1Togare i Comizi sulla piattaforma delle con– tese liberfa statutarie e sulla evidente, confessata intenzione di restringere il diritto di voto; non v'è atto grande o piccolo, di queslo Ministero che non sembri abilmente diretto allo scopo, che pareva il più diO!cile a conseguirsi in Italia: scuotere l'ac– cidia del popolo. risvegliame lo direse, interessarlo, appassionai·lo alla politica, mettendo in. moto le mollo più vibranti del sentimento; creare insomma, anche nella servile Italia, un po' d'Austria, di Belgio, ct'Inghilte1·ra i uu popolo, non di soli sudditi, che 8appia fa1·si valere. Oh! ,p1simanli giornalisti della forca, che, .dopo avei· constatato, anermato, proclamato il disgusto profondo che assali il paese di fronte al criminoso 1>struzionismo dei nostri amici, pregate, supplicate, vi inginocchiate al Governo perchè non taccia le elezioni; oh! mostri di coerenza e di coraggio, ras– sicuratevi. Avete ancora per voi tutti i borghi pu– tridi, tutte le Vandea italiane, nelle quali neppure la propaganda di Pelloux e di Sonnino non riusci– rono a penetrare. Nou sfrappatevi i capelli; la fino ciel vostro ,·egno non è giunta anco1·a. Galba è ancora lontano.... LA CRITICA SOCIALE. UNSOCIALISTA ALPOTERE Parigi, 12 l11gtt,,. Il progresso della Repubblica francese verso la de– mocrazia, comechè spesso avversato ed interrotto, segue Ja sua marcia varia e accidentata. qunsi dal giorno della formazione della. Repubblica. La partecip11zìone formale ùelle masse nl Governo dello Stato reca por conse– g-uen.za la loro partecipazione effettiva ai pubblici po– teri in u11tempo più o meno lontano. Ogni istituzione ha. umi sua logica connaturata., per la quale certe cose i-on possibili in essa, e certe no. Dal giorno in cui la ltepubblica. era. la forma. unica di accordo o di tollo– ranza fra lo due grandi frazioni del partito monarchico, Ad in cui effettivamente i monarchici avevano il potere, ad oggi in cui un socialista salo a.Ipotere e vi esercita una parte preponderante, questa. logica obbiettiva delle cose politiche si è fatta sentire e si ò imposta. Trala– sciando ogni giudizio intorno all'atto di Millerand, il fatto degno di rilievo nella soluzione dell'uUima crisi à cbo, in Repubblica, il socialismo può ottenere il Go– ''erno, senza bisogno di scosse e di spasimi dolorosi. La qual cosa appare ben naturale quando si rifletta. che ogni Repubblica gravita istintinmente verso la Democrazia, e cbe il Socialismo ò la forma più com• piota della Democrazia . Ma fatta questa. constatazione, abbiamo il dovore di domandarci se le circostanze in cui un socialista è giunto al potero e lo condizioni che al potere gli saran fatte SC'notali che il socialismo franceso possa uscire rortiflcato dal pericoloso esperimento o le masse ope– raie possano ricavarne un qualche beno. Ora. la risposta negativa a. questa domanda. glh.s'impone considerando che il Millerand non raggiunge il potere come espres· sione della. volontà degli operai organizza.ti, ma l'ot– tiene come un omaggio alle sue qualità personali e corno conseguonza. di un grande equivoco, al quale i socialisti francesi. o per lo meno una forte frazione di ossi, hanno attivamente collaborato. li ragionamento dolio Jaurès in difesa. dolla entrata di M11lerand nel Ministero presieduto dall'opportunista e melinista. \Val– deck-Rousseau è tutto racchiuso in questa interroga– zione: potevano i socialisti negare il loro concorso al Governo, quando essi aveva.no per i primi contribuito a ct' ea.re la. situazione politica che determinò la caduta dol Oupuy1 Avendo riconosciuto cbo la Repubblica ò « in pericolo• potevano rifiutarsi di salvarla 1 Bisognerebbo bene intendersi su questo punto: quale à il « pericolo> che insidia. la. Repubblica 1 Se si in– tondesse infatti alludere all'oper11 di «propaganda• e di <trasformazione»- morale impresa dai gesuiti e dalle altre congregazioni roligiose, sarebbe il caso di doman– tla.rsi che razzn. di democratici siano costoro, che vo– gliono impetlire ai proti l'esercizio di comuni liberlà, Alla propaganda clericale opponete la.propaganda laica, o delle due vincerà. quella che ha maggior forza di diffusione, di verità o di giustizia. Ma. so poi s'intende nlludoro ad una. vera. e propria cospirazione gesuitico– monarchica, anche qui occorre uscire dall'indetermi– nato. La cospirazione fn denunciata, per dir cosl, pro• prio un anno addietro i dipoi ò stata riannunciata si– stema.ticamonte ogni quindici giorni, con indicaziono precisa del tempo, del luogo e del modo della eru– zione .... non avvenuta mai. Fu un po' invenzione di timidi, spediento per eccib.re l'opinione pubblica., eser– cizio di pressione sulle ·parti avverse, pretesto per covrire le audacio sante dei revisionisti; ma non fu altro. La verità, invece, del « pericolo»- che correrebbe la. Repubblica è un'altra. La fazione moderata dei repub· blicani francesi, i Mélino, i Duchanel e compagni, ve– do,•a nell"ugito..zionedreyrusista. il progressivo crescere di importanza delle frazioni radicali ed ·avanzate, le quali, tolto.. la mano agli inizia.tori moderati della cam– pagna dreyfusista ,dovova.no considerare come un trionro loro il trionro di Oreyfus Alla caduta di Oupuy i mo– dorati fecero dunque il tentativo di riabbrancaro il potere; ma come la situazione indica.va per il Governo i radicali, essi manovrarono in modo che, pure racendo dare ad uno dei loro - il PoincarO - l'incarico di com• porre il Ministero, e facendolo appoggiare dalla parte radicalt', dovesse poi questa combinazione fallire per aprire In.strada ad un Ministero moderato, ad esclu– sione dei radicali. E probabilmente essi andavano più in là, ingegnandosi di creare una. posizione cosl im– brogliata intorno al Loubet che l'onesto presidente avesse a dimettersi, e eosl tutto il potere toccasse de– finitiva.monte a.i moderati. Quello cli.o i radicali chia– mavano le coup de Jarnac dei moderati non era. altra cosa. La revisione del processo si sarobbe fatta; Drey(us avrebbe riacquista.la la libertà; ma gli alti papaveri doll'esercito sarebbero rimasti impuniti. Quello dunque che i radicali ed i socialisti ehiama– vano il • pericolo della Repubblica.• (1) era l'impunità assicurata o.i Mercier, ai Billot, ai De SaxC, agli Hart– schmied, e a tutti gli altri eho o avevano avuto le mani nella matasst1. del processo, o avevano approvata. la condotta di quei signori. ll bisogno della vendetta, (l) Il ricordo della grande r!Yoluz:ione è l'incubo che !!piega certe esagerazioni verball del france11i.Ogni quindici giorni può leggersi sulle mura di Parigi un manifesto che o dichiara In l)ericolo la !'rancia o la ll.el) ubblica, secondo che proviene dai nazionalisti o dai radicali.

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