Critica Sociale - Anno VII - n. 10 - 16 maggio 1897

154 CRITICA SOCIALE sistemi religiosi; gli nuoce, e più profondamente, nella conclusione che egli trae dalla sua scorsa at– ti·averso. il campo del pensiero religioso e filo– sofico. E certo intanto d1e anche qui, come nei capitoli citati del Socialismo. egli non afferra in tutta la sua completezza il pensiero di Mu•x. « Questa concezione socialista. egli scri\"e ('), è in– completa teoricamente in quanto trascura total– mente le (orze morali. ... P1•aticamente il socialismo di classe è non meno incompleto poiché non conta che sugli interessi delle masse operaie e trascura di far appello ai sentimenti altruisti di tutti gli uomini senza distinzione di classe. :. Nessun dubbio può rimanere dopo gli scritti del Deville e sopratutto del Labriola che l'obbiezione teorica del Malou al materialismo storico - trascu– ranza delle forze morali - sia completamente er– rata. 11materialismo sto1·ico non nega l'azione dei così detti fattori iutellottuali, morali, p:1icologici 1 ecc. 1 Soltauto stabilisce che questi fattori sorgono sulla base e sotto l'influenza della struttura economica. on si nega che, una volta sorte, queste supe1·e– diflcazio11i ideali abbiano un'azione loro propria, che può essere emcaco o potente. • Le influenze esercitate dal mondo esteriore sull'uomo, scri\•e l'Engels ('), s'impl'imono nel suo cervello, \"i si riflettono sotto forma di sensazioni. pensieri, im– pulsi. determina1.io11i della volontà, in breve di co,.,..enti fllettlt, e sotto questa forma divengono delle volen:e ideali. » Il mate,·ialismo storico non fa dunque altro che dimostr'are che queste cor1·euti 1 queste potenze ideali dipendono dalla struttura eco– nomica e.sterna. la seguono, e ~0110da essa messe in movimento. Il solo torto della nostra dottrina è quindi, come nota argutamente il Deville ( 3 ), di volei• mettere il carro dietro dei buoi, e non da~ vanti o parallelamente a questi. Quanto all'obbiezione pratica che il socialismo di classe non conta che sull'interesse delle masse opei-aie e trascura di far appello ai sentimenti al· truisti di tutti gli uomini, si potrebbe rispondere ancora col DeviIle (' 1 ) che« noi non abbiamo mai pro· scritto lo spii-Ho di giustizia, nè il sentimento come motivo d'adesione a questa stessa teol'ia, e 11011 esi– tiamo a dichiara1•e che ciò che ò impro1H'ioa servire di pl'ova scientiflc_a può essere utilizzato come mo· tivo di azione :t. E certo pe1·ò che il socialismo marxista conta iu genc,·ale sulla coscienza dei propl'i inte,·essi da pa1·te della massa pt--oletaria. o pros– sima alla pl'oletal'izzazione, come sopl'a la sua forza pili poderosa. F. ciò ò perrettamente razionale. Non si nega infatti che individui isolati appartenenti alla borghesia possano schierarsi col p1·oleta1·iato; ma ciò ranno appunto rinnegando gli interessi della loro classe, abbracciando quelli della classe operaia, e immedesimandosi spÌl'itualmente con questa. Il grande propulso1·e di questa grande lotta econo– mica, ciò che segna la divisione tra i due campi o i due ose1·citi, non può essere che l'interesse di classe. Il fenomeno cho uomini della borghesia pas– sino dalla parte del p,·oletariato, non ò che un re– nomeno indivirluale. Certo ò che, come da una parte nel proletal'iato si renderà sempre più chiara la percezione del suo interesse di classe, cosi dal– l'altra non vi sa1·à altruismo capace di fai' venir meno nella bol'ghesia, come classe, la coscienza col· letti va dei suoi inte1·essi. Si potl'ebbe dire che anche nella classe borghese avver1·à semp1·e qualchecosa di simile a ciò che, secondo Max rordau e Scipio ( 1) La Morale Sociale, 11sg. 379. t•, Sh1dlo #Il Lodot:lco P1mtrbacl1, citato da Olt\'ILLE, 01), cii., Préfoce, xv. ( 1 ì Op. Cli,, Jlllg', 4. l'ì Op. eh, p:1g. ,;. B1b ate a Gino B are,c Sighele (1), avviene in qualunque riunione di per– sone. La gran maggio1•auza dei componenti la classe borghese hanno un sentimento comune, identico: il loro interesse rii classe; oltl'e a ciò avranno cia– scuno delle trlealit:\ altruistiche. ma che agiscono in sensi diversi, che 11011 si possono raggruppare né cool'dina,·e, che sono insomma qualità etero– genee. 01·a é e, 1 idente che il sentimento dell'inte– resse di classe, che è invece una qualit;_\omogenea che agisce pe1· tutti nello stesso senso, avdl. nella collettivith. una rorza uguale alla somma cli tutte le quantità di quel sentimento che esistono in cia– scuno dei componenti la classe; mentre invece i sentimenti altruistici, essendo diver.:1ie eterogenei, non saranno, nella collettività, neppure rapp1·e– sentati corno somma. Ma, pot1·ebbe oppormi un m,alonista, quando anche l'altl'uismo non possa conquistare la bor– ghesia come classe, può però conquista1•e alcuni individui di essa; basta questo perché anche sui sentimenti alt1·uisti sia d'uopo far calcolo. Ora altro è far calcolo anche sui sentimenti al– truistici poi· co11quido1·el'auimo di quei pochi su cui tali sentimenti hanno presa, altro è condan– na1·e (come fa il t.falon). il socialismo di classe. Quei pochi alu·uisti (se pur ci sono) si uniranno ai proletal'i anche se questi abbiano inalberato il vessillo dell'inte1·esse di classe; vi si uniranno tanto pili volentieri in quanto sono aun,islt, in quanto cioò vogliono appunto far trio11fa1•el'iute- 1·esse alll'td. Viceversa. non vi sarebbe 1-agione che per acquistare questi sca1'Si ed ipotetici seguaci si rinunciasse alla molla che mette in a1.io11ela grande massa lavoratrice senza la quale non si fa nulla; all'idea che è da essa pili rapidamente e lu– cidamente compresa, all'interesse di classe. . .. ~la qui l'indagine si alla,·ga. Visono poi in realtà pe1·sone che possono aderire al socialismo per puro altl'uismoY E, in gene1·ale, il puro altruismo ha un'azione nella condotta della vita 1 Esiste, a rigore, una morale alt1•uistica 1 La questione, che ci riconduce alla critica delle teorie del Malon, è la stessa che si poneva Pietro Jt'ont. .1.na noi n. 2 della C1·tlica cli quest'anno (), concl udeud ç, .: che, oggi e per la immensa mag– gioranza degli uomini, la 1·agione non solo non dimostra 1·azionale pet· l'individuo la morale del– l'altruismo, ma piuttosto dà come norma generale di sacl'iflcarlo al suo contrario ». Ma il Malon, cui preme di combattere il mate– r•ialismo maPxista, che (egli scrive) «. pensa quasi esclusivamente a predicare la rivoluzione sociale, considerata soltanto dal lato dei vantaggi mate– riali :., ritiene invece che sia utile far appello al sentimento e all'abnegazione, che «- i socialisti non possano tl'ascurare né le forze morali nè le forze affettire dell'uomo, come non possono rifiutare di fa1•cappello a tutti i sacrifici :.; che « se è bene il l'icer·care la 1·innovazione delle istituzioni poli· tiche ed economiche, è meglio ancora non trascu– ra,·e completa.mente l'uomo stesso »; che« la leva etica più potente, il motivo morale per eccellenza, è l'altruismo • (') Ora noi abbiamo vetluto che il mate1•ialismo mar• xista non trascura affatto di tener conto di queste forze morali; solo nega che esse possano trasci– na1·si diet1•0 le trasformazioni economiche, anziché esserne trascinate; si rifiuta insomma di mettere ( 1) S101u:1.K, I.a de1Enq11en:a8etra,·ta, Tra,·es, 1897, 1mg. !J'i. l1l PlltTRO fo'ONT ... :u., U11 tlUOCO asvetto ct'1ma cuchlaq11utlo1H, 11, Crutca Soctale, tO gennaio t89i. (1) MALON, I.a A/orale Sociale, 11ag. Siti, :JSO, :tSt, 387.

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