Critica Sociale - Anno VII - n. 9 -1 maggio 1897

CRITICA SOCIALF. m~n~ d_ag~~itori modesti borghesi e ardenti pa– tr1ott1,~1 cm 11 tempo nuovo assottigliò poi gli a\•eri. non ~s~mse l'amore di patria. Da bambini, la madre ma1.z1n1~na,~a catt_olica. avea loro insegnato a bal– b~ttare 11_grido « D1~e ~>opolo »; il padre ga,·ibal– dmo e poi monarchico, 1I motto• Italia e Vittorio Emmanuele,,: ed essi eran cresciuti su con in cuore il culto di Dio, della patria e del re: chè il popolo come tutti gli stl'acci, era andato all'aria. Da ra~ gazzi, non potea~o ~vere_ giocattoli pili costosi, si e~•a~IO ~rastull8:h_ a rntaghare e incollare Je imma– g1m dei soldahm e dei santucci di carta, e a ca– n:iutrarsi da guerrie~i o da p1·eti con le vecchie as– sise paterne e con 1 paterni cenci. Da giovinetti ~econdoche in famiglia avea col tempo prevals0 1I padr~ o 1~madre,~- coi: quello o con questa, salva la patria, prn re o p111 d1O,erano stati messi in un collegio dove ~iportav~ il cappello alla bersagliera, o 10 un semmario dove s1vestiva da abatini. Quando ne usciron~,. tr~va1·ono la ramiglia più immiserita, il padre Plll. tr1ste,.la mad1·0 più querula; ma dovet– tero seguitare gh studi, per darsi ad una professione o ad un'arte libera e liberale. e cosi mantener alto il decoro della casa e poi divenir deputati. Diven• nero per ~1ecessiU\sto1·ica quello che dissi: miseri, ver~ognos1 della l~r~ miseria, che con pietosa ipo– c1•1s1acercavano d1ss1mulare. Ma delle vecchia suppellettili di casa una ne e,·a rimasta: i vecchi ideali: ed in essi cercaron riparo e conforto dalla miseria presente. Gli uni in chiesa; dove trovavano i lumi. i fiori, il calduccio la sedia im_paJ:!liata:e questi, dopo aver vagheggiata la con• c1haz1one del papato con la mona,·chia. finirono col divenir. clericali. Gli altri - i più, di cui special– mente_ rntendo parlare - nella patria; dove trova– vano 1I fasto della Corte, le musiche militari, lo splendore dell'unifo1•mi e dell'armi: e questi furon monarchici, pil'1 consel'vatori che liberali. Ciò ch'essi voleva~o, e. solo pot~ano, conservare e1·a appunto la pafr1a, s1_mbolegg1ata nel r·e, nell'esercito, nel gove1·no; e w questo culto era tutta la loro ric– ch~zz~ e~ il loro O1·goglio. Che cosa importava ad ~ss1 dt c1abatta1·e nel rango, quando ammiravano 11 re andare al pal'lamento nelle l'icche berline di di Milano si reca se a Monza dal re. proprio in 2}~~~a!!~1·ni, quando fu dato l'annunzio della pace Ma di quello ~talo di animi più de,·e approfittare ed approfitte,·à 11partito dei proletari, a cui i pro• fughi della bo1•ghesia si volgeranno come a natu• raie al~eato e vendicatore. Dimentichi degli antichi ranco1•1_ e degli antichi spregi. accolgano quelli e fes_te~rn~ _questa moltitudine di consorti, sconso– lati eh gioia e pur d" ideale, e diano ad essi in– sieme col triste gaud.io del .comune dolore, il 'pro– mettente conforto dt u n ideale comune. Di tale uni~n~ gli uni e gli altri si avtantaggeranno: gli anhcl11, per?!tè al contatto di questo elemento pii, ~ducat~ e pili colt? potranno in~entilirsi e affinarsi; 1 nuovi,perchèdall esempioacqmsteranno il coraggio del lavoro, la fierezza della loro miseria la coscienza dei prop1:i destini. Alzino i padri ali; speranza la t~~ta a11z1gli ~ani cauuta e le ciglia lagrimose, non p111curva o chrne per vergogna e all'ossequio. Va– dano le madri ardite la mattina al mercato· anzi che man~arvi la serva e poi la sera sguiscia~e pau• rose da!(h us?i. dei. ryionti .di pe11no. Cessino i figli, atted1at1, dagh mut1h studi ufficiali e dalla tormen• t~sa cacc_ia agli i~pie~hi; e vadano ad avvamparsi d1sole, d1 flloco. d1nobile sdegno sui campi e nelle omciue. Nè più le belle figlie iotristiscauo in casa n~ll'a~tesa. ~ .s'affd._D~in_o pei marciapiedi, chiuse i v1sett1 ~all~dt o d1p111hnei ?PPellioi rabberciati, traen~os1 ~1eti:o la m~dre piu negletta, alla ricerca del giallo 1mp1egatucc1O che le sposi; ma, dati al sole 1 _capellt. s1 affcettmo oneste e liete al lavoro, e s.posrno un forte operaio, e forti figli procreino. e forte.mente li educhino: però che di questi è il domam. Roscws. Sul modo 'intendere il socialismo anarchico gala sulla tracci~ di ren~ _gialla 1 Che cosa impor- Crodo utile ri as~mmcro per i lettori della C,·ilica una tava ad essi se I cappelhm delle loro signore erano polemica da.me avuta. con Enrico Malatesta, come quella irti di alucce spennate, quando vedevano alle ras- che può spargere un po' più di luce anche su· dissensi segne galoppare i generali con l'elmo alato d'oro fra. socinlisli cd anarchici. ed insigne di piume 1 Che cosa imt}Ortava ad essi di u';lliliar~i ~gni fin di mese al padron di casa Comincio lla llll:L cosa, nella quale Malatesta ed io ci ed a1.for111tor1,quan~o sentivano il ministro degli troviamo perfett.amente d':lccordo - la reiezione del– este1:i _parlare da pari a pa1~i<:<>n i cancellieri ger• l'individualismo anarchico. man1c1? E pet·ò essi volentieri pagavano le gravi Jn proposito lascio la parola al Malatesta: t~ss~ pe_r pro\!yed_ere a~la lista civile, alle spese mi• e V'erano (noi passato) molti anarchici, e ,•e n'è ancora htar1, a1 ~l'OSSlstipendi ed. ali~ ladrerie, come i un poco, che, scambiando la forma. con la sostanza e loro pad~1. ave~n co11suma~1 ~I~. ultimi averi per I bndnndo più alle parole che alle cose, si erano formato l"eaonpte,nree! 1~ a~ldt ~tud_i ~ 81 viz 1 1 • ed 1 aPP 1 .'?''avan~ 1 una specie di ·rituale clel vero anarchico che inceppava. 1 ss1om e1 m1ser1,come oro c 0 ptu consci 1 1 · 1, t • ' e più forti si agitavano per"il bene 'comune perchè I a oro azione e t rascmava a sostenere cose assurde 8N!,DO stati loro calunniati come nemici dell~ patria. I e grolt~sche: E .facile. intendere lo sgoi:nento e la delusione « Cosi.essi.,pnrt~ndo dal principio che la maggioranza rabb10sa dt costoro, quando s1 sono accorti che le non ha il dritto d imporre la sua volontà. alla mino– istituzioni prese11ti. ch'egli no con tanto disinteresse ranza., ne conchiudevano che non si dovesse mai faro ~"e".ano s~rrette, h~n loro to~to, dopo il pane, anche so non ciò che fosse approvato all'unanimità. Confon– l ult!.ma, ricchezza ,ideale. J?i quello sg~mento cer- dendo il voto politico, che serve a nominarsi dei pa– ch_e1 à d ap.p~ofHta1 ~ '?-. chiesa .. pel' cluamare a sè cltoni, con il voto quando ò mezzo pet esprimere in gh smar1·1tt: ed i p1u fiacchi vi si rifugeranno li · · 1 · · · · · come una volta nel chiosti►o le remminette ingan~ m~ o sp1c_c10 a_pro_prn1. o~m10ne, r1ten~vano anti-anar- nate. Ed io questo suo intento la chiesa sai·à se- ctuc~ _ognispecto d1 votnwrne. Cosi, s1 convocava un ~n~ata anc~e ~ai g~~•er,~anti; i quali, sentito però ~om1z10po.r protesta.re contro una v!olenz~ governa– li bisogno. dt. r19onc1ha1•j1con_lei. preferiranno Idi ti va o pad1anale, ~ por mostrare la s1mpat1a popolare veder sostatmto 111quelle cosmenze turbate all'an- per un dato avvenunento; la gente veniva, ascoltava i tico_ ideale patrio_t.tico il vecchio ideale 1•eligioso, discorsi doi promotori, ascoltava. quelli dei contraddittori, anzi che alt1:o pm nu~vo. e temibile. ,E f!On fu a o poi se ne andava senza esprimere la propria opinione, questo proposito senza s1gmtìcato che 1arcivescovo perchè il solo mezzo per esprimerla. era la votazione B b IOÌE' G no 81dnc

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