Critica Sociale - Anno VII - n. 2 - 16 gennaio 1897

CRITICA SOCIALE 19 (la riproduce persino il prudente Corrte,·e della sera) nella quale è dello che il solo partito che non abbia attraversalo l'opera del Ministero in Si– cilia, il solo partilo disinteressato, sincero e rispet– tabile, è quello dei socialisti. (') Secondo il Gior– nale dt Sicilia il Oodronchi sarebbe venuto a Roma a perorare, fra l'altro, la saivezza della Federazione palermiiana. Il Go1•ernoconta sui socialisti pe1•de– bellare in Sicilia l'orda cri;pesca e assicurare qualche seggio di pii, alla falange caccamina. Per simili intenti, l'orbiia della « legalità • si allarga smisuratamente e i socialisti diventano quasi dei benpensanti. Il Crispi, dal canto suo, nella recente intervisia li adula anch'esso, ne loda la cavalleria, stimando,cosi, di disarmarli. Noi sentiamo di qui le allegre risate dei nostri buoni amici di Sicilia a questa interessante gara di scambietti e di lazzi! Ma se tulio ciò è pura commedia, indice dell'ab– biettezza a cui l'opportunismo politico spinge uo– mini senza dignità e senza convinzioni, ciò non ci deve velare 1a minaccia di una reazione ben più valida e seria, la quale esce dallo stato di fatto delle classi sociali italiane. Il Rudiul, semplice por– iavoce, aggiunse testè al repertorio dei suoi motti celebri, due frasi, per questo rispetto, signincative. Dopo il discorso di Andrea Oosia sull'appannaggio, invocò una restrizione del regolamento della Ca– mera che meglio < tutelasse i diritti delle 1nag– gfo1·anze •· L'altro giorno proclamò che il nostro sistema elettoi,ale favorisce i pa,·lili estremi, ossia la rappresentanza delle classt più numerose; e invocò l'aiuto del Senato per « emanciparsene ». La seconda dichiarazione ha chiarito la primi. I « diritti delle maggioranze • da tutelarsi sono dunque, nel concetto e nel gergo del supremo mi– nistro, i diritti di una minoranza cosi concentrata, da non giungerle neppure l'eco del pensiero e dei bisogni della sterminata maggioranza, che penetri, come minoranza,nel Parlamento. Da queste dichiarazioni gli aruspici politici trag– gono l'auspicio di una nuova restrizione imminente del diritto elettorale, forse sotto la perfida fo,·ma del suffragio multiplo, che sarebbe accettata, si dice (no egli, al solito, smentisce), dal pontefice del liberalismo, dallo Zanardelli. Ed ecco oggi stesso l'Opinione che viene a togliere ogni dubbio. Alla fine essa confessa aperto che le famose epurazioni delle liste, le leggi votate col pretesto di guarentir meglio la sincerità delle elezioni, il rinnovamento triennale di metà dei Consigli, ecc., non furono che frodi volute: « non furono, a giudizio di tutte le persone assennate ed imparziali, che pentimenti impostidall'eccessivo allargamento del sum•agio.• (') Su questa via, essa dice, bisogna alacremente pro– seguire per impedire che il munero prevalga sulla qualità. - Or qui, non nelle g1-assazioncelledella po– lizia che 1•achiudendo Circoli e Circoletli, cova la ve,-a minaccia. La sente il partito socialista 1 La sente il partito democratico! Pel primo si tratta di un cimento seriissimo ; ma pel secondo si tratia della vita. li Secolo aveva giorni fa un enigmatico articolo: Cat>allottt al btvto, che pareva preludesse a 1•iso– luzioni supreme. Oggi Cavallotti risponde; ma la ,·oce del cantore sembra affievoliia. Noi stiamo alle vedette aspetiando ..... FILIPPO TURATI. (I) Corriere delta ,e,-a 14-15 genn. - La corrispondenza reca fra l'altro: - e Alla stretta dei conti, quo.le In cnusa sottnnziale del diaagio jl'.enerale dell'isola I La premlnenzn 10,-erchla degli ab– bienti 11uinon abbienti. li prh·il,gio borghese In una parola.• - Che ne dicono I e lettori di giudizio •I C:1 Opinione liberare, U g,nnnlo. Articolo di fondo, Numtro e qual(td. CIACCOPPANO A FIN DIBENE e noi ci guadagniamo in salute . Che la nuovissima reazione rudiniana - nelle forme che ba assunto - sia nulla più che una commedia, destinata a tenere il Ministeroin equi• librio, lo abbiamo scritto e illustrato fin dall'ultimo numero, prima ancora dei recenti fasti di Roma - ed oggi tutta la stampa è dello stesso parere. Ec– cezion fatia dell'Op1,.,o,.e, la quale, per essere l'organo più diretto del Marchese, è pagata, come direbbe un francese, per fare l'imbecille e salta– beccare su frasi prive cli significato (scrive, p. e., che la libertà trnsmoda e deve essere infrenata quandosi rivolge a combatterele istiluzioni- come dire quando la si esercita, poichè per sostenere le istituzioni la libertà è di troppo: basia il regime assoluto), o~ni alt.ro giornale, eoichè a chiunque dorrebbe di passare pe,· eccessivamente ingenuo, ammette che gli scioglimenti di Roma non sono che una manovra, il cui scopo reale non ha nulla che vedere collo scopo apparente, coi motivi del decreto, coll'azione della Federazione socialista e della Camera del lavoro. La pii, parte anzi dice chiaro che si tratta di strappare a chi può darla la facoltà di sciogliere la Camera, dimostrando che il Gabinetto Rudinì vale almeno quanto il prece– dente. Non è sosianzialmente diverso dal nostro il con– cetto che svolge Vilfredo Pareto, con la consueta arguzia, nell'ultima Cro,.aca del Gto,·nale e/egli eco»omtsti (gennaio). 1 lettori non ci perderanno nulla a sentirglielo dire colle sue proprie parole: Il Turati interpellò il ministro por sapore, porchò avevano proibito una sua. conferenza. Non anommo mai creduto che quel nostro amico fosse tanto ingenuo. Porchò il Ministero impedisce lo conferenze e scioglio le Società dei socialisti 1 Ma por farsi perdonare i pochi atti onesti cho compie! Bisogna essere giusti. Il Rudinì è galantuomo o non sa rassegnarsi a lasciare fuori tutti i ladri. Rispetta i più potenti, ma ogni tanto fa mettere al sicuro qual– cuno dei minori. Ma a.ppena fatto ciò, <levo trovare qualche compenso che lo scusi, so no lo manderebbero via. Quando venne notizia degli arrosti bancari, dicemmo subito: « Attenti ai socialisti, ora tocca a. loro, paghe– ranno per quei valentuomini.> E dopo che fu presentata la relazione sulle belle opere degli accollatari, venne logicamente lo scioglimento dello Società. liguri. Il Turati dovrebbe chiedere semplicemente al Rudinì, quanti mesi od anni di carcere ha bisogno d'infliggere ai socialisti per concedol'c ai tribunali di procedere contro i ca.pi della banda.crispina. Poi s'aprirebbe una. sottoscrizione pel partito socialista, e mercè il sac.ri (ìzio c.he farebbero buoni cittadini, l'Italia. sarebbe libera.l<L dalla filossera crispina, almeno sinchè non vengano fuori nuovi capi. Il Rudinl, non potendo dire la vera ragiono del suo operato, fu alquanto infelice nel rispondere al Turati. Disse, tra lo altre coso, che incita.va gli a.mie.isu9i ad andare e a perorare contro il socialismo! Bravo! r~per d~ie~tir:i\~i~r1u~~:i!1J~i t\~~f!1~:n° v~~\\<:,n 1 i 3i~~~~~e~~ con loro1 L'on. Costa rimproverò alla maggioranza di essere artificiale e di mutare quale piuma al vento, seguendo ora il Crispi, ora il lludinì. Tante parole, tanU el'rori. La maggioranz,l <lollaCamera non ò al'tificialo. Rap– presenta degnamente la borghesia italiana. Quella bor• ghosia rapace e poco onesta che si fa ricca coi dati protettori, cogli accolli di opere pubbliche, colle con– venzioni rerrO\'iarie,coi premi alla navigazione, collo spogliare le Banche o che non sdegna nemmeno lo ottomila lire che un ministro distrae dai fondi per lo vittime del terremoto poi' regalarlo ad un incognito. E da chi mai vuole l'on. Costa, che quello degne persone sieno ra1>preseniato so non da una maggioranza, la

RkJQdWJsaXNoZXIy