Critica Sociale - Anno VII - n. 1 - 1 gennaio 1897

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: AnnoL. 8 - Someslro L. 41- .lll'[stcro: Anno L. IO• Semeslro L, &,&O. Lelle1·e, vaglia, cartoline-vaglia all'Urftclo di CRITICASOCIALE·MILANO:Portici Galleria V, E., 23 (2.' plana RObllB) Anno VII · N. I. PEL NUOVO ANNO • a,·em.o grati, conie sem.p1·e, oglt amicì che, tn occasione ciel nuo~o anno, cl procu,·emnno abbonali nuovi o ci fndichc,·anno 1)el'Sone a cui in1>ia1·e - a nostro ?'/Schio - numeri di saggio. La Critica Sociale 'IJive e si ,·tn(o,·za dell'aft<to àt coloro che ne credOno t<lile lei pubblica;tone. Condizioni d'abbonamento e abbonamenti ci<– mutativt nell't<llfma 11ao1na. SOMMARIO AUuallt.à. Politica 1talla11a (fflLll'l'O TURATI). Solldarlctd 11,u,·,ta.:(011alc: per Oli 1tio1,c1·a11tldi ,tm~urgo (I.A CRITICA SOCIALlt), Il moi;imc1110 01,e,-ato t,1 GlaJ}po11c: nostra corrispondenza dnl– l'Au9tr11lln 1P, MUNARI), Siudt •oclologlcl. I.a teoria marxt1ta <ltl mOtilmcnto 1oclfllc (Prof. w. So>JBART), L'ultima e;olato: anfora a proposito dell':igricollura elellrlca (GUIDO PODRECCA), ll lotlcrlitmo ,r,oml11ato: • li colleth,·ismo e le gue con,eguenze » di A. /Jo111lt:1 (Gli !HWl'E lb:sz1), I~otte di cltUle e lo/te dl collettltltà uma11e (GIU5El•l'E SEVERINO), u,1 11110-r;o a11utto di unn t:eCt'11laq111:1tlo11e: r:wr,orti fra le que• stloni religlos:i, mora.le e sociale; 1 (l>1nno r·oxTASA), Flloso6a, letteratura e varietà. I.a lotta cli ctns,e ,ie,' 1woie,·lil calalirc.rl (OA:-ilEl,E ('nov.sxl. ;YOdtd IOClalllte (NOI). Ilei nuor.o mrno ~•abbonamenlo. llllillottca ~l 1n·opoqanda. POLITICA l'fALTANA Lo scioglimento dei Cil'coli socialisti e delle Ca– mere di la,·oro liguri, la minaccia sospesa sul capo di altre associazioni popolal'i, la p1·omcssa del ba– vaglio alla Camera, i nuovi disegni di legge reazio– nari sul suffragio, sul 1·e(e1·•endum, amministrativo in materia tributaria, sul domicilio coatto politico, tutta questa rifioritura riveduta e corretta del de– bellato crispismo, cui fanno riscontro e comple– mento da un !alo l'audacia del pontefice che, fiu– tata l'aria, leva il capo canuto e chiama i suoi fedeli alle al'mi, dall'altro lato il silenzio ormai cronico del rappl'esentante più autorizzalo del li– bel'alismo borghese italiano, dell't<omo lacustre - come argutamente chiama Edoai·do Sca,-foglio lo 7.anardelli - tutto ciò è tale una « lezione di cose • che dovrebbe puro ave,· snebbiati gli occhi agli ideologi che inseguono il Governo onesto e I~ re- Milano,1. 0 gennaio 1897. staurazione della legalità attraverso l'oneslà perso, sonale dei consiglieri del ro. Noi non abbiamo, sempre, che da ripeterci; da constatare con dolore come i fatti si rifiutino a darci quelle smenlile che pure accoglieremmo e registreremmo con gioia. La vel'ilà, pel momento, ò questa. In Italia un go,·erno non si regge mal. g,·ado la disonest.\, corno pensano gli ingenui, ina appunto in grazia di es a: e non ò immorale, cle,·o diventarlo, e se non può diventarlo, devo almeno farne le mostre. Solo in tal guisa può rassicura1·0 le pau1·e e gli inte1·essi dominanti. Dove osse1·e, o almeno apparire, un impasto di menzogna, di con– traddizione, di viltà. li Gioiilii l'ha imparato a sue speso. Cosi la passeggiatrice notturna deve simu– lare, quand'anche non la senta, la s,·ergognata li· bidine: se no, chi la seguirebbe negli angiporti? Per la composizione sua, per lo qualità personali dei suoi membri, il Gabinetto Rudini fu ed ò di gran lunga migliore di quello che immediatamente lo precedette. Hagione di pii, po,·chè <lo"esse farsi possibilmente peggiore. La sua rispellabililà costi– tuiva una 1·agione di sospetto o di diffidenza, che bisognava svenlare, 11elloaltissime sfere dolio Slato come negli ambulalorii del Parlamento, in quel « dietroscena l> dove si fa tutta la politica italiana, della quale la discussione pa,·lamentaro non ò che lo scenario Un largo consenso poteva bensi esso ti·ovare in ciò che si è convenuto di chiamare tl vaese. Ma che cos'è il paes~ 1 dove lo si tro,·a 1 come lo si consulta 1 li paese, in llalia, è un • paese che non esiste• come quello ima11iualo dal 11orris. Avo,radalo un gemilo fioco ai primi giorni di marzo, destando quel vago te,·rore che destano sempro le voci e i movimenti dei morti. Esam·itosi quel gal– vanismo, ripiombò nella fossa e non ha inteuziono di uscirne. E allora? Si può egli scontentare i vivi, che sono muniti di formidabili armi e le adoperano. per compiacere alla pallida ideali là delle tombe 1 Si può egli, per crearsi una baso politica, mante– nere 1a nazione in insurrezione perpetua? Lo può il Governo! E chi altri lo può se non esso 1 Eppure - per paradossale che ciò possa sembrare - non v'è che il Governo che potrebbe fare, in Italia, qualche cosa che omigli a una rivoluzione. Oo• vrcbbe fa1·la contro sé stesso! li Rudini - chi lo altol'nia lo sa bene - è per– sonalmente anliafl-icanisla. E il paese è cerio con lui. Lo ò sopratutto la parte del paese meno in– fetta di corruzione, dovo esisto un embrione di pensiero popolare, dove c'è del commercio, del– l'industria, degli interessi confessabili di classe e cli massa, più o meno rappresentati: l'alta Italia. E con ciò! Prima cura del presidente del Consiglio fu di avvolgersi, come la seppia, nell'oscurih\ ri– guardo alla questione africana. 'l'oslochò il Ricotti. suo genitore politico, si fu, o parve si fosse, un tantino pronunciato nel senso del pensiero del pre– sidente del Consiglio o ciel pensiero del paese, ha sacrificato il Ricolti. Non parlate cl'ingmlitudine.

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