Critica Sociale - Anno VI - n. 19 - 1 ottobre 1896

302 CRITICA SOCIALE rispose e ch'era. un patriota. lieto di morire per la. causa del suo paese». Mi ru tultavia. permesso di bendarlo alla meglio o di dargli una goccia di brandy. Malgrado In. sua condizione disperata, riuscl, a insaputa. dei col– leghi, a trascinarsi fino al primo piano per gettarsi giù dalla galleria. Dopo averlo bendato come potemmo gli demmo una buona dose di morftna.che lo addor– mentò prorondamente. Non si risvegliò che alle 11 di sera. Due dei teade,·s - Oratch o Armenigoron' - erano ar– meni alleva.ti in Russia. Mi dissero che era.no deter– mina ti a.cost ringere rEuropa a muovers i. e Con questo atto noi vogliamodimostrare che cosa sa rare il popolo armeno, quantunque abbandonato dalle nazioni cristiane. Noi siamo entra.t.i in questa Banca in "entisei. .. 11 motivo, che li spinse a scegliere la Be.nca piuttoslo cho un nitro odillcio pubblico, ò questo: cho la. maggioranza. -c.Jeglimpiegati della. Banca è di ouropoi 1 molti dei quali hanno anche dell'influenza. Essi erano sicuri che lo potenze non ne anebbero mai permesso il sagriftcio. li Comitato della « ocielà J>atriottica armena.•, 24 oro prima dell'invasione, inviò a. tutto le ambascia.te l'e– lenco delle richieste degli armeni ( 1 ), &\'vertendole cho la Società avrebbe preso misure energiche. Alle 12 del 2G ,·enne inviala loro uno. lettera litograrata, datata dalla Banca, cho lo avvisava del colpo. Non entrarono invece che un·ora e mezza dopo! Mentre gli insorti chiudovnno la Danca ottomana, il Comitato aveva. preparato moti slruulta.nei. Altri uo– mini do,·evano impadronirsi del corpo di guardia al serraglio dì Galata - vicino all'ambasciata britannica. - del corpo di guardia. di Oalata - della dogana di questo stesso quartiere degli affari, della Sublime Porta in Stamboul, di llaskevi, il quartiere degli ebrei, e di Koum Kapod - la sedo del patriarca. armeno "enduto al Turco. Le bombe, mi inrormò uno dei capi, sono state ratte in Costantinopoli e sono pieno di polvere di cannone preparata con degli acidi. La. dinamite ò stata importata. Il leader di tutti, quello ohe indossava lo slifelius, ora un giovanotto alto, tra i 23 o i 25, che parlava rran– cese come un indigeno. Si capi\'& che a\'eva avuta una islruzione universitaria. Gli altri, che gli ubbidh•ano ciecamente, appartenevano ali& ,•era classe del popolo. Sembravano facchini di proressione. Alle undici i nostri emisnri, accompagnati dal cava– liere Edgardo VincenL - governatore della. Banca - erano sotto le finestre e chiama,·ano. Con lor.> era l\faximofT, primo dragomanno dell 'nmbascia.ta russa. Auboynenu, direttore della Banca., era fiancheggiato dall'aiutante di campo del sultano. Incominciarono le negoziazioni. I tre learler, sta\·ano alla finestra del secondo piano coi re,·olver alla mano. MaximofT si disse autorizzato dal Sultano a r11r loro sa1,ere che avevano il perdono e purchò abbandonassero la Banca o il paese immediatamente •· I leade,·1 risposero che non basta.va . « Noi vogliamo la libertà per tutti gli ( 1 ) J giornali inl{lesl hanno pubblicato que,to progetto di Charttl 11rmena. Ena. chltde, In I! arllcoll: go,·ern atore e runzionari per l'Armenil1. di 11n:r.lonalitàeuraJ>ea, mll11.la Indigena, riforme glu– dhlarle t1ll'europea, libertà auoluta di cullo, d'illruzlone e di stamplt, I Ire quarli del redditi del paue dt"1tlna1l ai bl11011nl lotall, Htlnzione delle Imposte nrretrAte, e1euilone tributari!\ per cinque 11nnl, lndenniuo al darmegglatl dagli ultimi turbidi, re• 111tuzione degli immobili usurpali. amnl1tla al condannati 11011- liticl e tigli emigrati. e istituzione In Armenia d'una Commiulone 1emporanea delle potenze 1>er .-Jgllare all'esecuzlane di queui patti. (1,·o,a Cklla CRITICASocuu). B1b ot a G no B1a o armeni e la garanzia delle potenze estere che le rirorme che domandiamo saranno concesse. Altrimenti r11remo saltare la Banca con tutti gli ostaggi.• Ma.ximotrrispose che non era autorizzato a. occuparsi d'altro, ma che la questione sarebbe stata discussa. I leaders domandarono allora chi assicurava che gli insorti sarebbero liberi di imbarcarsi senza essero mo– lestati dalle autorità turche. e Noi vogliamo che siano presenti lutti i dragomanni •· Maximotr reco di tutto per convincerli che le loro ,•ite erano sal,·e. Egli par– lava loro in nome del sultano o degli amba.sciatori. e lo sono autorizzato a offrirvi la libertà stanotte. Domani potrebbe essere troppo tardi. • Le trattative durarono tre ore. Alla flne, stanchi da una parte e dall'altra, conclusero in nome del sovrano « che gli insorti sa– rebbero sto.ti accompagno.ti da Ma:<imotre dai direttori della. Bonea flno al quai e messi a bordo del yacht del direttore Vincent, in attesa del piroscaro che li avrebbe sbarcati all'estero. Era data loro racoltà. di tenersi i loro rovoh•er. Le bombe e la dinamite dovevano rima• nere nell'edificio. Allo duo del mattino i leader, diedero il fischio, gli insorti si radunarono all'entrata e si spRlanearono le porte. Mentre si carica.vano i rerili per l"ospedale russo, un? dei congiurati scaricò, inavvertitamente, il revolver. Incidente, che minacciò di capovolgere tutte le condi– zioni o darli in mano alla truppa. La palla ue,•a re– rilo alla coscia un mio collega della Banca. Alllne, dopo 13 oro gl'insorti presero la via del quai e noi ve, nimmo scortati fino a Pera, il quartiere degli stranieri. La. polizia portò ruori i morti o i reriti. E cioè: quattro armeni e due inservienti del!&Banca morti; sei armeni o otto impiegati reriti. li resto è noto. Nell'ultima pal'le della lettera - che sopp1•imo- il mio inrormatoro non ra cho esporre, sommariamente, ciò che riferirono i tele– g1·nmmi dei rogli quotidiani. Che dobbiamo concluderne 1 Dero applaudire i sessanta generosi che si vota1-0110 alla morte pe1· migliorare la condiziono politica, religiosa ed eco 4 nomica dei loro connazionali, o devo piuttosto con– siderare le conseguenze immediate della loro im– presa! Di li\ è l'altruismo di lega buona, ò il sacl'ifìcio personale cho mi rapisce e mi trasporta sui cacumi degli ideali Siovanili. Oi qua ò la ecatombe. Sono migliaia d1 ,•iltime atterrate dal bastone turco, mentre rorso non pensavano, se pensavano a qualche cosa, che allo inezie della vita! Sapevano - ossi, i morti - che si agitava una questione armena e ,·olevano essi o non vole• vano esser•e sgiogati dal turco? La risposta è nella fossa con loro. PAOLO \' ALERA, PARL!MEITARISTI ED ITIPARLlMEIT A Londra è a.vvenuto il distacco rumoroso; contro l'intransigenza reroce degli uni e degli altri si sono inrrante le buone intenzioni conciliatrici di pochi. An– cora. corno prima - o più accaniti di prima. - due partili sono di fronte nel partito socialista: i cosidetti parlamentaristi e gli anllparlamentaristi; gli uni spe– cialmente fidenti nell'azione politica, gli altri ansiosi di aUingorc alle pure ronti della lotta economica. la roru per le rh·endicazioni ruture. Io persisto nel credere che tale divisione delle rorze socialiste - divisione la. qunle (a che i socialisti con-

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