Critica Sociale - Anno VI - n. 3 - 1 febbraio 1896

CRITICA SOCIALE 30 Finchè noi mostriamo ai piccoli capitalisti di campagna le antitesi sociali, i pericoli e i danni della concorrenza, la pressione del grande capitale, lo spoliazioni operate dal fisco,la ti1·anniadell'usura, ecc., noi li abbiamo consenzienti, pet·chè queste son tutte cose che essi vedono o sentono confusamente, ed è quindi natul'ale che i contadini assumano uu·atti· tudine di opposizione al Governo nel quale c1•e– dono impersonati tutti questi malanni. Poco pili, poco meno, i radicali da una parte o i clel'icali dall"altra non seguono via diversa e raggiungooo gli stessi risultati nostri. :-.rase voi credete che per questo solo, por questa rorma di opposizione generica, e pcrchè dànno il voto al candidato socialista, questi contadini siano diventati socialisti anch'essi. e pensino ed agiscano come dovrebbero o come farebbero i proletari, al– lora, permettetemi la pa1-ola franca, voi v'ingan– nate. Questi contadini sanno bene che la condi– zione di proletario ò un male, anzi il peggiore dei mali, e lottano, come ho detto, per non cadervi, e per ottenere questo risultato ogni mezzo ò buono pe.r loro ed ogni forma di opposizione o di ,·esi– stenza. In mezzo ai nostri discorsi e alle nostre analisi essi non vedono che la loro mezzadria, o il loro anHto, e il loro campo, del quale, benchè no– minalmente, sono e si sentono i padroni, e a queste cose si attaccano come a una tavola che li man– tiene ancol'a sui flutti procellosi. Alla stregua di questo loro interesse pal'licolare, che è poi tutto il lorJ interesse, i contadini valutano le cose sen • tite da voi. e a queste cose danno una signirìcazione dive1•3a, e a quando voi li spingete avanti, essi, pur parendo di sccondar\•i, vorrebbero, nonchè star fermi, quasi tornare indietro. Voi sorridet9, caro Bissolati, e a\•ete quasi l'aria di dirmi che io vado almanaccando un mondo ad immagine mia e costruisco a p1·io1·i una campagna che non è mai esistita e dei contadini che non son mai vissuti. E così fosse! '.\la, neanche a farlo ap• posta, qui vi dà torto precisamente il dott. Gatti, la cui testimonianza invocate cont1·O di me. Il dott. Gatti ha notato in molti Comuni, e par quasi se ne meravigli, che i piccoli propriet.nri votano costantemente pe· radicali o pe· socialisti nelle ele– zioni politiche, mentre nelle ele1.ioni amministra– tive si schierano costantemente co· proprietari grandi e mezzani cootro i contadini. Ditemi voi come si debba spiegare questo fatto e mettere in armonia coi « risultati lusinghieri » della nostra propaganda, e come s'abbiano a considerare questi piccoli proprietari che cambiano casacca a ogni cambiar di elezioni. Questa lettera è già. froppo lunga e conviene af– frettarsi alla fine. lo non ho autoriià per essere ascoltato dai socialisti italiani. Ma se la parola mia potesse essere accolta colla deferenza che merita la vostra, di1·ei a un dipresso così: I danni e le antitesi del sistema capitalistico sono risentiti da ~!W~~~rmvei~\~csiÒ~:~1;U,;~:::\i!~ cfi~e~~=e:~~ titesi non possono esser risolute e composte che dai proletari organizzati in partito politico per la conquista del potere e la trasformazione della so– cietà sulla base comunistica. Tutte le classi agl'i– cole, alle quali si vorrebbe fare appello, esclusi i contadini salariati, sono in sostanza dei conser\'a– tori, i quali vorrebbero conserva,·e la grande, la media, la picoola e l'infima pt·opl'ietà e couseguen• temente auche la miseria. Questi signori possono essere i nostri alleati di un giorno, ma giammai il nostro esercito p01·manente. Essi, al pari degli ar– tigiani, dei piccoli bottegai e di tutti i piccoli qual– checosa, non sono che dei malcontenti, e dei mal– contenti non sappiamo che farcene. Il nostro partito, la nostra causa e la nostra fede sta nei proletari di questa patria e dei paesi stranieri, lavorino alla luce del sole o nelle miniere, nelle oOlcine o nei campi. Con questi soltanto possiamo vincere e ini– ziare l'òra nuova e la nuova storia. Ed ora andate per la terra ed evangelizzate. LUCIO. LAPICCOLA PROPRIETÀ CAMPAGNO e il partito socialista La discussione ò viva. Essa,, non dirà., è probabile, l'ultima. parola; getterà. però dolle idee da maturare e, non ross'altro, ci avvicinerà. al vero. Fra Dissolati e mo vi ò accordo, contro Lucio, su questi punti: J. 0 la conquista delle campagne ò fin d'ora conciliabile con i principi economici del socialismo ; 2. 0 è possibile (lo dimostra.o anche gli esempi) la con– quista non solo dei contadini nullatenenti, ma anche dei piccoli proprietari. Dove nasce la differenza rra Bissolali e mo ò sulla via da segui1'e per arrivare a questa conquista. Il Oissolati mi obbietta che con le Casse rurali si dà man rorto alla. piccola proprietà. agricola contro i ca– pitalisti, si crea cioè un ostacolo, un ritardo all'inva– sione del capitalismo nelle campagne; ora, ciò torna dannoso o.Ipartito socialista che non potrà. trion(are se non dopo che il capitalismo avrà. compiuto il suo ciclo, che trionrerà cioè tanto più presto quanto pii1 rapido sarà sto.to il ciclo capitalista. Il Bissolali poi consiglia.: e aiuto indiretto allo svi– luppo ciel capitalismo, flnchè ciò non contrasti col nostro còmpito supremo, che è quello di organizzare la resistenza o di educaro la coscienza ri\•oluzionaria dei lavoratori. > Mi accordo con lui in questo concetto o lo accentuo di più nel senso che, ove l'organizzazione e la resi– stenza delle masse lo richieda.no, si debba, oltrechò SO· spendergli ogni aiuto indiretto, anche combo.ttere il capitalismo, purchè i vantaggi che ci daranno in tal modo l'organizzazione e l'educazione dello masse pe– Rino sulla bilancia pili del danno che ci possa arrecare l'opposizione ratto. cosi al ciclo capitalista. E venendo al caso nostro speciale, credo appunto che l'opposizi(lno allo sviluppo del capitalismo, che noi pos– siamo rare con le Casse rurali, sia per il socialismo di ben lie,·e danno di rronte a.I vantaggio che esso po– tranno arrecargli nella.conquista della piccola proprietà. ... Il Bissolati ha accenna.lo alle duo grandi correnti che conducono al socialismo: la 1·ivoluzione economica, cioè lo sviluppo del capitalismo e la 1·ivolu.=ione delle co– scien:e, cioè la propaganda socialista. Mi rermo sopra questo punto perchè è su di esso che potrà, mi pare, svolgersi bene lo. controversia. Può il partito socialista., col suo pensiero scientifico o con l'azione della sua propaganda, influire sulla 1'ivolu:ione economica dell'attuale società. nel senso di rallentarne o affrettarne il C(lrso 1 Nel campo del pensiero il socialismo ha sviscerato la vita economica della borghesia, ne ha delineato il cammino e predetto ratale il tramonto. Questo note– vole contributo critico, accettato, nella. sua parte nega– tiva.,anche dagli avversari, non ha.però a,·uto certamente alcun effetto sensibile sullo sviluppo del ciclo bor-

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