Critica Sociale - Anno VI - n. 3 - 1 febbraio 1896

ClllTJCA SOCIALE al ventre di queste carogne della penna. Anche Diwide Besana, il famigerato 888, domandò mise– ricordia in nome della sua pancia. Date l01'0calci! Certi or·ganismi non si correggono che distruggen– doli. Nel Pigott ci doveva essere pure della vendetta. Perché nelle sue « Recolleclions di un giornalista irlandese», Pàrnell e i pat·nellisti sono malmenati o qualche volta presi a pedate. Davide Besana è an– cora una vergogna ambulante. Riccardo Pigott si schiantò il cuore con un colpo di 1·ivoltella. Bravo! Sei stato una canaglia superlati\•a, ma almeno ci hai dato il documento che lo sapevi. Ed eccoci alla tragedia. Duo anni dopo Pàrnell era in terra come un bagasciero. Il trionfo clamo• roso del 1881)era, nel 1801, una marcia runcbre. Il n 110,•embre - una data immol'tale nella poli• tica del z•egno - egli uscì dalla Corte dei divorzi « corno il più infamo adultero di questo secolo». Oli stl'illoni, che prima racevnno echeggia1·e il suo nomo corno dell'o~oglio il'landose accumulato, in questo llO\'Ombro d1sg1·aziato lo sbatlO\'a110 sul ma,·• ciapicdo corno una cosa sucida. Colui che fiacc:i.va lo bol'ioso maggioranze alla Q\me1·a dei Comuni coll'ost1•uzione, che ro,•esciava i gabinetti colla tat– tica cho tutti glì in\•idia\'ano, che sedeva alla Camera da dodici anni come una nazione, non era piit cho un volgare seduttore di malmaritate che si camutfa,,a o ruggh·a dai balconi col lungo tubo di tela dei pompieri. Egli r\\'e\'a \'iolato il settimo comandamento e i cristiani domandavano la sua testa. L'uomo, dico,•ano, che coll'amicizia del marito si ò ins inuato nel cuore della donna, il libertino, che per soddisfa.re la sua malnata p~ssione distrusse una famiglia, ò u n mostl'o che ciascuno devo evi– tare. Non può più rappresentare un popolo. Egli è finito. La stella di Avandale ò tramontata. Egli non ò l'imasto che un tronco di immoralità in mezzo a noi l?e1· l'icorclarci il suo peccato. o· Shea, la donna immemore della fedeltà coniugale, la sacer• dotessa della concupiscenza, h. svergognata che si deliziava dei baci illegali, il disonore del sesso femminile gli sia compagna nell'obbrobl'io ! E tu, Irlanda, piangi. Tutto le tue speranze di risurre– zione, tutti i luoi sogni di assorgoro alla grandezza delle nazioni emancipate non sono più che un mucchio di adulterii. Il tuo chle/latn, il tuo un– ct·ownea Mnu, si ubbriacò di o· Shea. Egli non è più cho il discrowned lltnu che perdette nella bocca di una femmina la tua indipendenza. Down tellh. Pàniell - abbasso Pàrnell ! I pulpiti di tutte le sètte e i giornali di tutti i colori si erano en– tusiasticamente abbracciati per la scomunica sociale col fanatismo dei moderni puritani capitanati dallo Stead. il di1·ottore della /Uoisla delle Riviste. Pàrnell divenne la loro sputacchiera. il IOl'Ouomo di paglio. che si mettevano sotto i piedi, che leva, 1 ano al ciclo come un sacco di vizi e che lascia,•ano cadere nella cloaca degli amorazzi cogli or,-ori <!egli sçinocchioni religiosi e dei baciacristi. L'infedeflà d1 una donna condusse alla i;uer.-a di Troia. o· St10a con un bagordo carnaio perdette un popolo. E il castigo che esce dall'uomo•1stituzione, è la punizione che produco il sistema dell'uomo che l'iassumo in sè le aspil'azioni nazionali. Pàrnell è scostumato e la nazione lo è pure se non lo rinnega. Il leader è caduto o gli irlandesi cadono se non si rivoltano conh'O chi ha macchìato lo stemma delle virtù del– l"lsola Verde. Egli ha strappato una delle corde pili sensibili dell'arpa simbolica. La pena minore che gli si possa inflig$el'O è il 1•iliro immediato dalla direzione del paruto riassunto negli ottantacinque alh\ Camera. Vada, si seppellisca, scompaia. I nonconformisti, la cui coscienza ò un programma politico, si abbandonarono alla veemenza come se si fosse trattato di vendicare un oltraggio fatto a 101-0come mariti. Sembra,•ano delle furie colle mani piene di sterco. I loro piedi indemoniuano sul sedere del J>iù grande pa1·lamentarista dei no– stri tempi col parossismo della gente in delirio. Il partito liberale - del quale sono l'anima morale - non può, dissero, non accorgersi che il suo al– leato por l'autonomia il'landeso si è bruttato di adultel'ii. E la coscienza nonconfo1·mista che in– g1·ossava di 1ncetinu in meelinu col g1·ido testardo: o lut o noti diede il la a tutti i politici, direi quasi, del regno, l'Irlanda non esclusa. Il motto: o lui o not.' divenne genel'ale. I libel'ali o i l'adicali, cho nngevano di sonnecchiare por ,•ede1-oda qual parte ~i:~~ti~ati.e 1 ! 1 6 ~à1~~f 1 ~t'~il?i-a ~ 11 :ofe~~':u?ae!~ di essere home 1·uteJ'S! • Oladstone com1>letò la catash•ofe e rindgorì la ingiunzione con un ulti– matum dichiarante, senza çiri fraseologici, « che, malgrado gli splendidi servigi che il signor Pàrnell aveva ,·oso al suo paese, la sua continuazione nella direzione del partito produrl'ebbe conseguonzo di– saslrosissimo alla causa d'Irlanda». Il p1'0feta a,•ern pal'lato o i capilila di tutte lo organizzazioni della Oranbretagua h'asmisero ai b1ttaglioni il vogliamo del gran ,·occhio. Egli si è disonorato e ne paghi il fio. Edimburgo, che dopo la confessiono di Pigott a,·o,•a docretata a Pàrnoll la cittadinanza, con una seduta consiglia1·e so ne ponti pubblicamente, e la Scozia i11fe1·ocit.a gli ro,·esciò sulla tosta delle gerle d'impertinenze. Il la dell'Irlanda durante la tormenta era cho la Oranb1·etagna non doveva occuparsi della vita privata del suo leader. li to,·a mayor di Dublino tagliò la testa al toro dicendo che nessuno 3\'e\'a diritto di occuparsi so Pà1·noll andava in chiosa alla domenica o mangiava carne in ,·ene1·di. Se il leade,· non rosse stato obbligato a vh•ere in Inghilto1·ra non si sarebbe contaminato con una O'Shea. Il colpe\'Ole è l'ambionlo. Il deputato J. E. Rodmond - l'attuale leader dei dodici pal'Uellisti usciti dalle urne del 1895 - aOèrmò cho sarebbe stato grottesco cito il verdetto della Col'te dei di– vorò potesse a,•e1-e delrinf1ucnza sulla di1·ezione politica del cap0. Tutti i deputati pa1'11ellisti gli sono affezionati o gli devono rodeltà. E con loro sa1'i.\ tutto il popolo irlandese. « Per mio conto, disse, lo seguirò fino alla morto. » i:on. Loamy disse chiaro e tondo che la questione mol'ale era una questione tra il leade1· o l'lrlando.. Gli attacchi contro Pà1·11ell non sono il risultato di un senti– mento morale. Ma una vendetta dei nemici dei suoi trionn. i,: l'odio che lo insegue pel gran bene cho roce al suo paese.« Se a qualche de1>utato ir– landese saltasse in testa di suggerire qualcun altro come leader. mi piacerebbe vedet·e come sarebbe ricevuto dai suoi elettori! » W. A. Macdonald. Claney, MacNeill - tutti deputati - giurarono di rimaner-e fe'1eli all'uomo che li aveva condotti allo porte dell"autonomia irlardeso. MacNcill - gioma– lista che gli si voltò poi contro coi trasporti del maniaco - a~gi111111e che sarebbe stato lieto di tro– varsi ai suoi nanchi « quando farà il suo primo discorso noi Parlamento di Golleoe-u,·een •· Justin M'Carthy, ogçi il presidente d~gli anti1>arnellisti. in allora il ,•1cepresidente dei parnollisti - l'Ìbadi l'idea genemle col « noi uon cambieremo il nostro leade1· pe1·chè gli inglesi gli sono addosso. Facciano! Per 1'toiPàrnell ha fatto progredire la causa. irlan– dese assai più che Grattan e o·eonnell. Noi tutti sapfiamo cho l'Irlanda non può far senza di lui. E i nost1-o còmpito è di cssc1·0 pl'ima di tutto col nosh'o paese. Agli oppositori al di là del Canale di San Giorgio - quando parlava 0Pa. in Dublino - rispondiamo: badato ai vostri uomini e alle vostre donne e non occupatevi degli uomini o delle donne

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