Critica Sociale - Anno IV - n. 21 - 1 novembre 1894

CRITICA SOCIALE 335 fra il plus-valot·e del capitale tecnico (?) ed il salario del lavoro semplice e complesso. ~la via. egregio signo1• Lafargue, come fato a dimonlica,·o che il saggio del profitto (poichò ap– punto di questo voi pa,·lato) non dipendo dalla pl'O– duttivilà del capitale, ma dal costo del lavoro. o che po,· ciò il crescere o lo scemare del profitto trova la sua spiegazione, non gi.\ nei mistei•i della produzione, ma in quelli diabolicamente complessi e maligni della distrihuzione della 1·icchezza? Se voi riflettete un istante su queste cose, che gi.\ certo, sapete, ogni mistero è svelato e la vostra domanda•obbiezione vi svanisce fra le mani come una bolla di sapone. La diminuzione. adunque, del saggio del profitto non prova nulla in favo1·e della teo1·ia di C. Marx (come, vtceve,-sa. !"aumento del saggio del p,·ofilto, successivo all'impiego del capitale tecnico, non pro– verebbe nulla conl1'0 quella stessa teol'ia1 pe1·chè, anche ammessa questa, il capitale tecnico può ele• vare il saggio del profitto quando scemi il costo di lavoro in p1-oporzione maggiol'8 del lavoro impie– gato), perchò dipendo da cause affatto estranee al capitale tecnico: è principalmente (insieme con le alti-e cau o più appai·iscenti che determinano la depressione industriale, la sovra-produzione, le cdsi ...) la dec1·escenza della produttidù\ della terra, o altrimenti l"aumento della rendita di monopolio, che scema il saggio del profitto, non o tante l'im– piego del ca\)itale tecnico, il quale non fa che at– tenuare quel a diminuzione. Non si tratta dunque di un rapporto causale (fra raumento del C..'l.pitalotecnico o costante nelle in– dustr-ie e la diminuzione del saggio del p,·ofHtQ), ma di una coi11cidenza accidentale fra due fenomeni affatto eterogenei. Dopo ciò, comp1·ende1·à il Lafargue in quale modo la diminuzione del saggio del profltto conciliasi con la vecchia teoria del valore che il J.,oria oppone a quella del 1larx. Baste1'.:\ ricordare, cho l'autore sommo della teorica classica del valore, O. Rica,·do, (cheechò ne dicano i socialisti) ò sL,to colui che ha por primo inda 0 ati gli ellètti sociali della decre– scente fertilità Clelia terra, rilevando come ne sa– rebbe derivata quella bassa mèla dei profitti che av1·ebbe portato !"umanità ad « uno stato economi~ camente stazionario :.. Ed è proprio A. Loria, a cui il Lafargue principalmente si rivolge, che esa· mina é,r 1J1'0/esso f le dottdua nell"ullimo capilolo del suo libl'o su La Rendita fonàia,.ia e la sua elisione nat,wale. (Milano, f-Ioepli,1880). VII. - Abbiamo finilo: siamo alla mo,·ale della favola. Ma la morale sar,\ fratta dal coscienzioso e co– sciente lettore, il quale lerrà. p1·esento, che, secondo l'amico Turati, il Lafargue ò « dopo Engcls, il pili autorevole interprete del pensic1·0 di ),farx :.. Per me, aggiungo solo, che sarebbe bene, chs il La– fargue, pur restando egualmente socialista, fosse un poco più ... economista. • FRANCESCO CoU.'TTI. Abbiamo inserito lo scritlo dell'amico Coletli porchò la. loltera di Lafargue richiamava. una risposta. Notiamo nnzi che anche Antonio Gra.ziadei ci aveva mandato uno. sua « breve risposta a. l.,ararguo », la quale parimenti avremmo inserita: ma ce la. nccompa.gnava.colla clau– sola che egli intendeva cedere il posto so mai avessero anche risposto o il Colotti o il Loria in J>orsona.. Non ci dissimuliamo che la critica e la difesa <lolla « teoria del valore »> ha alqunnto <lila.gatooltre lo no- ~\r~i!i~i~0!sis: i~~ ;,t~ 0 ~:~~o ~~~iuì~ ~~f1~ ~oT:r~ attenzione da quoi lettori (e sono la maggioranza) che B1b1otecaGino B1arco non hanno competenza. tecnica e lungo uso· nelle disci– plino economiche. Ci proponiamo quindi di rare che in uno o <luo dei prossimi numeri la discussione si riassuma. e si chiuda. E spcrinmo anche di portarvi a suggello la parola. di chi ò indubbiamente di Marx il più autorevole inter– preto - intendinmo Marx stesso - del cui terzo volume del Capitale si stanno in questo momento rivedendo lo bozze <listampa. I.A 011\EZIONE. BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO. Avv. A. 01-; BEl,l,A! Co1'S0<lisociologia, in 5 volumi. Di prossima pubblicazione. - Presso I",\. in Nicotera (Calabria). Il nostro collabora.toro a.vv . J>rof.A. Dc Bella - uno dei più eruditi cultori della nuova sociologia socialista - annuncia pl'ossimi ad uscire i cinque ,·olumi del suo Cono di .,;ociologia. Tratteranno, il 1.• la sociologia ge– neralo; il 2.' la sociologia genetica; il 3.' la giuridica: il 4. 0 la C<'Onomicae il 5.' la sociologia criminnle, con 1>refazloni rispotth•:unente di ~lorselli, Sorgi, Asturaro, Hovlo o I.ombroso e una conclusione dolio Znccarolli. L'opera, ruori abbonamento, cosierà L. 50. Ma l'avrà. ~,1~~~~e~ti !l'~:C1~:::~~à ~ 1 s~t~~/l.~:~t~Wa Lco:e~~!~ clul primo volume. Chi <là 9 associati avrà. 10 copio; chi 15 no avrà li. Diamo volentieri quest'annuncio perchò certo inte– resserà gli studiosi Il De Bella, ripetiamo, ò un erudi– tissimo, o la sua f:Ociologia sbocca nel socialismo da tutte lo vie. Si può quindi arguire che il suo Co1·so sarà una. '"ora e comple1a enciclopedia sociologica, ma. animnla da quello spirito di convinzioni e di indngini nuo, 1 0 cho lo enciclopedie non hanno. (f. l.). Dott. FRANCESCO LABltlOl,A: Tecnica c<l &.:anomia. (E– stratto dalla Rassegna). - Napoli. t un lavoro piccolo di molo e modesto. poichè l'au– tore (figlio al pror. Antonio Labriola) non si vuol im– barcare per la scoperta cli nuovi veri, ma si accontenta di coordinare le nozioni principali sull'argomento, che oramai si possono dire accettato claHa scienza econc– mica Ed a questo l'autore riesco •~meraviglia; la chia– rezza e l'ordino logico rormnno i suoi pregi principali, benchò qualche imprecisione di linguaggio possa dar agio oi fncili critici <litra.visa1·ne i concetti. Ad ogni modo il lavoro ò utilissimo, sia.per gli esperti, sia poi novizii di economia, che in bro,·e vi troveranno raccolti i risultati a quali la scienza ò porvonutn. Presupponendo dimostrata la teoria llel valore di Ma1'x, il Labriola incomincia dalla <listinz1onotra stru– mento di 1a,•oro o macchine, studiando in seguito ror– rot.to dell'introduzione di queste. se o quando convenga al capitalista, qua.li ,·antaggi e S\'antaggi no ricavino gli operai, o chiudo con un accenno alla rivoluziono che a\'Verrcbbo coll'a.pplicaziono dell'elettricità come forza motrice; a quest"ultimo argomento paro che l'autore intenda consacrare altro lavoro più ampio. Lo studio ò completo, cosi quando entra noi t>iù mi– nuti r,n.rticolari della tecnica, corno quando analizza gli effetti economici dcll'int!"Oduziono delle macchine, e, salvo qualche neo inevitabile, ò un buon contributo allo sviluppo della scienza economica. R S. CART,O F. R1s1: Uan:cij. Versi milanesi. - Milano, Ro– becchi, 1894. Son ,•ersi di un antico repubblicano, che non ha mai muta.lo nò piegato bandiera: cosl che le migliori, J>CI' rormn.e por concetto, <liqueste settnnta poesie rispec– chiano l'animo di un avversario inconciliabile con lo piccolo o grandi vigliaccherie dell'ora. presento. Tra :;rii altri p1•cgi, Jlan;àj hanno questo: che sono un libro di ,·orsi o,·e i languori erotici non trovan posto. Trovare un poeta che non sdegni di occu1>a1-si di alt1·u passioni che non siano gli amori del medesimo, via, <' già. una rorluna .... a. c.

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