Critica Sociale - Anno IV - n. 16 - 16 agosto 1894

CRITICA SOCIALE 255 cbe1'0 fondai-e una cooperativa con capitale minimo di 176.000 franchi, e. con quote di 25.000 franchi ciascuna. Siamo dunque ben lungi dalle modesle cooperative operaie che il logislatore ebbe in vista. e s1 de,re in pal'te a simili fatti se parecchie delle immunità fiscali di cui godevano le cooperative vennero soppresse. a.• Le professioni che esigono un diploma ci offrono del pari curiosi esempi di imitazione. li diploma è una presunzione di capacità che ben di rado corrisponde alla capacità reale. Che rapporto, ad esempio, vi può ossere fra un esame teorico su materie che po siamo assimi1arci a forza di sgobbo e di memoria, e l'esercizio di una professione come quella dell"avvocato o del medico, che esige atti– tudini specia,li che nessun esame può .realmente constataret E anzi per questo, come fu gmstamente notato, che « la pn1•te della nazione che si fa meno illusioni sul valore reale dei gradi universital'i è quella che li possiede, mentre colo1•0 che non ne hanno ne sentono un grande rispetto •· Profittando di questa cieca fiducia, g,-an numer'O di professionisti abortiti dissimulano la loro inca– pacità sotto la decorazione di un diploma. Co ì fa– cendo, non solo essi danneggiano il pubblico, ma gli stessi loro colleghi, di cui scemano l'aut01•ità morale. smentendo costantemente la presunzione di capacità che dal costoro diploma risulterebbe. GtOV."-NNI MASSART e EMILIO VANDERVEt.nt-:. La Lolta di classo ha puliblicaio in opuscolo i llh1cw·si ctei deputati BAllAI.ONI e B1-:1u;NJNI alla Camel'a $Ultema: La lottadi classee la leggedeldomicilio coatto. Dcpo1ito pnuo il 110,tn, ufficio. - Ceni. 'IO. AGRICOLTURA ED AGRICOLTORI NEL T EVISANO (Notapel Congresso d'Imola) I. ll'el regno della polenta. Un recente comunicato del Ministero d'agricollul'a. annunziava alle genti moravigliate la strepitosa novella che nel Veneto« i salari sono in aumento continuo•· Allo scrittore della ufficiale corbelleria il calore tropi– calo di questi giorni devo a.vero dilalato le ideo in ciò che gli tiene le voci di corvello. Nel Veneto, o in quel di Treviso particolarmente, una sola cosa è in mmumto conlinuo: il malessere generale, profondo, deftnitivo. L'estendersi della coltura del granoturco è, in pro– posito, estremamente signil\cu.tivo. Rimnsto a lungo in concetto di « cereale inferiore », il granoturco - dagli antichi des:ignato colle voci dialettali di 6Dr[JO, mitica, biatxi, occ. - e non usato per l'alimentazione che in periodi di grandi carestie, porchà, al dire di Pier Cre– scenzio, e faceva il sangue malinconico »; col deudere delle industrie e dei commerci dell'Alt& Italia diventò la baso dell"alimentazione dei poveri e s'innalzò ftno alla. mensa del ricco. Ignoro se esistano studi sugli effetti psichici della secolare alimentazione di polenta. A me non paro dub– bio che la rilassatezza ftsic&e morale, che caratterizza il contadino ,•enoto, debba sopratutto riferirsi all'abuso di cotesto psoudo~alimento, che satolla ma non nutre, che impinza. ma n<•nreintegra; che non aggiunge brio all"inge;;no nò forza alla volontà. Quale altra gente può B bh'Jtecn Gino Bianco trovarsi che subirebbe, con così passi•o fatalismo, tanto cumulo di privazioni e di ruberie da parte di una. ser– qua di padroni, agenti, subagenti, fattori, preti o che lecchorobbe cos\ umilmente la mano che I& bastona 1 Al padrone cho dà, per un& giornata di mietitura, 30 o 40 centesimi, polenta non salata, insalata. non condita e una ripugnante zuppi\ di fagiuoli; al proprietario che artltla i fondi per una superficie maggiore della vora, ne cava un canone triplo o quadruplo dell'interesse cor– rente, o carica al mezzadro (oh antico idillio della. mo1,,. zaJria!) tanto fitto in denaro di case e prati da supe– rare il ,•nlore della sua. parlo di prodotti; all'agonte che arricchisce rubando o facondo ruzzolare per le scale i tapini che osino il più umile reclamo; al prete infine, che predica rassegnazione e va. a braccetto cogli srrut• latori, che esige i suoi quarto&iad ogni costo, che spilla fln l'ultimo baiocco e fa, in corti luoghi, taglinr lo troccie alle ragazze por fnr denaro per il campanile o per un altare; & tutti questi masnadieri o \'ampiri il contadino \'0nolo si scappella e si proslra, prodiga sorrisi o ba– ciamani, ed o1Troloro lo sue donne por contentino ; o non un grido di ribellione ~he riveli un po' di fibra; no, ma ridotto allo stremo, 0 ancora al vampiro che ricorre; e rultimo atto à remigraiione, remigrazione in massa per lontano regioni, do,•o lo attendono, come cor,•1 1 i mercanti di carne umana cho raranno di lui l'ultimo scempio. Cosi la pellagra, la pazzia, l'intossicaiione lenta au– montano di anno in anno. Nella sola provincia di Tre– viso \'i hanno quattro pellagrosari o un mnnicomio por pellagrosi, e l'anno scorso la provincia spese, per solo mantenimento di ammalati, più di 200 mila lire. L"in– gegnere Oregori, deputato provinciale, pubblicò lo scorso autunno un libro ricco di dati o di confronti sull'au– mento locale della pellagra, rimanendo indeciso nel– l'assegnarne la cagione. La crociata dei deputati agrari, mossi cosi gagliardamente alla conquista. delraumonto del dazio sui cereali e dell'imposta. sul sale, spero gli a.vrì:t.aperto gli occhi e gli a,•rà insegnato qual ò il cancro che conviene estirpare per ridare salute e lena ai lavoratori. II. Agricoltura ed agricoltori. - Le fflande. Si dice"a un tempo: tale l'agricoltura, tali gli agri– coltori. Ora, col macchinismo e colla tecnologia agraria., si hanno agricolture prosperosissime con agricoltori morti di rame. Ma.nel Veneto che, sah•o la regione vi– tifera, ha ancora un'agricoltura antidilU\'iana, l"anlico adagio è sempre vero: l'agricoltura è adeguata cornice all'agricoltore. Non è qui il luogo di no,•orare le pratiche irrazionali e deleterie che vigono nelle coltivazioni del Trevisano. Dirò solo che alla radice di tutto v'è palesemente, in– contestabilmonto, una sol& cagiono: il vi;,io del sistema economico noi quale ,•i\•iamo. La. rotazione triennale fatta a baso di cercali, uno pili vorace dell"allro, o col– l'aggiunta della. coltura. del cinquantino; la doflcenza o la continua migrazione dol bestiame; rabbandono o il dissotlamonlo dei prati e dei pascoli che, por lo loro speciali posture, dovrebbero ossero sacri; risterilirnon10 progrtsssivo doi terreni, specie nelle plaghe dovo sono più alli i fitti: I&trascurata conrozione dei letami e ruso, ormai universalizzato, di concimi chimici stimo– lanti, che dissanguano in pochi anni qualsiasi terreno; lo sperpero di forze o di lavoro o il gradualo sparire della piccola. pro;)l'ietà ad opera dell'usura e dell'esat– torei l'alimentazione poggio che bestiale, ccc. ecc., sono

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