Critica Sociale - Anno IV - n. 10 - 16 maggio 1894

CRITICA BOCIALB 151 basta 1'icordare che la borghesia al mo,•imento sc>– clalista parigino del 70 oppose gli ose1-citi levati dalle campagne. Se insomma il movimento socia– lista si agitasse solo nei centri industriali, se riu– scisse solo ad assero In ribellione delle torme mi– nori degli sfruttati della industria, sc111 ... '\ penetrare con la sua vibrazione gli strati pili ampi, pro(ondi d:f li schiavi dello campagne, le sue ~robalità sa- ~n~de~;;i!1!Ì1~P~ai~u~t~i:i1~~ r:~ -e~i!cesr!; fu~~j del movimento; mentre nel proletariato agricolo il socialismo raggiungerebbe il suo mnssimo grado di internazionaliu\; che nelle condizioni del mondo moderno è una necessità, è una foru. Aggiungete !:,~! 0 i~p°r!oÀtt~ \ndj:sfr\~1~ 1r::~s.,~!dr~ 0 r:~~ l~: :1:1.a e:~~zld::u!e~~~~:~~~:l~serri: a J: ile Se queste cose sono vere, si capisco subito la grande imporlan1.a che hanno pe1•noi questi primi fatti di ag1taziono e di afformnzioue socialista fra il proletariato dello camp..'\gne. Da dO\'Osono mosse, come sono nate. perché .si sono S\'Olloqueste prime correnti di agi1a1.ionef E una domanda a cu, è ne• cessarlo rispondere non solo per la curiosità scieo– tiflc.1, ma sopratutto per s.1pe1'0qunlo dove es.sere, come del'& essere diretta la nostra nzione, J?C" uti– llu.nrle e per estendorle sovra un campo piu \'aslo. Ora notaie che il proletariato, o mc~lio lo sfrut– tamento agricolo è di sran lunga anteriore a quello industriale; si può anzi diro che è quasi sempre esi– stito, cho è stato la base di tutto lo societ..\. Lo sfrut– tamento industriale è una creazione di questo secolo; mn quando i fo1·nitori della produzione industriale erano ancora gli opemi libcl'i, solitnrii. lo sfrutta– mento nella :agricoltura esisto,•n.già con tutto il suo mocc..111ismo complicato, con tutto lo suo conseguenze ecouomicho delle crisi, delle fluttuazioni, con tutte le sue conseguenze sociali della miserin. della degra• dazione mornle, dell'abbrutimento. Perchè dunque non si è mai a,·uta la ribellione? perchè ÌO\'ece adesso accenna a manirestarsit Questo è il pro– blema. La ragione della antica soggoziono allo sfrutta– mento sta nelle forme che qu01tto sfruttamento avovn as.isnnto; forme cho parrobbo1'0 combinate da unn abilitll diabolica. Lo sfrullnmento esisteva. e cl~~o~iùsi~o1;;•it;!l~;.~!tosfi~~~t':~:~~n}:d~st~·I!1:; ma esso restava attenuato, velato in modo da stor· nare o da rendere impossibile la reazione. Il pad1'0ne e~~~,·~: i~ 11 ~h~':o':°~ed::, d1: 1 ,~~~:t1ef 8 ~~a~ trotti un tempo generali; sono l'nffittan1,a o la mcz- 1.adria. Ln mezzadria e 1·amtta01.asono una rormndi sfrut• famento e spesso atroce; ma il cui cnrattore è un osta– colo alla ribellione. Nella mez1.ndria, nella affittanza il contadino, invece di sentirsi oppresso dalla auto– rità o dalla direzione del padrone, irl\'CCO di sentirsi ridotl'o ad una macchina, si sento ns.solutamente · libero; godo ancora il pii, profondo dei P.iaccri psi· cologici umani, il piacere della nttiviU\ hbera, della. iniziati,•n. La forma sfruttatrice della mezzadria, dell'affitto gli concedo questo piacere, gli dà anzi per una specie di gioco ottico l"illusiouo della pr~ prit,t:\; ed è questa la trappola per cui esso eutra l'Olonteroso nella prigione, il mil':lggio per cui è tratto tutta la Yita, senza sentimento rli ribellione od aspirazione al miglioramento, h-a,•01'80un deserto doloroso di prh·azioni o di fatiche. Una dolio causo phì potenti della 1·ibollione, nello srruttamento in– dustrialo, è appunto la sofferenza della pressione psicologie.'\ che deril'a dalla applic.,1.iono nocoss.'lria doi regolamenti, dal la,•or'Omeccanico. dalla disci• plina quasi militare degli stabilimenti. Infatti una quantit.\ di sciopori nascono non J>Cr impo1·1'8 au– menti di mercede, mt\ por priltcsta cont1'0 i rego– lamenti. Vestile un uomo di stracci, datogli lo stl'etto noccssnrio por vivere, ma lnsciatelo libero, od esso sa1i\ contento; perché la libort..\, l':issolut:\ padro– n:1111.:l di sè stesso, dello proprio azioni è uno dei bisogni Ol'ganici più p1'0(011didell'uomo. Or·a lo srruttamcnto agricolo della mo1.1.ndrino della :,mt– tan1.n lascia quo~ta libcrtù, o nhneno ne di\ l'illu– sione. Di pili: queste forme della meu.1dria o della ar- • flttan1.a trae,·ano l'uomo ad un lento abb.'L."S.1mcnto scnm )}l'Olesta,anche per un'alt1-a strada. J.'uomo non si ribolla cho quando si h'Ova agli estremi. quando è ridotto collo s1>,.1110 al mm-o. So l'uomo non ha assolutamente da sfamarsi, da ricovo1-arsi. si ribella; ma so tro\'a. dn calmai-o la fomo anche malamente, se t1'0va da rintanarsi. si quota. Ora il J>rolotal'iato della industria dc1la citt:'I, in cui uon c'ò lombo da occupare, in cui non c'ò b1·ic iolo di nuu·imento che non abbia la marca· di prc1. .zo.ha di quesli coutrasti recisi che gli danno la cos cie111 .a dello suo condizioui, che lo gettano sulla via della ril'oluzione. 1'elle campagne. in,·ccc, di questi re– sidui, di questi detriti della p1'()(!u1.iono. ci sono; e il prolotnl'iato ,•h•e di qu08to miserie, dii;condondo COltlla strada oppostn della decadenza mnteriale e morale. rro= .m 1 ::t pi1~r~~ 1 ,?i~t~i:~~~~!!~1::i~g;~ 0 ;.i:t la,•a: ceco il segreto di quel se1•, 1 ilismo paziente, di quel quctismo iu cui gli schia,•i della agricoltura si assopi\'ttnO senza il minimo sfo17.odi reazione. F. po1-chè adesso si destanot La ragiono di quel fremito nuo,·o di ribellione, che po1'COr1·0 le campagne. sta appunto nella m10,·a rorma di sfruttamc1110, nella fo1·ma1.ionod1 un pro– letariato agricolo nuo,•o. E questo nuovo sistema di sfrullnmeuto cho l'a plasmando il nuo,•o JH'Olct.1riato agricolo à una conseguenz.1 dello s,•iluppo della ci· l'illt\ industriale, il cui car,utere C.'ll>itnlo è. come mostrai in uu altro arlicolo, lo squilibrio e1101·me fra la città e la c.'lmpagna, la depressione della cnmpagua; o dell'accumulamento capilulistico con lo t~omc:;;.~1.~1.~. 11 f! ~:i~i:~i~~rn::~•~;,n erano forme di contratto che a,•e,•ano bisogno della Yigila111.a continua del padrone; erano quindi adnttato alla piccola p1-01wie1àagiata, ed ni p1'0p1·ietarii J>e1ma- 11enti. O1'a <1uollaparto della piccola prol!r1efa che ha resistito, por il rinca1'0 euorme dei ''"'e,i. per il costo maggiore della \'it.1. moderna, ha dovuto abolirlo cd applicare formo di contt·aUo più m·a,-c, pili sfruttatrici. D'altra parte la piccola pr'Op1·iet..\ scom1>.u'Oe si ronde noi blocchi della grande pro– p1ietà. i,; questa dalle mani della famiglia ricca pormaneute. che nei rapporti con i contadini adot– ta\'a. una specie di sistema feudale raddolcito, che li trattnva con lo \'0CChio forme di benignità pa– triarcale, che. li considerava insomma come uomini; ò caduta nello maui dei banchieri, dolio grandi b.1ucho o dei signori lon1nni. Da ciò 1'11pplica1.ione dello nmminisfrazioni com1>lic.1to od esatto, dei si• stomi di sfruttnmeuto meccanicamente por•fotti. nei qunli l'uomo è considerato e tratlato come una macchina, nei quali fra padroni o lavoa-::rnti non c'è più che il r-.ipporto freddo cd es.atto ciel con– tratto. Ora è stata questa trasposizione del sistema industrialo dalle città nelle campagne, è stata rap– plicaziouo di questa rorma pes.11110, rcpugnantc, a conti-asti decisi, di sfruttamento cho lm cominciato n crear'O e cho \'a s,•ilupp:rndo quel nuo,•o JH'Olota•

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