Critica Sociale - Anno IV - n. 9 - 1 maggio 1894

132 CRITICA SOCIALE le industrie paesnne, come egli dice, o il profitto, cC'lme si direbbe meglio. Qui, ,•edi, mi verrebbe la tentazione di parlare della. imposta indiretta, di illustrare come essa. perda. il ca– rattere di spesa Ji produzione, e diventi mezzo per crearo doi valori arliflciali, per spostare la ricchezza. d'una in altra mano, per direndere il plus valore, rive– lando in questo varie manirestazioni la sua. vera naturni è lotta di classe, dissimulata ma non meno feroce. Mo. io non raccio una teoria dcJrimposta. Io ho i miei pro– letari che stanno ancora nelle poltrone, ma già. son fatti accorti non essere lo spettacolo indifferente per la. classe della c1unle fan parto. I miei 1>roletari, che non hanno studiato nò economia nà scienza cJella fln.inza, hanno gfa capito cho lo imposte si pagano da. tutti in proporzione del consumo di ciascurio, e che lo Statuto dice una. solenne corbelleria, quando pone gli avel'i in luogo del consumo. Essi ora comprendono che quando son riusciti ad ottenere dai capitalisti un au– mento di salario, i capitalisti ranno avanzare lo Stato, vengono cioè avanti essi stessi, mutato nome e sem– bianze, per riprendersi quell"numento con un piccolo rimaneggiamento d"imposto. I miei proletari possono ora dar lozione di tutto queslo c:osc. o possono anche in– segnare, con piena. consapevolezza, che la finanza è espressione della loitn dì classe, e che tanto essa <iuuuto il capitale costante saranno coso indispensa– bili 1>er fare delle belle strade, per migliorare cd ac– crescere la produzione, ma sono anche due cannoni puntati contro il salario. E allora.1 Allora questi pro– letari, che l"amico )laironi voleva convertire in tran– quilli e indifferonti spettatori, non hanno che un sol partito al quale appigliarsi; debbono abbandonare lo poltrone, satiro sul palco scenico e prender parto al– l'aziono combattendo lo imposte. E debbono ra1'1o per conserYare al salario la stessa rorza d'acquisto, per difenderlo eia questo attacco mascherato e indiretto, come lo dircnderebbero da. qualunque altro attacco aperto e diretto. Non ti paro 1 ... Se i\taironi a,,esso posto mente a questo lato della questione, che, secondo me, ò il solo importante, avrebbe veduto dovo era la parto diretti,•a delle suo ricerche e del suo ragionamento. Perchè io voglio pur ammettere che sia. vera la sua leggo sul salario, e rappresenti il salario un minimo relativo e ,,ariabile, dete1·minnio dal ratto che egli ha scoperto. Ora indichiamo con A, A·, A"', A'"'... i vari minimi del salario in vario epoche e supponiamo, pe1•semplicità, cho ogni termino cli questa serie sia minore del procedente. Se A ra passaggio in A', noi avremo una <liminuzione nominale ed effettiva del salario, e questo ratto può essere determinato da. varie cagioni che tutto mettono capo ad una sola, cioè alla quantili~ di forza di la,•oro disponibile sul mercaio. Ma se ,\, 1>urrimanendo 1\ 1 non compra effettivamente una quantità. di coso maggiore di quella che compre– r·ebbo A·, ciò vuol dire che A, non nominalmente, ma effettivamente ò ridotto ad A'. Questa equazione A= A' ò determinata, nel caso noslro, dall'imposta, in quanto l'imposta aumenta il prezzo dei prodotti. La.misura del salario rimane invariata, ma la sua. forza d'acquisto deve scemare necessariamente. Maironi non ha. dunque \'ia di scampo. O piutlosto ne a\'rebbc una., quando dimostrasse che ogni aumento d'imposta. trae seco un aumento proporzionale nei salari. Ma egli questa dimostrazione non ha fatta e, secondo me, non potrà. farla mai. Se si mettesse a. raro Bib 1oteca Gino B1arro delle indagini in questo senso e per questo scopo, troverebbe invece elementi esuberanti per provare la verità. di una proposizione alquanto diversa, potrebbe, cioè, dimostrare che quando il prezzo dei generi di prima necessità è molto atto. allora. i salari sono più bassi, pill limitata. la produzione, più generale ed acuto il disagio. E non parlo dei periodi di carestia, ne'quali questi fenomeni diventano addirittura. imponenti. La conclusione del discorso che ho fatto è, che se socialisti italiani honno una chiara. coscienza. dell"esser loro e di ciò che vogliono, debbono respingere assolu– tamente ogni programma d'imposto, debbono, cioè, ac– conciarsi a fare la. parte di e~ercenti, come tu dici e Maironi conferma. E debbono condursi a questo modo non solo per le ragioni teoriche che innanzi ho esposte, ma per una quantità. di ragioni politiche che a Milano si possono vedere non meno bene che a Roma. Jo vorrei infatti domandarti se la dottrina. dell'indif– rerenza propugnata da. Maironi si possa accogliere oggi' specialmente che la limita;io11e specifica della produ– zione è così gravo in Italia, e la questione finanziaria. incomincia a porsi in termini precisi: o nuovo imposte o riduzione dello speso militari. Basterebbe quest'ultima. considerazione per dare un indirizzo preciso alla nostra. condotta o darlo nel senso da mo indicato. Ma se tu credi diversamente, se erodi che nello quesiioni di finanza, come son posto nel Parlamento, i socialisti italiani possano, indifferentemente o a lor talento, dire sì, o dir no, od essere fra l'uno e l'altro di parere contrario, allora facciamo un'altra. cosa, preghiamo i deputati di parie nostra. di rinunciare atrufilcio. Che coi:;aessi starobbe1•0 a. fare in un'assemblea, dove i nove decimi delle questioni son questioni di finanza, e le pubbliche libe1•ti\ potrebbero trovare, come trovan di fatto, difensori accorti su tutti i banchi della Camera.l ZOl,FANELJ.O. La unosliono della iccola rooriota IN ITALIA lia~ri11, perla·di~miou agrari, ~I l"!'Ì• C..gl!I!! soeialisla it liau) La di~cussione iniziata nelle nosti·e colonne ( Cr•i• lica, N 6), da /locca Pilo e dal sig. Luigi Einaudi sulla piccola propl'ietà nel Monfe1•1•ato o in altre plaghe imilari, e sull'aziono, di fronte ad essa, del partito socialista, ci ha p1•ocu1-ato due altri sc1·itti di cui oggi vogliamo dare contezr.a. La questiono è di capitale importanza in tutti i paesi in cui la piccola propriet..\ terrie1·a sembra avere, come suol dirsi, lo ossa dure o non si decide affatto a mol'il'e di morto naturale, corno ,·orrebbo la teoria socialistica interp,~etata in un modo troppo generale e stereotipo. L'A•Pbeilm·zeilteng di Vienna, l'importante Ol"ganocentrale del partito socialista austriaco, riproducendo integralmente dalla Criltca !"articolo di Rocca Pilo ('), notava appunto certe eloquenti analogie fra la situazione da esso studiata e quella di parecchie regioni d'ottr·atpe. Ma, corno si vedi•,\,l'acuta fisiologia fàtta da Rocctt Pilo della odierna piccola proprietà nel Monfer1•ato ed altrove (nascente, com'egli spie.ga , dallo spezza– mento e dalla vendita a mora delle vecchie grandi proprietà feudali ed ecclesiastiche, per 1•itornare poi a costituire la grande prop1·ietil.capitalistaquando (') Noi lo ri1>ubllcheremo fra giorni In opuscolo aeparnto della nOt1tra Blblloreca di 1)ropaganda.

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