Critica Sociale - Anno IV - n. 5 - 1 marzo 1894

CRITICA SOCIALE 79 cercando di lenor domh il prolotnrlato colla speranza di una ricompensa fuor della vita; od ò por questo ser– vizio, che lo Stato borghese continua a corrispondergli la quota di rendita do' beni tolti. Ser\'O non come stru– mento diretto, ma modia.tamentoper ragion del proprifl istituto. ( 1 ) Por ciò, o 1>erl'origino dei suoi mozzi di sussistenza., io non vedo noi cloro degli sfruttati. Por amore del vero o della giustizia, non creiamodoliovittime a buon mer<:ato. Che i vescovi, i canonici, i parroci dolio città e dei centri più popolosi s'imborglte1i1cano, non è da mera– vigliare. E l'ambiente che influisce: è, sotto certo ri– guardo, un fatto che corrisponde all'altro dell'infeuda– li;;ame11to do' vescovi ed abati nel modio evo. Cosi non è da mera"iglinre, cho i proli della campagn(l., i quali sono a contatto coi po"ori agricoltori, possano avere in rondo all'animo le simpatie maggiori por quelli che sor– rrono. . . . )la lo scrittore della Loua si spinge innanzi. Non è da rar lo mera"iglio che, menfre e l'arcivescovo di Pa• Jormo si trattiono in co,·dialis,imi colloqui col nuovo Hndetzki di Sicilia, il generale Morra, o sottoscrivo cosi allo suo sanguinario repressioni - altri preti e qui in Italia ed in altro nazioni si facciano sostenitori del so– cialismo, sfidando cosi ad un tempo le persecuzioni dello Curie o dei Governi. e Non è dunque che la religione sia per sà stessa ra– ''orevole o contraria al socialismo.• E più sotto: « Rostorobbo poi a discutere se la reli– gione Ji Cristo sia per sà stessa più o meno favorevole al socialismo - ma questa disputa, ripeto, per noi non ha alcuna importanza; essa invece dove interessare assai i credenti, e forse non tarderà. molto ad accendersi rra i sacerdoti socialisti e i sacerdoti borghesi.» lo, che non sono un sacerdote, non riconosco per nes– sun verso ai sacerdoti i titoli ad una prh•ativa per trat– tare la questiono; o stimo valga la. pena di trattarla, perchb gli oqui"oci sono sempro pericolosi e dannosi. (Conli11ua) )(EH.CURIO. (I) I.a Chlua fl COHl~atrtce ('Ome illltUIO dl1tln10 dallo S1a10, d111la1oeietà, con cui non 11confonde; ed In clc) è d·aufJillo allo Stato borghe1e, eebbene lrn l'uno e l'altra non siano morti ran• cori vecchi e recenti. ti comune perlcolo li costringe alla t,·,uwa di dto. ~8 febl,ralo. . Eravamo ancora sotto il colpo della morte di un·amica intelligente e dolcissima. - Gl•••r• Co101 1 la com– pagna, In dilolta, la conrortatrico del nostro prode r:om– ta.gno f,,eonida J)i1solati, la quale, spirandogli fra lo p~~:o d~~~o u~·~w~~r\~a s~~!~:~to r~~a~:,!~ ~ft::ic~ nostro di coraggio e di gioie nella \'ita - e d'improv– viso ci ferisce un altro annuncio straordinariamente lugubre per noi. Un altro amico nostro. e nostro collaboratore, uno t:i!gt~ms:r~, !~\u~W.d!~~r:rt~tT~~~~~sidi 1 ~~~ir;it~t:~~ adora.vano, il dott. Antonio Lle•onl 1 impiegato nella amministrazione ferroviaria a Milano, fu colpito, p1lre, da sincopo, oggi a mezzogiorno, mentre sta,'a ul lavoro in ufficio - e sull'istante spirò. Ieri, lieto e vigoroso, ci ave,,a portato un articolo sulla questione tributaria, che promettemmo ·di pubblicare - e pubblicheremo - nel prossimo numero. I suoi ::~~!è c~!rtt:g:::i~ 3~!~vdi 00 ~~~e~ 0 ~o~~i~!~~:r~h~ 24 anni; ma ora un vero valoro por la nostra propa.- Bianco ganda, tanto più vero quanto più modo~to, spoglio di qualunque leggoro1.Za.giovanile, animato da una. con– vinzione serena o proronda.. Queste morti sono per noi colpi di fulmine. Sono mazzate sul cranio. E ci lasciano sbalorditi, impotenti anche a. esprimere la piena del nostro dolore .... (/. I.) BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO. N'ITTJ FRANCESCO S.: La popola.:iouc cd il problema 10- ciale. - Torino, Roux, 189-1(L. 3,50). t un libro cho guida con molta abilità il lettore a traverso gli andiri\•ioni complicati della massima. fra le questioni della. sociologia. ecc,nomica: la.questiono della popolazione. La prima. parte è una rivista di tutto lo ipotesi o lo teorie cho hanno fiorito sul terreno di questo problom!l dopo che il suo Colombo, Malthus, lo ebbe scoperto, anch'esso per caso, in una sua escursiono traverso alle tempeste della polemica o della pamphlét.e,·ùJ politica. Lo raccie ,,arie, discordanti, unlltuorali delle ipotesi degli economisti passano ra~idamonte. sollo la luce chiara della trattazione del '1lli, da,·anti agli ocelli del lettore: le opinioni dogli economisti classici, cho riba– discono l'idea mallhusiana; gli srorzi potenti del Mnrx ~!:r ~~~~~~1 1 ~ 0 ~~n~~~~~:~:zi~~ 1 ! 11 obd~~ 0 1!rntt~o 0 n:i;.ra~1i sterili tentativi degli eclettici, ecc. Oltre che la ri"ista ~~~~~~!!Si~!~s~: fo~~~! !c~~~n~lc:!! ~!gau~~~r:!, 1 id~.!~:: mento lo svolgersi dei renomeni reali; non ranno per lo più che rispecchiare il panorama rngge\'olo dello condizioni dol momento. La seconda parto non contiene neppure essa un grupgo di ideo nuovo ed originali; ma c1 p1•esenta con i~~ro,e 1~ 1 i:r:t~s~· i~ii~a 1 de!1 1 t~ 8 t~e:~r;!~~ ::el~~obl~: della. popolazione non può essoro risolto con la sola ossorvaziono economica: il gruppo degli elementi che lo costituisco ò molto più ampio o profondo e lo studio ridotto ai puri ratti economici sposta e s, 1 ia l'induzione o la imbroglia rro le contraddizioni. Di Hldai rattori e dai ratti morali, roligiosi della superllcie; di là. dal– razione potentissima dei fattori polìliei economici, ci sono fatti biologici i i renomeni biologici ci offrono un rascio di dati d'importanza primordiale e cbo permettono di risoh·ero la questione. Ed il Nitli trova la pietra angolare della soluzione nella ,rrando teoria spenceriana della moltiplicazione o dell'individuazione; nello speci inreriori la. moltiplicazione à massima, e decresco gra– dualmente nello speci superiori per ,•ia di selezione, cr:~:~è ~e1:~~t~ain;:ti:i vft~p~~t 11 ~t.11~1o~~~cr!tàs~:~;.ro~i con la perfeziono del loro organismo. Ogni perroziona– mento implica minoro molliJ>lieaziono. Una costituzione sociale cho migliori la \'ila degli individui porterb. nd un freno nella moltiplicazione. E dire che i liberisti creJono che la biologia sia tuU1l per loro, e che cer-ti socialisti, por misoneismo, gliela vorrebbero lasciaro! O. M. I.UZZATTO dott. 1-'.: Una nuova fonna cli cont1·attoau1w·io - La com,e,·,ione della p1·oprietà ten·itorialc. - Udine, 1803. Oiacchè la Critica sta occupandosi di contratti agral'i vorrà permettermi un cenno intorno a duo opuscoli testò pubblicati sull'argomento dal dott. F. Luzzalto. L'A. predilige in sostanza una rorma. mista di contratto agrario. concorrendovi l'a.rsocia;ùme clei laoornto,·i cd ~ 1 i1:n~afita~~n~~l~lÒO~~zt!~l~~/ u 1 ;:ti1e:1~e~~ic:1~~o ci~1~~~~ ~n!~~~:b\iitKi~:i,:t~~~t: ~~~t:~ 1 i! 1 ~[t?i ~!;t1aY; 1 ~~f~~~ L'A. si spinge più in là. e dichiara aperrnmonto la _sua fede nella socializzazione della terra, alla quale il suo progetto non sarebbo che un av"iamento. )la. con quali mezzi arrivare prima all'Associazione, poscia alla socializzazione della terra, Qui casca l'asino,

RkJQdWJsaXNoZXIy