Critica Sociale - Anno IV - n. 2 - 16 gennaio 1894

'CRITICA SOCIALE 23 meno della loro propaganùa. La frase ò ingenua, pcrchò lo coso non sono mai fenomeni d"llo parole. Io dico invococho il molo siciliano ~ un moto veramente p1·0• leta,•io, o che voi, comb:lltOnllolocon misuro straordi– narie, ne a,•oto posto in rilic,•o L'importanzao il signi– ficalo più o meglio che non sappiamo fllr noi con milio arti<'olied altrettante conferenze. li ]>rolctariatoitaliano non aveva storia od ora comincia ad averla. Essa nacque in alcune brutto giornale d"inverno, tra lo brume umido o freùdc, le vampe degli incendi o il rumore dello fu• cilato, e il primo capitolo l'avolo scritto voi, Francesco Crispi, voi cospiratore, ri,•oluzio11.u•io e non secondoad alcuno quando si tratta della grandezza e della fortuna del popol nostro. Certamenle il molo sarà. represso o i 1·ivollosi cac– ciai i. Ma a poco a poco essi torneranno d'ogni parte, per ricominciare il mo\'imento con fede rinnovata, colla coscienza. falla t>iù forlo o sicura dal ricordo dello tristi giornate. Ecco ciò che io penso del vostro sta.lo d'assedio. na misura superflua. e, por clii ha vista lunga, dannosa agli interessi di quella. classe che voi proteggete o rappresentale. Ecco perchò io non mi sento il coraggio di usare parole gravi, e di usarle con voi che dovete aver l'anima piena di amarezza o di cordoglio. )fa tanto il malo è fatto, e non è in poloro di alcuno di disfarlo. In poter nostro è di cavare anche dal male qualche po· di bono, non fosse altro in omaggio al nolo proverbio. E di quoslo, se V. E. mo no cfa il permesso, parleremo tra. quindici giorni. ZOLl-'ANELLO, LEIROKIE D L REGIME BORGHESE I.a cura della ginnastica 1>cr nu popolo dl affamati J Sono uscili (') i nuovi 1n·og..amrni ve,· l'educa– zione {isicct nelle scuole del 'regno, preceduti da una 1·eIazio11e della Commissione, che li ha com– pilati, e da una le/le]'{t del vi·esidente detta Com– missione a . K il ministro. Riportiamo qualche passo interessante: La Commissiono, conscia dell'importanza grandissima dell'argomento chiamata a trattare, volle che la ginna,• stica educativa fosso posata su basi razionali, vale a dire, mirasse a. formare uomini crazillno sani e robusti, afflnchò possano prestare utilmente l'opera loro alla società o dil8ndere la 1>alrianei momenti del pericolo \t). L'w·gcn:a d'una 1·aclicale1•;fonna in questo campo (della educazione fisica.) non ò chi non la veda o non l'affretti coi più fervidi voti, essendo ormai indiscutibile che l"educazione flsica do,·c essere rondamento dcll'edu• caziono intellelluale o morale, cd ha. perciò diritto alla. sua. giusla. parto nei programmi d'ogni scuola. veramente educath•a. Invece, quanto più nei popoli forti e ci"ili rnnno o viene tenuta in onore, altrettanto presso di 3~iì/::~iotesi!loi~~~;~~~ a~,~~n;~~~:s:~::, 11 ~;~~~lòi ~~~i trascurata. che non deve recar sorpresa, corno ra. pena, il r~tto doloroso che il numero dei riformo.ti alla leva cl'csce di giorno in giorno. (''J . Contemporaneamente il Ministero della guerra ha pubblicato una Uelaztone dellct leva sui atovani nati netl'a,mo 1871 ('), ecc. Vi si apprende, che degli iscritti visitati in questa leva, i quali ascesero ( 1) Nel Rollettlno ufllciole del Ministero dell'istrutlone pubblica 30 no,·emlJre 1s,3 e in un fascicolo dal Pnra\·ln (Homn, 18!13). (') Ltun·a ciel 11rcatcltintti cilata. {*) Ud<tzlo1H deUt1 Comml.uton~ eltat:l. <') Roma, tip. I, Cecdilnl, t89J. B1h1oterA C, no B1arro a 321.i00 1 furono riformati :;9.842 individui; così che sopra 100 visitati ne furono riformati 18,60 e cioè: pc1• inrormità. ed imperfezioni 40.;:;12 nella proporziono del l:?,59per cento; por difolto di stalura 19.330 nella proporzione del G,ùl per conto. E nello specchio delle imperfezioni, malattie e deformità che fu1:onocausa di un maggior nume,·o di riforme 1 si legge: l!L!TIIC CDIIPCBFEZIOII RDICBOPBOPOB!IOIC PCB cmo ,1110:t1t1i rJ. --------- :.~:Jrr:~.~ ~ : r.~!~r I = J~I~~-~~! ptrfolMI (Stl.'iOG) de~;~~:r~•II Delclma dello 11111110 orac1e11. . ;,43 Delolma di ~sllllllm. . . . . 381:J 2, 1 ll 1,20 12,94 6,4.2 Alrola 101m1e degli liii . . 970 0,30 , I,G2 Ol!Msllà. . . . . . . . . 79ò 0,24 1,33 Gli inscritti, poi, stati rinviali alla leva successiva ascesero a ii.589, dei quali 68.616 pe1· infermità od imperfezioni, ,.>976 per difetto di statura, 112 perché riconosciuli inabili in visita all'estero. Superbe v1•imaveI·e italiche! Ma riprendiamo la spigolatura nel campo della prosa de' compilatori dei nuovi programmi: L'Italia, che nel Rinascimento insegnò al mondo l'e– ducazione popolare per mezzo dei giuochi ginnici, pur troppo ò rimasta. indietro, ed ò perciò pil\ necessario -~~:1~0 iasra ~g~i2 a~r:1~~adiJ:n~=~:d~a.nli1l:iiga",emg:~t: ed economica.. Or bene, la nostra Commissiono, principiando col de· finire lo scopo che spella nell'epoca allttale alfeduca– :-ione {LSica, ha convenuto es.::;:orquello di vincere le ~~~~f!! 1 \~~~l~~e1.~à~a s~f:;1!~f~i::,t cf;~t~~;oz~~d;,;~1~1~~z: al la\'oro, compensando i danni della sedentnriefa, im• parando ad oltenerc dal minimo di lavoro il mas imo di prodotto utile, e man mano assicurando le qualità fisiche o mo1•ali cho formano l'uomo cli azione, cioè capace di salvaguardare sè e i simili, eventualmente l'uomo formidabile ai nemici suoi o della. patria. fls~~. fl~~~r~f:: ~ ~ti~N;i, ~10~~ 18 si s~ot!];r!tns~:~1i~!~fi~ con me.z.:i ugualmente molteplici. Per alcuni cli questi mozzi, che in veriti\ sono fonda– mentali, purtroppo la Commissione oggi non può eho rar voti; lultav1a. 11011 può tacere elio, come già. pro– clamarono in Lond1•a.gli igieni li di tutto il mondo, lo ~li\~• otb1~~~~ri~ 1 :i~~i~:[~~II~u~~s~c;idl:e~ed~i:t ct; 1 ~~ ha più bisogno, avrebbe l'obbligo di nutrire e vestire gli alunni poveri (almeno finchè lo Stato non ci pensi, supJ>liscano, per quanto è possibile, i privati, le sociefa, fllan.tropiche, lo opero pio)... (') P,·emcsso così che a questo mezzo fondamentale non c'è da pensare, la Commissione tira via tran• quillamente a fare 1n·oposte concnte, per· il con– se$uimento degli scopi cui deve mirare l'educazione flsrca, come ha eletto sopra. E queste v1·opostecon– C>'ele riguardano gli esercii~i,gli orari, le pale fre, i maes!r·i, et simtlia. Eccoli rifalla l'llalia, anche senza bisogno elci rnez;i fonda,nenlali. E la brava Commissione, composta di senatori, deputati, pro– fessori, chiude la sua Relazione: L'armonica unanimità delle proposte e degli intenti cho sempre ò scaturita. dalla. dissonanza delle opinioni ( 1) llda:lone ddlll CommllliO>I~ citata.

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