Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

CRITICA SOCIALE 287 lore, perchè questa non è la circolazione mercantile nel sistema capitalista; tratta.si semplicemente di provve• doro a nocessilà, a bisogni di duo permutanti. E lnraltl il P11reto soggiunge: e In un corto senso è vero che il ,•o.loro ili cambio non risulta dnlsuo valore d'uso. Esso non risulta direttamente. Esso è I&conse– guenza del rapporto che stabilisce ciascun contrattante tra Il valore d'uso di ciò che ricel'e ed 11n.lore d'uso di ciò che cede... Ma questo duo eguaglianze separale non stabiliscono punto una terz&eguaglia.nza• fra. le pene cui de,·ono soUostnro I due permutanti. e L'una e l"allra di questo peno sono dello onlità subbiolth·o che non si possono in alcun modo comparare fra di loro quando sono in indfvillui differenti. ,. Terza di cambio! Sempre la stesso. sicurezza di cri• lori che abbiamo rilevato più su a. proposito delle que– stioni flloloii<'ho o Il propo11ito della. possibilità della teorica del "aloro. Queslo sig. Poroto ò ,·cramonte un mostro di logica. I.a conclusione di questo continuo vn. o l'ioni cc• cola qua: « Per avvicinarci (!!) nlla. teoria di Marx ammettiamo che questo peno slono proporziom1li al lavoro semplice necessario ;,,per oltonoro I duo diversi prodotti. « Ora questo, ch"è il teorema di ).lnrx, s.uobbo \'Oro quando nessunR.circostan1.a, nl1 intrinseca., nè estrinseca, impe– disse ai duo pormutnnti di cambiare meslioro, in modo elio loro rosso lndifforonte procurarsi la merce diretta– mente o per scambio.... Disgraziatamente ciò che impe– disce loro di camblani Il mestiere è precisamente la quanlitiL differente di capitale semplice necessario &Ile loro due dh·erso Industrio. • Potremmo osser\'&rgll che la difficoltà di mutar mo– stioro dipendo da condizioni che saranno modificate dal socialismo. Ma quel che Importa notaro ò che non è niente arratto ,·ero che Marx elimini da.I valore di cambio l'elemento co.pitalo 1em1>1ice. Non Ila letto il si• gnor Pareto Il capitolo sull'Anali.ti ciel valore del pro– dotto 1 Materi& prima., strumenti, forza di la,·oro, ecco i tre elementi costitutivi del valoro di cambio; misurali tutti o tro dal tempo di ht,·oro impiegato a renderli atti al– l'uso e nient.e più; bon Inteso propo1'1.iono.lmentealla parto che di essi si trn.srorma nel nuovo prodotto. Jm– porocchè so un bono - come l'aria - ò usabile por tutti senza lavoro, qunl valore di cambio pul) a,·erel Ed inratti, con la. solita coerenza, il Pareto riconosco subilo dopo, che ,\lnrx non esclude arratto dal valo1'o d'un prodotto ru,ura del capitale, cioò il luoro oc– corso R.renderlo usabile. senoncliè « è l'uso di questo capilalc che che Marx nega poter produrre alcun valore di cambio ... Il problema da risolvere O questo: l'uso di questo capitale fa, si, o no, parlo del costo di pro– duzione! a- Qui ò il punto centralo della critica del Pareto. Di– fensore del capitalismo, egli intendo a dimostrare che non è il rrutto del IM•oro ciò che il capitalista si ap– propria. Pertanto, gll occorro di affermare che il valore di cambio di una merce è più grande della somma di lavoro in esso contenuta. Ora, da che cosa ò dal&, secondo il Pareto, questa diff'orenza tra il l&voro incorporalo nella merce e il ,•a• loro di cambio della. merce stessa l rorse da ciò che è richiesto per la conservazione o la rinno,•aziono del ca– pito.lol No, porohll lo stesso Pareto riconosce che « nel ln.voro incorpomto nella merce ò compreso il lavoro necessario per riparare I ba,timenti ('), lo ma.echine, ecc., e in generale per conservare Il capitale. • Questa. diff'erenza dlelro cui si affanna. Il Pareto do– ,·rebbe essere una creazione ex 11ihilo. L'atto della pro– duzione delle merci 11 sottrarrebbe al principio gene– ralo che informa tutto runi"erso: il principio della oquinleou delle rorze. Oavanli a questo assurdo non però si arretra Il Pareto. lnraltl egli osserva: « Mari: scrive: è evidente, come dice Lucrezio, nil poue creari de nillilo, che nulla 11 può creare dal nulla. Oisgraiia– lamonlo è I&dimostrazione che manca. • Non paro al sig. Paroto che sarebbe Il caso di averla do. lul la dimostrazione cli questo creazionismo econo– mico elio ro.rebbo una eccezione a. tutta. quo.nla la ,•ita universale e contraddirebbe a. tutti quanti i risultati della. scienza. contemporanea l Ebbene: la dimostrazione eccola qua. Dico il Pareto: « La. protluziono economica tra.sforma e.orli beni In altri che dovono avere un valore cl'ttso (un'utilità) più grande di quella dei beni oeonomiei da cui provengono, nitri– menti nessuno allo. lunga ,•orrebbe continuare questa trasformazione. t questo li soprappiù del valore d'uso cosi prodotto che si cU,•hlono i ditroronti fattori della produzione, valo a. dire I lavoratori ed I proprietari dei beni economici che cooperano alla J>roduziono.• Lo scambielto logico ò subito veduto. Si dove,·a di– mostrare che il valore di ,canWio contiene qualcosa di pill del lavoro incorporato nella merce; e si passa in• ,·ece a. parla.re di valol'e a·u,o. i:: una cosa. incredibile la stortura. di ragionamento che ò necessaria per moltoro insieme questo po,•ero so– fisma.. Analizziamolo. « J_.a. produzione economico. - dico il nostro autore - lrasfo rma. certi beni In altri che dovono avere un r,,alol'e d "v.ro (un"uliliti\) ph'II gra1ulc di quella dei beni economici da cui provengono. • Piitgrancle1 Ma è d'uopo ricordaroaquostocconomista che I ,•alori d'uso sono incomparabili l ,li valor d'uso O il rapporto tra uua qualità. della. merce e un bisogno umano. Ora., come si può dire cho In. soddisraziono cli un bisogno sia piit 01·m1lle della soddisfo.ziono di un • altro bisogno, Un l'alor d'uso può somplicemonlo es– sere dit>t1·10 eia. un altro. La differenza è qualitativa non quantittLtlva. L"incomparabllità del nlori di uso è ,•erità. assiomatica. A mono che anche di questo assioma il Pareto dica che manca. la dimostrazione. 11Paret" proseguo: e ò questo il soprappiù di valore d'uso così prodotto cho si dividono i dirferentl rattori della produzione.• Qui o.bblamo l'll.SSurcloolovl\lo a. potenza. Il 1op1·appii, di r,aiore d',uo non esisto, appunto perchè il valore d'uso non ò un rapporto quantitativo. Ora, secondo il Pareto, sarebbe questa impossibile din'orenza qua.nli– tativa tra rapporti qualilatl,•i che andrebbe divisa lra lavoratore e capitalista FI\Ccia.moun esempio pratico. Una ftLbbrica. lrasrorma i ftlati in tessuto. Secondo Il Parato quel cho va di\'iso (nello proporiionl leonino. che tutti sappiamo. a ra.voro del capitalista.) tra operaio o capitalista, è la maggiore utililù. cho ha il tessuto a paragono della. utilità del flla.to . Siccome però questa utilità (non maggioro o mi• (I) Nota allegra, In qut•t'arldll dlacuulone.111r11duttore ,tel Pa• reto, uno tlel redatlorl dell'latn llbdra1e, 1\g. o. Marllnelll, pa.re ' l<'llmbll I /tl&IW(CQtl (l,lltlmeult) tol tta,umenlf !

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