Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

CRITICA SOCIALE 285 UM CAVALIERE D L I-IBERO CAPITAUSIIO che si divora 11Marx in un boccone Costui è il marchoso. ingegnere o proressore \"il• frodo Pareto, noslro ottimo amico personale e col– laboralo1'0 e sfraordinario » della nostra 1•i,•isL'l, nella quale 1>ubb1icò,per procura, gli app1-ezzameuli ~ stumi dol sobrio o ciuico Diogene into1·no agh scandali banca.rii del nostro p:1cse('). Qu11lchelet– tore ricorda rorso che noi ebbimo allora con lui una lieta o vh•ace polemica, con lui che, come ci 1mrm,•a egli stesso, è uno dei tro - non uno pili, non uno mono - economisti italiani, che tenessero duro a Jo\'ar alto la vecchia o laccm bandiera del completo, vero e coorcnto liberismo economico: quel liberismo. s'intende, che consisto in ,•olere che il c•/>ilalo lotti con sò stosso o col lavoro mercè le io e suo rorzo (quale crudclt:\! è cosi deboluccio il poverino!), onde dalla generalo conOagrnzione, dalla Jiborn distruzione dello vite o degli avot·i, dalla li– bera .... ~er,•itù di un miliardo di 1a,•01·atol'i 1 sboccino ~e1:/;:~1;rtno l'igogliosl l'armonia o il pl'ogrosso Adesso i tre apostoli della santa dottrina, i tre c.wnliel'i dnlla tristo Ogura di questo donchisciol– tismo economico in l'itardo, nhimCI,sono ridotti n uno solo. Il trinomio s'ò decomposto e s'ò liquidato. ni uno ci si nOCrma cho sin gravomento vulnernto nella lll>erlà. del giudizio, attinto da una nevrosi che in un regime di ,•oro liberismo, abbandonato alla naturale selezione, gli toglierebbe con lo sti• pendio ogni mozzo di vtfa. L'altro - il marcheso Vilfredo pot· l'appunto - il pila giovane, o, so ~l('oll rorse il pili rorte, certo il pH 1audace o baltaghero dei tre - ru chiamato o. l.os. '\nna. a sbriciolare iu quella Scuola superiore l o s ue teorie anarc.hico– borghosi al popolo svizzero, il quale - guardato ironia! - malgrado la ospitalit..\ leggendaria, sa• lulò l'arrivo del nuovo goltardo con duo fatti poco 1wopri davvero a fargli buon sangue: il Congresso socialista into1·nazionalo di Zul'igo o la petizione, g~r!j1!~11~ols:~e:ci:~s;:!:a~:~~~t~l!~aif:, 0 :a ~~~t 1 1 1 ! la quale si nMOOndono appunto lutto quello richiesto di protcziono del la,•oratoro nella sun lotta a morto conti-o il cnpltalisU\, cho sono esalt.1monto il rovescio della utopia liberista. Ol'a aHenne che - pl'ima ancora che il mar– chese Vilfl'odo lasciasse questa patria ingrata per le pili o meno libero aure della Elvetia degenere - il signor Ouillaumin di Parigi pensasse di sfrut– tare la crescente voga dolio ideo socialiste, commet– tendo a Paolo Larargue un i:1untoo piuttosto - se– condo ce lo clofini il J..nfarguo stosso - alcune clécoupw·cs del Capitale ,li Marx, da pubblic.11-si in un piccolo ,•olume alla mano. Senonché il signor Guillaumin, nella sua qualità di editore della scieoia :1:i~ '::~xi~t! 0 d~ ~:•,~~~t': Jf u:e~~~;~~~1a~:~ rugacc, nella sua biblioteca, sen1.a_ un buon carabi– niere che stesse 101-0allo coste. Egli cercò dunquo un uomo cho si prestasse a Inie ufllcio. Egli andò in traccia, pei vari paesi del capitalismo, di un uomo, prcroribilmenle doltoro in qualcho ~. che si scnllsso lo spallo sufllcientemento robuste per addoss.'\rat questo inc.1rico di distruggere. con una app1-opriata introdu1.ioJ1e, il valore, l'erllcacia, la concludon1.n insomma del libretto cho lui. Guillau– min. voleva pubblic,u-o. J.'e.:cmpio 11011 ò nuovo c. da .\lolchior1·0 l)clnco in 1)Qi, che dimostrò nella p1-ofazione alla sua islo1·ia della t'Cl)ubblica di R )la• (Il Nell11 l't'/IICff del •• a1irile. l'ino In po1•rett..1 inutilità dogli studi storici, ru rico– nosciuto spesso dagli oditol'i como un mezzo occcl- ~~io\~tef::r ~1°~~::F:b~~~~ ~ 0 v:~ : 0 il 8 /cl~:;~~i~ l'antidoto è li, a pol'iata di mano, e cosi si concilia, in qualche modo, capitalo o lavoro. Il signor Guillnumin ,- nnr,11110 le cronache - orrò dunque 1)01' dh•e1-si paesi. con in pugno la lantorua di l)iogono . .\la l'uomo, il suo uomo. non si l:l.SCiava tro,•at'C. Hidero di )la1·x, crollare il capo quando si ra il suo nome, tr:wis..'\rlo. insultarlo. S.'\C– cheJ?giarlo e non citarlo, citarl~ ma~ri ~ non 1wo_rl~ capito. tutto<1uosto sono cose abtlunh agh oconom1sh diplomali; mn conrutarlo.... ah! questo è un altro paio di maniche; ed è un 1)aio di maniche cosi (orti o sti'Ctlo e puntuto, da schiacciare lo b1·accia che si attentino di penetrarvi. 11 signor Guillau1ni era docisamento sconfortato o deluso; senonché - vedete i tiri dolio sclotilntsrn.o.' - egli non a,·o,•a ancora pensato alla nemica Italia, 1:1talia! ma si• c111'0! Non ora questo il JJ.10Se dolio grandi audacie del pcnsio1'0, il paese dei nlosono dogli oconomisti sopmfllnif L'llnlla, !lolla _gloria del suo quarto (sba: gltamo il contof) nrnasc11nento, poteva ben dargh ciò che tuttl gli nitri paesi gli :n•e,•ano negato. E non sospotta,•a ancora, 11 fortunato Ouillaumin. che, mentre lui corc,wa l'uomo con la lanterna di Diogene in pugno, in lh,lia, nell'Italia ratata, ora Diogene 1'0dh·h•o, cho rololarn la sua botte cercando lo. lrmterna smarrita. L'inconh'O dei duo uomini fu - e si capisco - una resta. )la una rosta bon pili allegra ru per ll1tta la borghesia libemlo italin,m. J>Ol' tutto il democra– tismo borghese, pii1 o meno repubblicano (quel de– mocratismo t'Oj)Ubblicano, il cui trionro, secondo na.rio Papa, do,·o rare i ponti d'oro all'tw:.rn1.nrsi dolla nostra pro1)tlganda), quando l'Idea lli>erale principib a pubblicare, sodicc.nto tradotta. in italiano. la eonrutaziono di )larx, tutto,-:, inodit..'l, scritta. l>e1· hl Francia bo1-gh~ dal Mnrchoso Vilfredo, <1unhfi– cnndola un e J)l'CZi0S0 regalo •• un , vero caJJOla– co,·o di logica nna o s01•rnt..1. di critic.1 imparziale. se1'0na e sciontiRca •· Il Secolo, in un accesso di sincerità determinalo dall'intcr·\•ento sporadico del suo direttore. si compiacque dell'onore reso al suo :unico e collaborato1'0 e no JH'OSO ansa ad occitnro la democrazia alla guerm couh'O il socialismo (che allora in Milano si affermava con una SJ>ecialopro– pa~anda marxista) raccomandando come armo lo scritto del Pareto insieme a quell'alti--.1 abborrac– ciatura che è la. n,·annttt socialista del rinnegato Ouyot. Fu insomma, }>81· la borghesia d 0 ogni coloro, lo scritto del Pareto - questa confutazione di )larx adattat..'\ 1>01· gli stomaci deboli - qualcos..'\come l'tll'l'ivo del Messia por la vocchia nspottanto lsraollo: un bonencio. lungamente invocato, e nel quale, a ruria di aspettal'lo, si nvovn ormai perduta la fede! In quel momento. proprio. i nostri amici cli Cr~– mooa, i redattori dcli' t:co del P0J)0lo stavano b– rando gli ultimi rogli del Capitale di Marx 1idotto dal Dòville: quoll'~llento 1iduzil)118· 1>0polnre. alhl cui versione Italiana la Cdllclt ha già fatto plau.:o e cho ò uscita uno di q_uesti giot·ni. (Vcooa,tsl uu annunci più oU,·e). Quei nosfrl [Unici hanno dunque pon.s..'\to di cogliere l'occasiono por dimostrare con rapidi cenni - in coda al libro - quale sia la fo17.a, quale il ,,ato1'0 di metodo della t..,nto lod~ta eonfuta– i:ione va,• cuana: un vero pa;·ctalo d1 legguulre papere o polllros.si. E l'idea fu otlima anche dal r.~~ :~i\ d~ud~81n in\~~~~al(~~I a~~:::ircen:!~ ~',~!~~-, un'altra no,•it.:.\ dello 1>iiigusto.. o od anche dello pit:Jl~~tu,:~~1f:1~~n~~:~!~ ~~!~r~ p~:'g~o 1 ~1i1~ 1 ~~1b. blicazione dei nostl'i amici, o po1·ciòdi quell'appen,

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