Critica Sociale - Anno III - n. 18 - 16 settembre 1893

282 CRITICA SOCIALE riRcati a quelli dell'uomo, la prostituzione o spari– rebbe o scendo1-ebbonl minimo. Le condizioni del lavoro e dei salari donneschi sono o non sono una « condizionosociale » cssen– zialmenlo transitoria o mutabile? Pel Ferrei-o par-- 1·cbbe cho tutto ciò avesso ben poca importanzn. Egli ha tr<n'ato a questo tH'opositoun nosfro perio– dctto « che vale un milione•· Noi abbiamo scritto: fate, por supposto, che l'uomo sia dom.amlaio an• zichè domandante sul mercato del piacere e ,,o– d1-ete prostituirsi gli uomini invece delle donne. Noi alludevamo, com'è chiaro, n una condizione so– ciale in cui il la,•oro rcmminilo rosso generalmente piit richiesto, apprez1.ato o 1·imune1'nto del maschile (in alcuni limitati rami di lavoro questo già si vo– riOca) o tendevamo con ciò a chial'il'e corno la pro– stituzione femminile dipenda piuttosto da rattol'i sociali che psicologici. Il F'orre1·0 ci paragona addi• l'iltura a un astronomo beota che supponesse che fossero i pianeti che atlirassero il solo. Qui, vemmenlc, l'a1·gomonlaziono tocca lo zenilh dolrallcgro. li solo Mtira i pianeti, e non· viceversa, in ragione dello masso 1·ispettivo: ciò non muta nò può mutnro nnchò il solo non diventi pianeta di sò stesso. Ma la donna ò domandata dal maschio, e non vicovo1-sa, in ragiono dei quattrini che l'uno hn o di cui l'altra ha bisogno. Per scrollare la teoria di Newton convion distruggere il sistema solare: basta spostare un 1)()rtnmoncto da una t..'lSC\ esteriore dell'abito per abbatlcr'O la teoria di Guglielmo l?errero. Il quale e,•identemento ha capito nel senso della attrazione ,wtw·alc il nostro concetto tutto econo– tnico di do-manda od otre1·ta sessuale sul mercato del piacere. E ha scagliato contro di noi gli uccelli o i crostacei. È la solita tonuce stortura della scuola ond'egli si fa il rlironsore. l)a un lato, lo categorie sociali de1rora che volgo di,•ontano <1ualchocosa di cri– st..'lllizzato o cli etol'no. Dall'altr'O, a spiegare i fatli sociali più moderni ed ommori, si cercano analogie nei lont..'lni regni di specie lontanissimo - colle quali nè poi· istinto nà por ambiente non abbiamo più quasi nulla di comune. Noi, in vcr·ità, diamo por concesso all'amico Fe,.. t'Cro che i crostacei, se cosi gli J>iacc, corrano diefro allo 101'0non tono1·0 amanti. Pel mondo umano siamo un po· indecisi nel prouunciarci: ,•ediamo gli antichi connubi farsi J>91' ratto o por compra del– l'uomo sulla donna, ma nel mondo moderno le donne trappolano fJli uomini o questi e si ,•endono > poi· doto alle donne, in un modo da fai• crodero che le « leggi natura1i > siansi invertito. Sono gli uomini, di regola, che fuggono e le donne cl1e inseguono. Ciò avviene nel mondo «onesto> tale quale come nell'altro. Comunque sia, so l'a1-gomento del nostro contrad– dittore avesse qualche rorza nella nostra disputa, osso sarebbe di quelli che fol'iscono la mano che li impugna. Voi dosumoto una col'la fat..'\lil..\della pro• stituziono romminile, superiore alle condizioni so- ciali, tanto da ragguagliarla al delitto come voi lo intendete, voi desumete cotesta f<1talitàdnl fatto naturale costante che la femmina è inseguita e non pro,•ocalrico, Ebbene, in tutto le specie ani– mali tfatf1t ccccziono dell'uomo in un dato periodo della storia) ò ugualmente costante rassen1..a di qualsiasi rapporto che possa assimilarsi al me1·e– tricio. La femmina di c1ualsinsi animale concede o per amore o poi• violon1.a- mai poi· qualsiasi altro vantaggio, per un prc;;.o qualsiasi; poniamo por la cessione di pat·to della J>reda. . . . Ma tutto questo - dirli il tetlo,·o - sono bubbole. E cho c'enti-auo con la pretesa equtvatmi.;a di cui si discorro,•n T Cor·to che sono bubbole o cito non c·ontmuo af• ratto. Lo sono dal canto nostl'o como da.I canto del– l'amico col quale discutiamo. Non nlt1'0 ,•olovamo dimostrare. E ci si intondn; lo 1·ipctin1no,con un grano di sale. Noi non JH'Olendemmooppol'l'O unn teoria ad mut teoria.NeJ)pt11'0intendemmo impugnai-e il valore della scuola antropologica, negare l'acutcz1.a di tante suo intuizioni, l'imJM>rtao, ..'\ dei dati che ess..'\ mc– coglie. Di quella scuola e doi suoi metodi - contro lo scuoto metansiche e classiche - ci ronfiamo a. nostra vo1ta modesti, ma convinti discepoli. Ma dove - pt'OCipilnndo lo conclusioni o geoe– ralizzando le ossor,•azioni - essa cava, da quelle intuizioni parziali e dn quei dati. conseguenze sociali cho ci paiono arbitrario e che, o in sò stesse, o pel signinc.'\to che presta loro il pubblico incollo, scm• b1-rinodare, anche noi volendo, uo bill d'indennità e d'assolU7:ionoalle iniquit:\ del prcsenlo slato so– ciale - r·igottando sullo leggi naturali, come av– viene nello questioni del delinquente unto o della prostituta nata, una parto qualsiasi della l'OS}>Onsa• bi lit:\ che spettaa quello - à allora che ci armiamo del nostro scetticismo e della nosfra critica; ò al– lora cl10 gridiamo l'nllat·me. Gridiamo rallnrmo contro il pel'icolo cho una scuola - rivoluzionaria nel campo sciontiOco o che illustrò cosi bono il mi• soneismo - diventi reazionaria essa stessa e lusin– gatrice del misoneismo noi campo sociale. );oi la vorremmo intoramonto con noi, pcrcbè la pregiamo o la amiamo, J>Crchèno pregiamo e ne amiamo i piit valorosi e geniali mao.itri e seguaci. F. 'l'URATI. DALLA SCHIAVITÙ ALLA LIBERTÀ Risposi& 11 libro • D1111 libtttì 1111 ti;a<ili , di [rberto Spmtr Il& r&Llo dello strepito un opuscolo dello Spcncer uscito recentemente col titolo: Dalla libc,•tà alla ,cltia– vitù. Sebbene rosso gi1'. nottl l'llV\'ersiono dolio Spencer alle dottrine soclalislo, si era LuU:i,·i• curiosi di ,•edere riassunto In uno scritto o. pnrto, o direi qunsi volga.• rizzate, lo sue ldet, In proposito. O& ciò il successo del libro, il qua.lo, quanlo a ,•nloro scientifico, no Ila assai poco. Indarno vi si cerca. l'acume prorondo, l'indagine

RkJQdWJsaXNoZXIy