Critica Sociale - Anno III - n. 11 - 1 giugno 1893

166 CRITICA SOCIALE giungano od avviino almeno a raggiungo1·li. E ciò non solo nell'ambiento Mlratto o flltizio delle pm'O ideo, mn tenuto conto dello condizioni 1-cali ed attuali dello for·1.o, degli interessi, dei partiti lotta.uli in It..'llin sul tor1-cno concreto 0\'0 qucstn lotta, in quest'ora, si compie. Una tale inclagmo non ,,arr.\ soltanto pcl caso del J)rogetto Albertoni, ma per una quantità di C.1..Si ntnni che tuttodi si p1-eseutauo o cho più frequento in avvenire si IH'C:SCnte1-anno; oltre l'interesso dottrinale ò dunque in gioco l'in– torcsro d'un partito. Cosi stimiamo di aver \X>Sta e delimitata la <1ue– stiono 1>01· modo. che il < isculcrla possa condurre davvero a qualche soluzione: e pcrchò la disc ussione sia ve1-amentu aperta o non p1-egiudica.ta, ci pare debito di ospilaht:\ e di conv enienza astene rci dal proci1>itare su di c.~sa i nostri aJ>prcz1.mnenti. LA CRITICA SOCIALE. DUE DOMANDE AGLI NDIVIDUALISTI Contraddicendo ai socialisti, i quali erodono che non sia la lotta poi· In \'ita il procedimento tmico per cui la \'ita stessa s'iunal1,a e si nobilita sopra la terra, e (col Darwin) che ne11asocietà umana la lolla progrossi\'amonto si condizioni e si mitighi, con tendenza a spal'i1'0,gli individualisti affermano essere la lotta fattrice costante o uocess.'lt-iad'otyni ci,•ilt:.\ e di ogni p,-ogresso, e la\'orare a· danni detruman genere chi la,•ora a moderarla e sop– primerla. Ammettiamo per poco che i socialisti sieno dalla parte del torto, gli indi\'iduali.sti dalla parte deJla ragiono; potrft pu1·sompro esser domandato a co– storo: So la lotta è, anche nel tempo presente, e sa1M~ anche nel tempo a\',·enire, rra uomini e uo– mini, così foconda di benefizi corno voi dite, non è ogli manifesto cho i boneUzi s'hann<' da aspettare tanto maggiori quanto pili la lotta sia piena, con– tinua e senza alcun 1·itognoTE so del procedimento, dil"ò cos.ì,iutogl'alo della lotta ò spcdiento princi– palissimo in tutto il regno animale 111 soppressione dell'avvel'sario o dol vinto, porchè mai nel regno umano dO\'rt\ vietarsi l'uso di quello espediente? pot'Chè sai';\ tolta all'uomo la libertà di p1'0C.'lcciare il proprio vantaggio uccidendo l' nltr' uomof Le leggi elio puniscono l'omicidio non sono esse ree di "iolata libertà, di contrastata selezione o di osta.– colato progresso! J>nrmi cho a ciò gli indi\'idualisti liberisti non possano rispondere se uon in duo modi; e cioè,,o con dire che nel corso asce.udente dolln e,·oluzione corti me1.zidi lotta sono s1>0ntaneame11to dismessi, cosi che il richiam:u·li in uso, o il 1>01·metterli, sarebbe un far contro nlla legge st8"a della C\'O– luziono o un to1·nru-oaddietro; o con dire che le società umano hanno ragione o diritto di vietare alcuni mezzi, pol'meltoudono alh'i. o ris1>0ndon nel primo modo, non vedo pili dove s'abbiano a formare, e in che propriamente, su questo punto, discordino dai socialisti. Giacchè, so corti mezzi di lotta possono osso1'0dismessi, altri ancom potranno osse,·o dismessi, o questo dismet- B b 1oteca G rio Bianco toro potrà procedei-o tanfoll1'6 che la lotta pii, non abbia corno ese1'Citarsi. So l'ispondono noi secondo modo, vengono a ri– conoscere nella società il dil'itto d'inrrcnare e cir– coscri\'Ol'Ol'azione dell'indh•iduo; ma cbo mai può esse,.., questo dirillo dal punto di veduta della lotta costante e ncccs.s.'lria?e do,·e sono i suoi con– fini? o ammesso che sia, do,·e va a finire rindi\•i– dualismo purof Bisognc1·obbo dunque tWOl'C il coraggio di dire cho nella lotta J>er la \'ita si possono e si debbono U&'ll'O tutti i mozzi cho si hanno alla mano, tutti quelli che possono ttSSicurar la ,·ittoria. A\'ranno gli individualisti quosto coraggio? Il protagonista di un dramma di Alronso Daudet, molto risoluto e molto logico, ne po1·go loro l'esempio. Un nitro dubbio. Gli individualisti llbol'isti vogliono liberti\ piena antnchò nella lotta pc1· la \'il:\ trionfino i J>il1forti, o i migliol'i, o i pii1 adatti (quale di questi agget.– ti"i il pili acconcio?), perché, dicono, sono questi i soli ,·eri uomini, i soli degni di vh·ero e di re– gnare. Si concedo, ma si domandn: Quando questi pochi eletti aHanno J)OSto il piode sul collo ai 101'0 simili, quale, propriamente, sa1't\il significal'Odel vocabolo libertà? g l'ideale non sarebbe che, continuando la lotta e continuando il processo di eliminazione e di soggiogamento, un unico vincitore do,•esse stare sopra a tutti i vinlif Dunquo il fine della libertà è In tirannide? Allom non si rinfacci o.i socialisti di attonta1'8 alla libeo·là. AUTUJtO On.n·. Ci 1>ermetta. il valoroso scrittore, che ci in,·iè l'arti– colo stampato qui sopra, di dedicarlo in modo speciale ai nos1ri cosidetti, d1t sè s1cssl sul serio e llagli altri per chhLSso, liberali 1cic11lifici, i quali ad ogni tratto ci attaccano, con untLsicumera s1r:1.0rdinaria.,tr1tttancloci da pa1·ti10 e antiscientifico », rapplic1t1.iono dello cui toor10 condmTcbbo ul JllWJJe1·lsmo generalo e alla dege– nerazione umana, ecc., ccc. Non è che una sottimnna all'incirca o uno di questi d1trwiniani por burla ri stam- 1 ,a,·a contro nient'altro che questo ragionamento sba– ordith·o: che siccome, por noi, la legge della selezione ~~l~IJ!!f 1~1~ I r~f ~l~io~l~i~~~! 1 :i~~~e ~~~r?1 s:~~ ~~~ i:iono naturale non esiste J)rogresso, cosi noi neghiamo il ))rogrcsso, quindi cadiamo In c;ontraddizione quando 1!~ 1 J!~d~~::~~1!t:'·r~.l~~: 0::gil ~~t~~u~:~:1:,a.:~~I ~~~lm~d~~ lah>, non ha capilo mai nulla, ne1,1>ure Il Darwin. la cui autorità im·oc& di coni inuo e di cui basterebbe leggeS!!o i capitoli 3•e 5' delrOriyi11e clelt'uomo per ,·e• dero come poco s'attagli a sulrragio di quella tesi. Il COlajanni, per non parlare che do' nostri, ha scritto un intero ,·olumo, ricco di citazioni e di documenti, a dimos1raro come il darwinismo slla I utt'altro che in antilesi al socialismo; e Il Vaccaro nella sua Lotta 1-,e,• ~~~~:;~a,lncld~:.~~r~~:~~~e ~~~\ 0 f: :~1~~l~~~~:~~~1~:i: sii~sempre staia. S O\'\'el 'tllll o contraddotta dagli ordi– namc1111 polilici a ba.se 1>ropl'iotaria. cho il socialismo mira a lrasrormare. Nel lo stesso ordino di idee milita il l.oria, Il più rorte del nostri economisti: e taciamo degli s1ranicri che sono lnnmncre,·oli. Ma. il e libera– lismo scientifico», nella sml precoce senilità, non co– nosco nulla di rnuo ,1uesto. 1-;ssoignora che il Marx ru ~t~ò'1i 1 ~,Vto~f~ì~i~!e~•~ 1 1 1 :.~ig::g:n~~c~~r!.i~ici1~è:~:~o~~: 1 \ ghcso o libcrulc imuginrwa lu. società come una svecie

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