Critica Sociale - Anno III - n. 3 - 1 febbraio 1893

31 CRITICA SOCIALE pugni con tutto lo leggi conosciute doHa biologia fisica o sociale. Non tanto quindi per sporania che nutriamo di inOuir'Osu uno stato di coso ormai così pregiudi– cato, c1uantopor mantenore un impegnopreso YOl~ i nostri lettori: diremo oggi ~~'0~•em.ente quale c1 p:wo la sola ,•111. por la qu-alo I 1Stituz1one don-ebbe mettersi so non ,•uol arcnnro; se non ,•uol rompere, appena nata, nogli scogli dello (l\talità oconomicho cho lti spiano nl passaggio. . .. Tutti coloro cho udimmo Onora di.scorreredel– l'istituziono Lorill. s~randono i buoni risulta~ cho so no ripromotto,•a 11 suo rondntoroderunto,. c1s_cm– brarono pili o mono inconsapovolmento domrnah da un orrot'O capitalo nel punto di P,.'\l'lenz..1. delle loro ideo. Ci 1>ar,•ociob imnginassoro - pm: ~on . 1_-cn: dondoscnoconto chiara.monto- che 1 d1oc1m1ho111 del dorunto J.01·indO\'o.5SOl'O J}er la 1n·tma volta invcstil'si nella pt'Oduziono o potcssc1-o perciò ossi mcdcsi1ni 1 almeno pe,· un. cc,·lo tempo, occuparo una certa quantità di la,•01-0 ,lisponibilc, impiegare un certo numer'O di bi-accia disoccupate. Or qucst..'\ ò uu·musion~, della qualo ci corwieno innanzi tutto sbara1.1.a1·0 11 tcn-cno, o scalzarla cosi cho non l'iJ>ulluli poi, ina,•vo1·tit..1,nella discussione. J milioni del Loria - \'Orità altrettanto semplice quanto. per molti, impcn~l.'\ - non pionero dal ciclo; essi vengono a noi dnllo Bancl~ç dove _sta– ,•ano in deposito; do,·e - per ossei-e prn O;Satti- erano stati dati n deposito, ma donde erano tosto stati rigettati in circolazione J>eralimcnL'\l'c tutto il )a\'Ol'Odi cui erano capaci. Tanto è. ,·ero cho fruttavano al loro proprietario un interesse, il qualo non poteva na.scoro se non dallo imprese nelle quali erano inYcstiti. Pe,· a-:.fone dll·etta. dunque, ll'aspol'tati a )ililano essi non poti-anno occup.'lro un operaio di più di quelli che occup..wano prima. J-::SSi potranno soltanto occuJ>,.'\1'8 aU,·I 01><Wai da quelli cho prima c,ccupn- ~~~~f.'~~!:-a:,~n~hos~sld{~~pa~~:;~m~~ r~ cinti luoghi od industrio, 1>0r numcntare di altrot• tanto altrove. E ciò diciamo non tenendo conto dei dcprcz,.amenti o dei dispcrdimcnti di ,•alore ~ d\ fo17,.'\che lo spostamento stesso non m anche ra di pi'Odurro o che potra1~no com•~rtirsi in n.uo \'~,por qunnto tcmpo1•anca, d1soccupaz1ono oper aia. ( ) fc1~~r~l':_S~line~::i~i~ ò'tt~~1~t~. Da ~~nn l;~!L~ ci dimostra. eho la temuta ooncorrcn1.a allo industrio già in flo1'8.sulla quale si arrestò il Consiglio co– munale di Milano quando ricusò le prim o offerte del l..oria, non ò che un orrore grossofa.no . Dall'altro lato ci sforza n ripudiare q ualunque IH 'Ogett_o che si limiti ad introdurre in Italia, per mezzo di quel ca~~:~• ; 0~1 i:t~!~o ii~ 1 t~~~;,1!, 1 ,~ 3~i~!~~;to Lorin, o non può ossoro in quello di nessun benefattore sens..1to,di limit..'lrsi n p1'0,·ocaro uno spostamento di di.50CCUp.'lzioue. (ili opu.sc_oli,a ..:ui_ il tostame~to si richiama, lo dimostrano rn modo rnoppugnab1lo, o lo stesso nomo di Socielli umanfla,•fa .. cho tra• Il) Non leniamo conto 1'1'Dlenu. d "~" ~•!•;n '" l'I l'NIIA delle C:Of-1'., m11 unicamente rer 011ponunilà di argomrn– tHlone, 81bl oteca Gino B1an o scende, nonchò i confini di una citL'\, quelli di noo Stato basterebbe ad escluderlo. Non ò dunque col• l"a.:tOne dlrctia, non é colla se mplice applicaiiono loro ad un'industria qualsiasi. fos.io anche nuova pcl nostr-o J>aese.che 11 testator e prop oue,·asi o_che gli esecutori della sua \'Olont à possono proµors1 - pur pronttando della grando larghe1.za. ch'egli loro concesso - di raggiungere i n qualche modo il fine cercato. E nocossario quindi rutdare in traccia di un'a– .-:.tone huttrelta .• per la quale la di.soccupa.ziono pos.sa venire alle\'iata, sia in sò slo!ml, sia nello su o con– :sogue111.e. Qual può essere quest'azione indirelta f Per ri– s~nderc ò giocofor1.a rendersi ragiono delle cause, d onde la moderna di.soccup.'lziono OJ>Cl'aia pr'OCOOe, o dei principali effetti cho reca. La disoccupttr.iono ò fenomeno intimamonle con– nesso all'odio1·no Ol'dinnmonto capitillistico. Lo svi– luppa1'Si ana1-chico (1) della produzione, affidaL'l_agli imJ?ulsi della speculaziono privata, sotto la Jll'OSSIOno MS1dua della conoor1-on1.a.genera una tendenza, che ag:ì dap1,>rima in modo s:,Huario, che oggimai può r1tonors1 c1-ooica.,a quella apJ>aronto sovrapt"Ollu– ;tone, che ò in roalti\ un fenomeno .<!i sotloconsti-: -ma:.tone: in quanto che lo maMO pm numerose, 1 larnratori d'ogni industria, _Pt!run vizio della distri– buzione dolio ricchcuo soc.iali, inerente al ,-igento sistema di app1-opriaziono parassitaria - poi fntto, cioè, che il salario non 1-ondo101'0cho una parto, o sposso minima, del valore da essi prodotto - non si ti"O,•anoin condizioni da acquistaro i prodotti del loro la,·01-0.dei quali pure hanno l'urgente bisogno. Di qui l"adrlonsarsi eh prodotti che il more.'Llo non chiodo o di cp1i lo crisi rndustriali; le quali, so nella infanzia dcll'mduslria moderna. por l"angustia stessa dei mercati. contenevnnsi in limiti ristretti e facil– mente risol,•e,•ansi: sono diventate oggi, nella ,•astila del mercato mondiale, bufere indomabili. J.,"ipotosi che la disoccupazione 01>0raia, noi suo complesso, si debba n una reale som·apt"O<lu;fone, ad un occcsso. cioò. di prodotti dei quali non sia ~ntito il bisogno, ò ormai da relegarsi con gli altri pregiudizi dello donnicciuolo. Bnsle1-obbero n pro– varfo il fatto che i periodi della. i:naggioro di~u– paziono sono <~uellinuche della p111 c •udolom~sorta, ossia del piit mtcnso bisogno d1 consumare_ t pro– dotti giacenti nei maga1.zini, d'ondo la chga del capitahsmo non consento che escano; e l'alt1'0 fatto, che, malgrado la crisi, nnzi come più 05!!3. infl~risce, gli imp1-onditori lo cui aziende tutL'\\'ia ros1stono. non 1>0rciòdiminul.scono le 01'0 di lavo1'0 agli operai occupati, anzi sforzansi di accrescerle, onde com– pensaro con pH1 lavoro o pili a buon mercato la diminuzione dei profitti. Ancho lo cosidotto soora– produ:font pa;•:.falt non sono che il riflesso d'una sollocon.flmUl;.ionc generale, inqunntoché i prodotti di qualunque industria, fosso 1>uro di lusso, non potrebbe1'0 non smerciarsi o diffondersi, rendendo più comoda o attraente la vita alla gencralit.i. dei r. roduttori. quando roqui\•a1ento del prodotto d~l a,•oro di questi fosso ripartito fra l01'0~utt!, scam~•~ di accumularsi o stagnai-o nello mam di pochi, 1 quali no fanno monopolio. Per dir tutto in breve, ogni prodotto naturalmente si scambia con un altro prodotto o lo richiama. o per imag~n~re un ~ reale di prodotti, astraendo da un ,•1z10nella r1par:– tizione dei medesimi, converrebbe supporre che ~h uomini 11.i diverUssor-o, oltre il limito tanto clastico I') 1 tedl'.«hl dicono 11lù eutlaroente plffnltulg (m11ncante di plano); mli n<1n1ro,Jamo Il •ocabolo llaUano corrlipondenie.

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