Critica Sociale - Anno II - n. 15 - 1 agosto 1892

CRITICA SOCIALE 2:lO mcui economici, diventare buona madre, moglie ammi• bT1~: 1.\ ~1\~~~\~hv"a j" ni~~:1iic::ar~~ 11 d~~:t'ih! [ ~ ~uol ideali, nel suoi voti per l'Italia. ~?:i"arq~!s~r~~s~~~e~I~ ~~ :i, :~\ !u, 1ta ~!~f1f~ rh'isle, ha ratio co11fcre111e in Italia o n.,ori, ha tradotto llbri che più potevano interessare Il\donna. Ila mostr-dlO una pcrsistcnz& di propositi dil·enulll oggi rara pel carattere dei tempi, noi quali la lotl& por 9.ualunque nobile Idealo è dh•cnut& difficile e piena d1 pericoli con1inui. ,o!\~sr;~~r: d n~~~tgh:1:~u~;~:n~~tt,~~m~ ?~ t~: che ella ha scgmtol Dico qui ciò che all'autrice ho gia 11igniftcatopiù ,·olto, parlandolo del carattere delle suo teorie. Innanzi lutto nell'autrice trovan1i la tendenza, il t:arattere che sono propri della scuola liberist& inglese, ~i~~i 7i!fi~,it~" s:~fo.~~~~;~~•n~~l~:ro ~,~~i dr·~~~ un& 1m))OT1an1.assoluta. all'111i1.lali"a lndi\•it.luale per la so luziono <lolla questiono rommlnllo, obliando che so.no appunto lo prosontl condizioni pollUcho ed ocono– nuc ho che, o rendono impossibilo quella lniziatin, o so,·erchlamento la limitano. ' ri~:11r.n:ti;.-oro~l~~rn~g1fi~::: ~l:l~~:~1' dd~na~~ rondere la collura f'ta le donne, 1101tcnendo quello Idealità. che cosi bene. l'autrice J)ror,ugua· ma pcrchè la soluzione della questione renuninl o ,il abbia, perchè l'emancipaiiono della donna si anorl, occorre trasfor– mare le presenti conditioni sociali di e istenza o di- 81~1gc1~e1 i~,:i:si~~!tt~l'~~;~g!:rr:i~!l~Cir1f1~i:: 0 :~~t~/f~ ,iua larga e 11~11 comuno. coltura., Il suo sapere ole,•alo, ~o ellu. per pnma b vittima. del presento meccanismo socia.le che annienta nella.donna ogni lnt.lll'ldualo libertà. e la p ossibilità di qualunque particolare Iniziativa, Ln coltura. stessa, ,·eramente scientifica. e compiuta ::1i0Ìà~1~:::1 1 :, ~\g 1 1:°:o::,1~CS:e"J!11f::?e~~m;~!f1ad~~:: ,•uole l'autrice, la quale non ha potuto liberarsi da.Ila rode c.ristlan& e da un trasoondontallsmo mistico che è In tutti i suoi scritti; ma in ogni modo quella coltura 11,nchese razionale e compiutamente attuata a nessun~ wluzione porterebbe. ,e continua.sgero ad esÌ,tere come sono i presenti istituti sociali, quali la proprietà, la '•~~,:~a.n~~ ~1:it~,u~ricordi e nella tino del libro l'au- 1rice ha una relice intuizione. Ella ,·ede la solutione della quesllone remminile possibile con 9.uello.del pro- ~~~~~: ~~!11~,·~~~t: 0 o1~f1~~1!\~~: 1~ ~~=1~ 1 •; ~~Nt~~e"~~a~ ~·:~:t !g1~~!;~io;~\~,.,~lo;~~~~Ì)1!:10~!\ 0 fib~~:nj~s?. 1 Ì pregiudizi di rode, di scuola, di costumi, ella ricouoseer:ì. che lo non m'inganno, giutlicando in quel modo l'oper:L sua o tro,·ando in quella deficienza la causa del non uc.r raggiunto l'autrice gli scopi cui mirua e mira tra noi col suo apostolato. Questo In quanto ai principi: e poco di di,•erso debbo asrgiunjrere circa i metodi. Nf:1 li~ro. •i h_a. lropJ?O_dionoro,·oli, di ministri, di rardmah, d1 regmtL o s1m1le; ma p11ro 11 lei. egregia !!Ignora, che con questa gente si l)()SS& risoh·cro in ll1llla il problema sociale della donna1 Le dame tutte o gli uomini ai quali ella si è dirotta per consigli e soccorsi a pro del suo ideale di redenzione rappresen- 111110 pro/>rio quella consorteria borKhese con'tro la quale occorre ottarc, pcrehò quel 1ipo d1 donna pos!tl appa.– rlro rormato che olla ora solamente carezza come un lde&le dclranimo suo. qu~:t!i~n~~r!f!°~~s 1'i 11: 01 ~ 0 t1~t 1 {fi"!~di~•;r:nepT~ cl1L8sldirigenti lo anona.no. Non ,,1 ha oggi ipocrisia maggioro di una promessa, di un sorriso di una. parola. beno,·ola a. chi la,·ora ed ha la poesia dèlla. vit& nella :~a 0 u1~C:~i rJ:~tt~ p~';;~è 8 ~~~~~! 1 iqu~Wa :~t: di redenzione. li~~a~i 01 c1lr:rermm~~J~a~ldi~eql~lm~1;; :mbicn~:~ cui ha creduto possibile di rar trionfare I suoi ftni, un no anco beneficio le idee sociali e la propaganda di esse potranno ottenere dall'opera della egregi& donna. lo ad essa ,·1nmonto lo auguro per la stima. che ho ~~i :~~u~~fr1::a~ld:1~e S:n°co~ 1 \~,r:gii~~ar:!°! 1 c!;~~~r1 e cose mppresentantl la vita o la moralo borghese, e lla 11aprà,Jisprcgiaro tuUo ciò che oggi può sombra.ro an- :~i=rl ~ f~ 1 1:1 i 6 :ri!i!~uq~:~:~ ~ ~::~ :Ile 'fin~a~~~~ ,·ero della. ,•ita. ERRIOO DE MARISUI, Mu~ont: Pn:TRo: Pattie di III prolet.arle.- Si ,·ende in Roma, presso la Ti))Ografta Cooperath·a, via llocea di Loone, 25 (Cenl. 50). ra~ ~u: 11 !~1i':!~C1f!':,t1~e d~f°;!~~ ~~~u{~:v;i"~o~· non sapremmo noi dire con più nitidezza nò con piÙ verità di quel che racc:ia il pror. Antonio l..abrlolA in a::~~lt~~~:~ef'!.~~:~~~r,·o th prerazione e cho togliamo e: Mi chiedete, caro Mandrè, poche porolc, che racco– manLllno al lettori lo poesie ,•os1re. ~la quando mai fu lecito alla rngionanto prosa tli dar ror.m e rlsollo al nrso, di sua natum efficace 11emprc,o, ·esso dirctla• monte agii i e commo,·a ! e: \'oi proletario schietto e socialista con,·iuto. mi mite, voi buono, &mmiratoro d·ogni cosa gentile o bella ~~~:;o u:e~~: :11:i:,~~!eé;·i:1 ~~~v;rot:,;:~ 1 : ~::: l.cslnl\lldO I\I debole corpicino lo ore del l'iJ>OSO - 11\IIIO e tanto ,,1occorro di la,·oraro, per 1r1u·ro lnnand con meschino guadagno una esistenza incerta e gramo. - =~~si:~~"!~ d~1r:a'il s~~~~~e~,T.ostro, con larga e ,·i,•a e: Ma ,•ol.mesto proletario o socialista di sentimento. voi non scriveic ancora la ~•ia_ dti prole/ari. La nota ribello scaua si qua e là dai ,·os1ri ,·orsi; ma riman poi come M>praffatla dalla ml\liconia che ,•i ,•ince di can1are ~t:~~1i',~ f~!:mo e t~ :?i1.~~e~ti~:1i~i~•~!~~,~~,~~l~i 1irolctarl. Condiziono cotesta., la tJUalo,a ,•ostra Insaputa.. dimoslm corno il ,movo_popolo sia in !talli, 11p1)cn11 in sul nucero, e come all'arte proletaria nuo,•issim11.manchi 1uttoro. tla noi il sostrato reale della. penS&tae viva lotta di tutti I giorni. e Possiate ,·oi scrh•ere molte poesie come il e Ca,ito ,Yooo », che sian ,·oco. grido, promessa e giuramento de! r~~~~~ Tt~i~~o~ofii.~toc:~~i;.:~~tr~ intera la sua storlo, e nuo,·a ,·ila. d'ano e di pensiero lo ))rornetto l'insorgcro glorioso del J)rolotal'i. Cos\ ru nitra. ,•olla, j~fl~ :;ll~:;~~~li~ui,:~~~~· Et 1 ~'rrr;~:~:~~~:i o c:t ~:~ 1 ~ 1 ~.~~ "elhunon1O in lingua di popolo, non in gergo tll pedanti o di &ec.ademiei,non di causidici o di aztoccagarbuf:li non di cifisbei e di mcreenari della penna. ' e: \"ol, cui non è dato di le#gere pili di un"or& al giorno, voi povero proletario ignaro d1 scuola e di ac- ~ti::,n~~· .;·:,\ s;~~r~:bi~~i'òf.i"1!j ~l:' 1 Umi~a~. ~l,S 0 ~!; rono, preciso e nitido paesaggio, la culla dell'arto: - ~a~~ 1 / 11~:~~~r'~~asiJi:;;:~~o rer istinto di lradlzlono la e Ma pensate, gonulo amico, che 111 l'itll non è hlilio, anzi gravo o flora tragedi:l. \'o,h-o e ,\NTO~IO l,AURIOl,A. > Olungoremmo troppo In ritardo a dire le lodi e a teucre la blogr.na dell'infelieiMimo compagno Carlo Caflero, morlo IJIOrnlIOD0nel Manicomio di Nocera. Era un'anima ae111ibi– lluima e fu uno del primi e dei piA nrl ,,.; - qui la parola non , prodicata - del tocblismo in Italia. Al qual• conu<r'Ò lnlelltllo, cuort • La nata fortuna, tutta •PN& per ciò, che gli ~"• il bene del partito, con un disintuctae a una cotre.nta da antico apostolo cristiano. Pone la. difflooUi del problema, che In qutgll anni d'lnl&l1111ione 1'af1.cclan. tanto m1gglore e la 1trleti tn&lea del concetto eh'l'lfli al faeen della Tita e del

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