Critica Sociale - Anno II - n. 14 - 16 luglio 1892

CRITICA SOCIALE ~1~!-'!'!lt ,~~r:;~1~~ 1·11 tg:~:ì~~z:~i:,~:r1i~~i: 1 i!: raccoglier:.\ lo s1>,11-so \'OCidella grando famiglia del prolotari:1to cosciente o miliL,nto italiano, compii~\ unn funzione, nonché utile, a.ssoluL·uncnte neces– s.1ria al di d"~I - una fu nzione che nessun altro giorMlo opor:uo o socin .li'!t.1.sia di centri minori, sia emanante dn arti speciali. o per quanto coscien– zios.1mente redntto. rwom, da solo, j)OSSibilità di compiere. :-;on è quindi supJxmibilo che gli manchi un largo appoggio o una nta fccondn. A dirigere La lolla di classe sar:.\ chiamata l';t– nima fervida, la lucida intclligcnw, l'attirità ine- ~~~:!:~~o !~1f.~~~~ n'~~-~~f; 1 ;u1:\o ~~;~~o~~,~~~ polini. Il nomo del direttore è anch"esso una caparra sicura. Nè ci volc,•n meno dell"assoluta necessita in cui il partito si tl'O\'I\ di i\\'Cro un organo po– polare centralo 1J'ondo In p1'0J\'l~nda si irmdiasso ri~~:;~J?,~j t~•l~~.~flo',;fi~:~IdJl~~lil:,~ ~~~•b:~.~~~•t! dafilip~~:~l~if~~.uo: 1 :;r~~~:~i d~~!ft~>e~.'~~1;~ il periodo elettorale, ~i\'idc1R lo suo curo fra la Otuslt;ia di Reggio - il valor oso giorna le da lui fondato e che non J>Otrcbbe d'improni.so abban– donare - o la milnnoso lotta di cl asse. ln questo frattempo s.,rà co.1diun1.toa )Iilano da un Consiglio di Redazione. L'abbonamento è fissato in L. 3 onnuc. L. 1,2.::i dal 31 luglio :-ilio. fino di dicembre. L'Ufficio del giornale Ila sedo presso l'Unione Democ1-a.tic:i-socialc fn Milano, -eta Tre AIIJerqhf, 17. Ad twitarc dissidi o ritardi, lo comunicazioni d'ogni genere (lettere, vaglia, 01.rtolino-vaglia) devono essere di- i:i~ d:~r..•:,n;:~n~t~= ~}ir.~!t 1; 'g:;;:_le La La C1itfca SOCfale, lungo dnl vedere nel nuorn confratello un mol~o concorrente, lo saluta e gli manda fin d'ora I ,iuoi migliori augurì con tutto l'entusiasmo del cuoro. 1-::SSO inratti, anziché intral• ciai'6 l'opera nostr:1, la completerà o la av\•alore,.:J, spingondouo l'aziono fln do,·o la nostra Ri\'isla - per l;t Sl!a stessa natura di rivista - non poteva inoltra1'5;1. Sfamo disposti perciò - por quant'ò da noi - a fa~ili1~:f, 1 .: i~b~1\\~t;n~~~ 1 :i "1~~:~nderannosollanlo una lira rice,,or.urno la Lottadi classe sino alla fino dell'anno. ~oi speriamo cho s.wanno molti fra i nostri let– tori cho vorranno cosi dim<>!lr:wcla loro simpatia al nuo,·o araldo dell'emancipa1.iono dei la,·oratori - e saranno molU del pari quelli chn si fnranno ngenti sponlanoi della propaganda. collabornndo,·i atti\•amente o l)l'Ocurandogli flu d'oro. qunuti piit abbonati è possibile. Opor:1i o non ope1':1i. quanti fd~~:r;~f~~~~o1 ;~ ;•~: ~~tti 1 cW~:: 1 !:,;;i~~! altro che il nostro pH1sti-etto o pili preciso do,·ere, cooperando a che la \'OCO dei ltu-orntori tro,·i un ambiente propizio in cui farsi largamente seulirc. Le redazioni dello ri\•lsto e dei giornali amici sono pregato dell'annunzio o di mandare fin d'ora all'in– dicato indiri1.1.o lo loro pubblicazioni, por :i.n-ilu·o il cambio colla Lolla di classe. Pe1• rormaro il rondo dello primo spese - in attesa di regolari,.wro l'imJ>i::uito amministrati,·o del giornale iu una roa-ma legalo - sono accettate contribuzioni \'Olontnrio di qu alunque somma (od anche sotto rormn di nbbon:- imc.nu motte1>Hci) lo quali verranno t'Cgolnrmento tmbblicate. F:ccifo,mo inrìne gli amiri ~p.,n:i nello pr'Orincie, sopratutto lo Socict.\ operaio o i Circoli socinlbti. a mettersi pnmtamcntc e ipoattti1ca111cntc fa 1·e1a;fonc col uionwle, i.in ~r 01-vani,1-'l.1'0 il ~<'1'– Yizio dello corrispondenze C'hC don-ann~ ~pc,.lir-.i in modo che pervent!:\no n 11ii1 tardi 11 µ-io,·edi mnttina) 111ia 1)Cr sufrgeriro i moili e le fr.11':lnzic, della rh'endit.,. ~i da a.'-,it'u1':l11Zli la ma~gior possibilodiff'usiono, s.,1,•agunrdnndolo nl tempo s1.-..-.o dalle negligenze o dallo ruberie che '-Ono di solito - in Italia - la rovina economica dei giornali ili prop.1gt1.nd: 1. l,A CRITIC,l 5;1)CIALE. LE« ORYÉElS » Tutti snnno cho la co1·1:Je ha n,,uto una ~mude imporfn111.anello primo ra,i della ci\'iltà. Quando un lavo1·0 d'interesso gonomle clorcrn e~~c1·ratto. si costringom con ,,ar'ì al'tiflc'ì di ,·iole111.:1 tutto il popolo o una J>.' lrlc:i.c ompicl'lo. In E~itto le grandi piramidi (qui non è un l:\\'Ol'Odi inlerc-."e ~nc– ralc, ma la so<ldisraziono di un capriccit> del re) rul'ono erette imponendo una impo-it .1.di la,·01-0 :-.11 tutto il popolo, gincchè :-iturno tulti dO\'OV:rnol:1.– vora1-o un certo tempo; o con lo stes-10 ~i~temn fot'Ono folli in Egitto i 1>h'1 antichi tcnt.,th'i di taglio dcll'i,tmo di uez. Ro:n:i. u sò di r,11·co..,truiro in quel modo le mura dcll :i.citi,\; o ,noe,tla ò in ron,lo lo slesso ,·ocabolo che ,11101fa (dm·ere. ronù). Certamente la schi:i.,·ittl scaricò ben prc-.to gli uomini liberi di questo do,·erc: ma non per que.,10 l'is1Huziono rimnno mono p.'ll'lanto documento degli srorzi della ci,•ilt.-\ J)rimith•:i., dirotti a obbligai· l'uomo :i.compiere quei ln,·ori nccc-.-.,1.rì all:i. ,·ila sociale, ma di una necc.isir.\ indiretta e meno "Cli· tila. :i.i quali l'uomo più dirflcilmentc ~i n.,~t– t.1.,·ada sè. Certo ogui uomo di una società 1wimi– tiv:i. si nffrclta spont.111cnmento a p1-c1>.,r;u-o l'arco o lo frcccio por la dircsa; egli sa cho ~onz:t q11el– J'n1•misa1".'l inO\'il:.lbilmouto pCt'iluto; ma è pii1racilo che recalcitri a lavo1-nro con gli altri per cl'igc,·c un ITIUl'Ocho ripari lo loro abilnzioni o lo 101'0 cose, pc1-chè l'interesso dcll:t dircs.1. è in <1uosto caso meno diretto, :i. pili lunga scade111,ao qui111li meno sentito. Di qui la l'ioleuzt\ della Jegg-e. che piega \'Orso il Ja,·01-0 lo 1·ibcllio11idell'uomo pri– miti\·o. 'l'ulo è la ragiono tlell:1. ,orcée primitiva e di tanto nitro i:,1ituzio11iautichc. L'i,le.tlo dell'uomo era allora cd è auco1-.~in gran p.,rto quello di \·l\·erc con la sua rnmiglia. sopra un J)CZ7.0 tli terra su:i., b..utando a SO. la,·01':lndo immcdi.;1.t.,meuto per sè; J)CI' cui J'ccouomia domes1ica rapprc,.,euta la rorma 1101-maleo spontanea del Ja,·o,·o umano, quoll'cL1.doll'o1'0 cho l'uomo ha scmp1-o rimpi;1nta. :i.ncho nei ))Orio<li dello <"ivilt:\pii1 splenrlirlc. il Clii floro non era cho il prh·ile~io di 1,od1i rortu nati, mcntro nulla compo11<1;;1\'R la gran m"ltitu liuo della porduL, indipcnde111 .., o :i.giatez,.a. \l.1. l'aumento della JX>J>Olnziono, la guerra. o milio :i.ltrc c:i.use, c.omplic:..'\ndo le società, costrinsero l'uomo a sistemi

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