Critica Sociale - Anno I - n. 17 - 30 novembre 1891

CRITICA SOCIALE 271 supcrioro a. quello dell'onda sonora, così la clobolo vi– bmziono prodotta dalla. modiflcaziono di una cellula l~~H~l~r~0fu!~~~~1i·~inaroun immenso 1.i,·oriodol ccr- . . . E qui ci troviamo dinanzi a. un:L domanda: Non vi ha dunque a.Ho volontario incondizionato1 Noi rispondiamo in modo assoluto: no. I.a psiche ò sompro passiva come lo ò da J>rincipio,quando l'orga– nismo viene alla vita. Non J>UÒ acca.doro1>onsiol'o senzariduzione di sostanza corobralo, dunque ogni atto ,·olonlario, ogni atto co– scienlo, che in rondo non ò cho pensiero, do,•e esser determinato da una modillca1.iono della sostanza cero· bralo, modificazione che ,•crr1i. soggettivata dalla scn- ~~b;!~~-u\>;~~:-~:o ~fn~ r;~:r~l~\~~:e~s~~~\~~io l ir~~~ naloro adopom il suo piffero, scuotendo cioè, in modo misterioso, quello dato collulo corrispondenti ai ponsiori voluti, porchò questo im11lichorobbonella psiche la co– scienza di essi pensieri. Il lavoro corcbralc sarebbe dunquo perrottamcnto inutile, o lii conseguenza. il ccr– vollo un organo inutile. La ))Siche invece, secondo noi, farebbe la.parto del pitTero,o l'ambiento, indirottamonto, quella del suonatore. Del resto noi ci sentiamo sposso trascina.ti nostro malgrado a certi atti o n. corti pensi eri. Chiam iamolo debolezze, tentazioni. .. chi:lmiamolo quel che vogliamo, siamo costretti a. subirlo, anello so ci riesco no tormen– toso. Non accade spesso di ossoro tormenta.ti da un'idea.• cli nc;n u.voro nello orecchio per giorni o g iorni che il mcdosirno motivo di musica, di cant:u·lo. o di dire un;~ corta f'raso, o tutto questo contro la. nostra. volontà1 Ebbene, a. che valo ciò ché dicosi volontà. so non può imporsi a così piccole cosol Ci si domanderà da che siono prodotti questi piccoli incomodi: da leggeri stati t>alologici di alcune cellulo cerebrali, che determinano m esso continui moti, cioò un lavorio di disaggregazione o costruzione della loro sostanza; lavorio che stuzzicher-j, sempre nel medesimo modo, essendo prodotto dallo medesime cellule, la sen– sibilità. psichica., o che quindi verrà. soggettivato sempre nel medesimo modo. I 1·osidui dolio combustioni che avvengono nella so– stanza nervosa., come sosta.nzo che non appartengono 1>iù ad essa, è supponibile che, come t>ei muscoli, JH'O· duca.no in essa degli oll'ctti anestetici. Oiffa.tliun lun~o o fatico so l;woro psichico, o <Juindi nervoso, lascia. un lungo malessere, una. specie di stanchezza. o inetti• tudino al lavoro mentale. E come chi non ò avvezzo n. lunghi o faticosi lavori muscolari, e si dà. ad essi, ha eliminazioni occcssi,•a.mcnto t\bbondanti di urati, residui dello combustioni, specie dello sostanze cli risparmio, cosi chi non ò a.vvozzo a. faticosi o lunghi lavori mon– tali, o si dà essi, ha.eliminazioni ugualmente abbondanti di urati i quali, seconllO ogni probabili!:\ sar-..1.11110 i J'O· sidui di' sostanze nervoso di ris])al'mio, gli anestetici della sostanza ner vosa. La progressiva inca.pacitù.al lavoro a cui va incontro giornalmente l'or ganismo, ossia la sianchozza, ò deter– minata. dalla. progressiYa. soluziono di conlinuiH~ nelle suo ptu1i por deposito di detriti di combustioni, e per risultante denutrizione. Primo oll'otlo della progressiva. soluziono di continuità.: poca obbedienza. dei mu coli a quella forma. di pensiero che lliccsi volontaria, e debo– lezza di detto ;ltto volontario. Gli stimoli dell'ambiento non arrivano al ccrrnllo cho so molto forti, e dinlcil– mento raggiungono lo cellule di moto, i nervi motori, o arrivano a solleticare i muscoli. f~ uno stato di sorre1'0nza.,1>orchòmolto volto il JJOll· siero volontario ò discretamente attivo e il sistema muscolare inorlo. Accado una specio di _soluziono di continuiti\ f'ra tutto lo J>artidell'organismo. Esso ò ino1·te; il cervello non ha più cognizioni, o molto deboli e rado, degli stati d'ambiente, perchò la sostanza nervos;:L ò divenuta un cattivo conduUoro doi moti esterni. Solo uno stimolo forte può rcnde1'0 attivo rorganismo, im– primendo forti moti alltL sostanza ner1,osa.o quindi ai muscoli. !. .'organismo dorme, sembra morto; ma il lavoro tli nutrizione continua.. Il sunguo correndo per ogni dove Gno rifi\ ciò che il lavoro a,•o,•a. consumato, o spazza ogni cosa inutile Sappiamo gfa che ogni pn1-lodell'organismo eh? fece un la.Yorophì attivo abbisogna maggiormente d1 nu- :~i11:ido~!&,l?~(r1~~ : ~1g ~~~ri~~~n:;~~ 1 <~ifl~a~~~~i ~~!~ef~I~ ,•azioni o ideo. Ecco secondo noi come accade il sogno o tutti i pensieri non regolati dtLseguentisi impressioni 1>criforicho. . .. li sangue, costituendo nello cellule {h senso c10 che l'ambiento avo"a. indirettamente demolito, produco un lovoro inverso si, ma ugut1loo S))OSSO maggioro di qucl!o di demolizione· o con·ondo per ogni do"o e doterm1- nando degli urÌi anche con passeggero anemie e i1>ero• !~~~r.i\1i~ 1 tu~l~ 1 ~ :!st~ 1 ~:~!!~~~ig~!o~1l~c:~i~~~d:if! 1 ~~~1L~I~ di senso, vcr1·it soggettivato dalla sonsibiliULpsi~hici~ in modo sempre vario, ma. sempre uguale per ogni _mo· diflca.zionodi ogni singol;~ cellula., proprio come a.Yv1ono 1101 lavoro inverso di demolizione. Da ciò un com))lcsso di vari pensieri elio accadranno nel m edesimo lompo, o regolali solo dalh~ nutrizione, do.ll' ancmi:~ e pletora., non da. seguentisi impressioni porif oricho. Sono strane combinazioni di J>Cnsicri,spesso unpossibili o slegaH. letT~~;I~~ 1~e~~~1~f: 0 ~:r :~r~~': l~~~o st !~~a,,:ò s~~t~l~~~ cerebro-spinalo non si tro,•i in condizioni JJa.tologich<;, nò il h\\'Ol'O di ricostru1.iono dello rellulo di moto 1rno determinare contrazioni muscolari. Non ò più il ghiac• ciuolo che trascina la.nevo caduta giù per la china.. ma. ò novo che ca.dequetamonto sul JJOndio e che dari'tnuO\'O vnlnngl1e. Secondo la. nostra. iJ>otesi il 1>cnsieronon cessa.<1uasi mai nella. voglia c nel sonno; 1>uòcessar solo il ric_ordo di molti pensieri, spccialmento di c1uelli accaduti nel sonno, porchè talmente sregolai i o sconnessi, che_ gli stati d'ambiento possono difllcilmcnto rinno,•arsi, st11110- lanclo in egu;ll modo lo cellule che erano atth·o nel sonno. Però come non tutti i pensieri che accadono nella. ,·oglia si ricordano, cosi non tuHi quelli che accadono noi sonno si dimenticano. Si vedo che cci·ti gruppi di collulo, atti,·o noi sonno, restano ))Or qualche tempo in ~tl~ t~~~o~ 1 1h~f1~n~~~iti!~o:s~i /'~t~~o 1 ~,~.~~li}à•n~e3~~i~i!l J)ensiori del sogno. E allora ecco che accade: I movimenti dolio cellule di senso, o i risultanti pensieri, accaduti isoc1-onica.– menle, o quasi, nel sonno, si svolgono nella veglia con un certo ordine cronologico, determinato dalla. diversa. resistenza che esse oppongono agli indiretti urti doll'am• biento, che causano in loro i medesimi moti o pensieri dol sogno. Cosi nella veglia un com)}lesso di pcns_ie1·i, accaduti noi sonno quasi o noi medesimo tempo, v1ono soggotth'tlto dalla sensibilità. psichica. in tempi di \'ersi con un ordino cronologico che non era nel sogno. L'ideu. cho il sogno sit~ accaduto proprio nel modu corno lo si ricorda, non J)UÒ ussolutamento renderci certi di questo, pol'chè, come sa.ppiamo, i pensieri sono tutti doter•minati da momentanei stati cerebrali sogget– tivati dalla psiche. E rorologio conferma lo nostro induzioni. Esso ci ha giil. dett~ pili '"?lte che non sempre un sogno ~ccadu~o in un nunuto eh tempo JlUÒ esser s,•olto per 111tcro 111 un'ora, o che quindi esso dovo esser accaduto in un modo assai dissimile da quello che sembra. nel ricor– darlo. Ditratti spesso volto svolgendo un sogno ci i roviamo a corti passi in cui es so sembra biforcarsi o dh•idersi in pili fila, sicchò non sappia.mo quale JJrima S\'Olgere; il cho ci sembra la.mig lio,· conform a llOllnnoStl'a ipotesi. ( 1) Vlcenta. INNOCENTI-; FRANCESClll~I, scultore. o1!:t 1 ,!'~~n,: 1 ~a 3 rfij:io~~ 1 • 0 a~\e 11 ln':!.~i~~~, t, ~~ :~F~1~ì ~,1;,~~:g :r 1 :~:::~ ~f;J~ ~i~~4;;·";!~?.:l 1 e~u~::ct:a 1 '!:r 1 :0~?:ci~ 1 rl!r~~c.~ 11h1cere a T:lri :i.miei del periodico <:he desiderano - e glurta• 111e111e - più s,·iluppata in easo l:i. 1inrte eclentlflca. NOTA Dlll.LA DIRBUONlt.

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