Critica Sociale - Anno I - n. 16 - 10 novembre 1891

252 CRITICA SOCIALE . L'imagine un po' tetra di cui ci siamo serviti da ul– timo a 1>lasmaro il pensicr nostro - e cho va intesa con un grano di sale- non è certo fatta per procacciarci numerosi fautori. Comunque, scrivemmo « il pensicr nostro •: non ci a1Togammodil'itti da Censore, non ''C· stimmo giomea <laMinossi, non lanciammo dogmi.Varia è l:i vita, vario son del pal'i lo vie del pensiero. att'O ~ 1 afo 0 !f~It;~~i~in~i~ 5 i1 ~!~f1~ ' t~~~\~!;~~fj~~~d~t~~ cito a. questo: che il cammino lor tracciato dal Gnocchi non è il solo cho possano o debbano battere « i profani • e::: .. ~:~n~a:s~ 1 i~~~ia~.~~:ecii 0 ~e~~::~o":i'l~ 1 ~1~~~!cf1~r~ il <1uale ha cosi bene sullo dita la geografia. socialista ..- potrà esscro d'accol'dO con noi. Il che non toglio che il filo da lui ordito per oricn- 1arsi nel dedalo dei sistemi o dello scuole sia un fllç, d'Arianna. molte ben torto e perfettamente sicuro. E perciò che cominciamo a svolgerne il gomitolo ai lettori della C1·ilica sociale. Noi. IL SOCJAJJSl\10 E E SUESCUOLE I. 1. 0 Le Tarle scuole socialiste. Noi vi,·iamo in un'epoca in cui tutto si discute dal• l'in(initamente g1·mule all'in/initarnente JJiccolo (ò una frase di Victor Hugo); si discuto l'universo e si discute la stilla della rugiada; si discute l'uomo o si discute il pili minuscolo degli insetti; discu• tonsi lo vib,~azioni del pensiero come cliscutonsi le vibrazioni dell'aria, o i fremiti delle passioni come i fremiti della terra. Nulla sfugge a questo turbinio di ossm•,razioni, di indagini, di analisi; attraro1-so al loro lambicco passano inesorabilmente uomini, leggi, istituzioni, partiti, scuole, teorie, tutto, pedino Dio. Salvatore ì\fo1•elli,infatli, solcva dire: '.fittlo oggi si discute, dal verme a Dio. · E perchò ciò i Po1-chènoi ci moviamo entro una di que11eepoche storiche, che ha come carattcl'O distintivo quello di clemolirc l'edificio di un'epoca precedente per co– struire l'edificio di un'cpoc,'1 nuO\'a. E allora, natu• ralmcnte, tutto si osse1·va, tutto si vaglia, tutto si c1·ivclla poi· potei' scegliere, conservare, gettar via, corr·eggerc, perfezionare, creare, secondo lo circo· stanze o i momenti. t la luce che si vuole, la disputa, la controversia, la disputa larga, la controversia profonda, senza pcnomb1·c, senza rcl.iccnzc, senza metafore, senza p1·cgiuclizì,ma anche sem;a astii meschini e stci·ili. In questo turbino vel'tiginoso di cose, YiYepuro e s·a~ita ciò che si chiama il Socialismo. Anch'esso é tutto discusso, ma alla sua volta poi, esso, tutt9 discuto; pcl'cosso, percuote, agisce e fa reagire. E una catena di pci-cussioni e ripercussioni, cli azioni e reazioni, l'iflcsso del moto perpetuo, che è l'anima dcll'univorsa Natura. COmpito arduo o pericoloso è co1·tamcnte quello di navigare in questo spazio intcrminato o tempe– stoso, in (1uestociclo, 01· nero nero, or abbagliante, della vita e .dello scibile, se non si è validamente muniti di stromenti e di ordigni, di foi>zee di ca• pacità, che scongiurino, per lo meno, il pericolo di faro il leggendario capitombolo d'Icaro in mezzo allo risate del pubblico. Orbene, francamente: il socialismo è esso, 01<a, armato di tutto punto contro tale pericolo, o sta equipaggiandosi o armandosi? Ha, tulto con sò o nualche cosa gli manca ancora? E un 01·ganismo gi;\ p1-ontoa qualsiasi fnnzionç sociale o gli fanno ancora difetto delle facoltà? E un tutto, vario e ;\l"monico, o invece sta completandosi e armoniz• zaudosi 1 B1b1otec:.:i G no B1arco Ecco i problemi a cui non· si può, nè si deve sott1<arsi; biso$na affi-ontarli con mente serena ed animo impaYiao, avvenga che può; ne gioisca o ne sanguini il cuol'e ! Disgraziato il socialismo so - esaminato ne' suoi germi, nello suo parti, nelle sue attitudini, nelle suo possibilità - si presentasse inetto, incapace, impotente nel lavorio copioso e febbrile dei nostri tempi! Ed ora, diamo mano itll'inchiesta. •rutti sanno che il socialismo - cioè la sociologia militante nella vita pubblica - è oggi costituito da alcuno scuole, che chiameremo tipiche e i cui nomi - quantunque spesso fraintesi - corrono sulle labbra d'ognuno; ma non tutti sanno che queste scuole sono, alla loro volta, cause od effetti di com• binazioni, accoppiamenti, gradazioni numc1·ose e indeterminabili di clementi socialistici. r due poli estremi del socialismo sono: il Com,,u,• nismo 1nwo e l'Anarchismo J)wro. F1•a i poli, eia queste due scuole costituiti, sorge una farragine cli altre scuole e di fusioni parziali di queste scuole stesse. Il che vuol cliro che il socialismo, preso in tutto il suo insieme, ò molto più complesso di quello che a pl'ima vista apparo, per la semplicissima ragione, che su11'asse, costituito dalla linea congiungente quei duo poli, ròtea, si svolge e si estrinseca tutto un mondo di osser,•azioni, di idee, di connubi, di temperamenti, di scuole, di metodi; un mondo che, come una nebulosa astronomica, è in continua e perpetua elaborazione. F1·a questi due poli, dunque, un:i f;.ll'ragino di forme, r-isultanti dalle pii', svariate dosi e combi– nazioni di clementi, teorici o cli fatto. Sono combi– nazioni, che ricordano, si può dire, esattamente, lo combinazioni innumerevoli, che fa la chimica cog1i olcmcnii minerali, vegetali o gazosi. E questa possibilità varia e mobilissima di com– binare elementi socialistici, contempe1·andoli vicen• clcvolmento, lascia un campo amplissimo al lavoro delle intelligenze, al moYimento dello emozioni e dogli a1Tetti,e allo spiegamento cd educazione dei singoli tel1lpcramcnti; ò una vastissima palestra di adattamenti d'ogni genere e specie. Cel'tamentc, quosto mondo cli varietà instancabil• mente in cbu11izionelascia aperto l'adito a parecchie indeterminatezze di concetti cd inesattezze di fo1'– mulc, corno pure talora ad a1Tc1·mazioni troppo dogmatichci ma fJuesti inconvenienti non sono che il necessario 1·isultatod'ogni dottrina, d'ogni scienza, d'ogni o,·ganismo o sistema sociale in istato di Jcr• mentazione; non si possono quindi ascrivere nè a colpa, né a demerito del socialismo. Dat..1. e constafata questa situazione 1 eminente– mente multiforme e perennemente in movimento, del socialismo (p1·eso, s'intende, in tutto il suo com~ plesso), riesce, per conseguenza, impossibile tracciare elciconfini determinati, 1·ccisi,immut..'1hilia ciascuna delle sue scuole, dei suoi gruppi, dello sue sezioni; im~ci·occhè la loro autonomia ò di continuo, diremo cosi, altc1·at..1., sedotta o messa in pericolo da que11e forze opc1·ose di attrazione e di repulsione, che sono la dinamica e la vit..'1do! socialismo in generale. E di ciò si ha una prova palmare appena si tenti di costringere il socialismo cnh'O determinate scuole a confini ferrei e non fran~ibili. Quando si credeva, un giorno, di aver conden· sato tutto il socialismo nella scuola. puramente co– munistica, si vide1·0 frangersi i cli lei confini e i1•1•ompere dalla brecciaProudhon col suo anarcl1ismo (ana1·chismo mutualista); poi comunismo e anar– chismo confondersi in una mischia battagliera, e

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