Critica Sociale - Anno I - n. 10 - 10 luglio 1891

CRITICA SOCIALE 151 erano R'ià vaJore esistente, prima che il nostro meccanico cominciasse a la,,orarc; 20 franchi st..1.– rnno uclln.materia pl'ima, un franco nei C.'U'boniarsi durante il lavoro, o in macchino o strumenti in esso ~~~fa':!:• v 1 :1o~i dftl~c~~~- JlR~~ 7 : ~o~v.'!n~~ che furono aggiunti al valore della materia prima. :\la (p1csti Gfranchi, giusta l'ipotesi degli stessi ec»– nom1sti1non provengono elio dal l~n-oro aggiunto alla materia 1wimn dal nostro opcmio. Il suo la– voro di 12 01'0 hn quindi creaW un nuovo ,·aloro di O frnnchi. Il valore del suo hworo di 12 ore s..,rcbbo quindi eguale a O franchi. E con ciò noi anommo SCO\'Ol't.o nnalmcnto qual è il « n,lorc del lavoro». « Alto 1/\! » cschuna il nostro mcecanico. « Ofran– chi 1 ma io no ho l'iccrnti 3 soli! Il mio capilalisla gium sul suo 01101'0cho il valore del mio hlVoro di 12 01•0ò di soli 3 r1-:rnchi, o so io ne chicggo O egli mi derido. Como si spiogn ciò? » SO tostò col nostro valoro del la\'01'0 ci troYa• \'amo in un circolo senza usrita, eccoci 01-:tinca• gliati in una contraddizione insolubile. Noi ce1'-– cammo il Yaloro del hnror'O o trov:unmo più di 3~ 1 ~1°01~ ~lr::~~~i:• ~,>C~~~n;~~~l~l.'Od~1l c!~~ri 1 1 egli p.'lga all'operaio come salt\rio, o 3 li intasca. Dunque il lavoro non a\'rebbo un valore solo. ma due, o molto diversi J>C:t' giunta!. La contraddizionediviene ancora piUa..~urda non t\Jlpena riduciamo il valore CSJU'CSSO in danaro a tempo di la,To1'0. Nello 12 oro di larnro è creato un nuo,·o ,•alo1-o di O rr":\nchi. Quindi in O01-03 franchi - la somma che 1ice,·c l°OJ)eraioper 12 ore di ~~~~-lc~·ifr.~~ro ~1 g~'Od:li 1 l~~~;,,~~~~i:1'r~ il hworo ha duo ,,alori, dei quali uno è doppio del– J"allro, o 12 è eguale a O! Un controsenso i 11ambi i ca ..<l;i, Gira o rnlta., non uscire.mo lla qucstA contraddi· zione nnchà Jl.11'1 oromo di com JH-:t o ,·cndita del la– ,·oro o del vnlo1-o dol lavoro. E cosi av,·enno anche agli oconomisli. I/ultimo mmpoJlo dell'economia classica, In scuola di Ricm'(IO, aflOndò son":ltutto contro 1o scogliodi col.est..'\ conll'adclizionoinsolubile. f~n~~1t..~lt~i~r:~~fn\i~. in un cui di s.,cco. Chi Ciò cho gli oconomisti avevano con:;idorato corno SJ?CSO di produzione del « hl\'Ol'O », 01-anolo speso d1 p1'0duzionc,non già del lavoro, mn del larnra– toro vh·ento. E ciò che vendo,•n questo la\'oratoro al cnpitalist., non Cl":\ il suo hworo. « Appena in· comincia davve1'0 il suo lavoro», dice :\larx, « esso ~~iti1i p~~!~do~!:o.nlt1'~?~~,~~ ,~N!~e 1 ,~i1 ~~~ lat:01-0 futuro, cioè imJ~narsi ad cscguiro un la• ~:~~~~a~~r! 0 ~rc ~~~?~:a:~~~ ;iz:n~ò~!1:~). mn pone a disposizione dol capitnlist..'\ a tempo de– terminato (nel snla1io a giomata) o J)OI'eseguiro un determinato l:woro (noi salario a cottimo), la sua forz.n di la,·oro contro un determinato J>-"lS'tlmento: egli loca o ,·endo la sua {Or,;a di tacoro. Ma questa ro17.n di lavoro è congiunta con la sua ru~~~! ctu~r:~~~~~i~~ ra~-~'cot~cra:: c~uh~: con le !1110 p1'0prio forze; ciò che gli economisti chiamarono lo spese di produzione del la,•oro, sono procisamento lo 81>050 d1 pl'oduziono del l:woratoro ~nih~ 1 ~l~~:;0'~1':i~o ~ !:~'(j>1!i~~1;c 0 ~o\~~~~~ di ln,•oro al valore della ror·t.adi lavoro, o dele1'– minn1oe la quantità d.i la,•01-0 socialmente necessario por la produzione di una fortn di lavo1'0 di dete, .. minata qualità, come lo ha ratto Marx noi capitolo della compra e rnndifa della fon.a di hworo (Ctt])i· lale, voi. I. c.1p. <r"J. Che anione om. dopo che il la,·oratoro ha ,·en– duto al capit:\listn la sua fon.. 1 di l:wo1'0, ci<X!, dopo che ha mosso a disJ>OSizionodel c.1pit.,lbta la sua form di la,·01-0contro un s.,lario prost.1.bililo,a giornat..1.o a cottimo? Il capitnlist.1.conduco il Ja. ,·orato1-onella sun. omcin:-i o fabb1·ica, do,·o gi:\ si h'Ovanotutti ~li oggetti necess.11·i al l:woro, materio prime, mnto1·10nusilinrie (carboni, !;O:St:.rnzo c lo– ranti, eoo.). i.strumenti, macchino. Qui comincia l'opcmio a larnrarc. Sia di 3 fmn· ~:!~ f~ffut:J)::é1i~è~!~tosa~l~~i~1i ~l 0 ;~~:!::~~i-; gi 1 ~~~ unta od a cottimo. SuwX>niamo anche qui che in :!1 O!!o Cf.~~.:i~i~::!~u~,-~ :. ~~~i~toii~~mt~Valt~~~ liz1.atodal capitnli!st:1 nella ,·endita del pezzo com· piolo. Egli no pa~n i !-lt10i 3 alro1>01,,io o consen•a por sò stesso gh lllfri :l. So 01•a roporaio in 12 01-0p1'0ducoliii valore di O f1-:rnchi, in O ore egli no Jn'Oducouno di 3. Egli <1uindiquando ha l:womto pcl c..1.pitalist., O oro lçli ha gi:\ cmnpc.nsato r0<1ui• ,·alente dei 3 franchi 1·1co,•uti n salario. Dopo O 01-c di lavo1'0 son J).11·i o patta; nc.5Suno deve all'alh'O un quattrino. «Alto 1:\f»gridaorn il capitali~ln. « lo ho noleggiato l"opc1":'liO J)CI' una iolc1":\ g1ornat.'L, J>CI' 12 or-e.. \la O ore non sono che mm me.1.1.a. g1ornaL1.Continua dunque a larnr.11-c allcgramcnlo nnrhè sieno te,.. minato anche lo nlh-c O oro - ~lo allo1":\ uoi saremo pari I» E l"opemio si dern in ratti unirorma1'0 ~n~~oil :!~l:t!f è ~c:;~N;!~o ~ s,~ ~~ 11 ,: 11~1~ ; te~~ J>Cr un Jn'Odotto di hwol'O che c&,L'lO 01'0 di la,·oro. Col S.1lnrioa cottimo è osatlamcnto la slcs..~ cos.,. Supponiamo che il nosh'O opemio p1'0duca in 12 01-0 12 1>01.1.i di mercanzia. Ognuno d1 essi eo:;L,in materio prime e logorio 2 rmnchi, cd O ,·enrluto a ~~~t~•i1: l~ie!~ ~tt~~~t~~ g;racc~'i'1 1 ;;: t1 1 ~,'?°~,~i pcz1.o,o por 12 \lezzi :, franchi, per guacfagnarc i c1nalibisognanoa l'ope1':\iOI:? Ol'O ili la,•01'0.Il capi· tali.sta 1·ico,•o por i I:.! pezzi :JO rmnchi; tolti 2.1 franchi per mntc.l'itt1n·imao logorio, no l'imangono ù. con 3 dei C(U:tli p.,gn il s.1lnrio del lavo1'0o 3 li int:lsro. Prec1samcnto corno nelrallro ca'-0. Ancho <1ui ro-– I>Cl'.1io la,•01'l\ O 01·0 J>OI' sè, ciOC' in l'icambio del suo salnrio (mezz·om in ciascuna dello 12 01-0),e O oro J>CI capilalisL-'1. La difficolt;\ nella qualo incaglia1-0110 i migliori economisti, nncltò p.1rti1-ono dal ,·nlo1'0 del « lavo1-o » ~~w~j5;°fo 1 a'-i~l :~11:~0:~i». 1 l~tj ~~:.1j~l~~~\~~:~~'~llglll! odierna soc.ìoL1\ caJ)ilulislica, ò una mc1'00 come ogni nlh".1,e nondimeno una m01'CC afl':.ttto speciale. Essa ha cioè la singola1'0 J)l'Op1iet..\ di ~l'O fOl7 ... '\creatrice ~~~zÌ~~f'~P1~;fu1,~~~ !,;!~~::,d~ !!~~:.Ì~~e:~}g• ~ 1 1~~1~ ~J~i~!~ f! 1~0~ 1 dÌt~~1~%~~~Q ~~1l~~~::~1~: in un gio1110 un \'alorc piit grande di c1uctlo che possiedo o cost.-i CS..'-.'l ~tossa; m:\ con ogni nuorn scoportn scicntinc:i..con ogni 11110,·a invenzione tec– nica, ossa aumenta questo sopmppii1 del suo 1wodolto ~~~~1dil i<~~~ll~1 IJ~,~~e d!Fi:°gi~i1?.~~~I i ~'C ia ~~1~~b11 quale l'operaio ric.1,n il romr~cnso del suo s.1lal'io, o se no proluuga ,·ice,·e1"S..'l c1uclraltm 1:.a11o nella quale dovo rogala1-o il suolnvol'O al capitalista senza ,·orun com1>0nso. 1'alo è l'organismo economicodi tutta la odierna societ.1\. È la classe ln,·01-atrico sola clic 1n'Oduoo tutti i vnlo1i, 1>01'Ciocchò \'nlo1'0 non b che uu sino– nimo di ln\'Ol'O, quclln o.,prc.ssiono cioò con cui In

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