Critica Sociale - Anno I - n. 7 - 10 maggio 1891

CRITICA SOCIALE 100 mero dei viventi, no &,·ovamotrovati soltanto quattro o cinque cho non appartenessero allo infimo classi so– ciali. A Porlorerrajo ave,·amo visto l'Armati, a Porto– longone il Cipriani, Il Ceneri, Il Frena, o basta. Gli altri erano tutta gente po,•era che lo spasmodìco desi– derio di posscdero qualche cosa. l'ignoranr.& dello leggi, l'asscnz.a del senso morale per esse.re nati o vissuti in ambienll mal.sani ed Illegali, lr adillonl sgraziate di fa– miglia, sopr&tutlo 111. miseria, la terribile miseria col tristo corteggio del suol bisogni, dolio suo ignoranze o dello sue cupidigie. avoa tratti coli\. Potevamo noi dire In coscienza a. noi 8tessi che quo– gli uomini rossero molto dh•ersi dagli allrlt l..& maggior parto di quel dollUl, che ,·osU,·ano la. tela del galeotto e porta.vano la. calena al piode, non erano dossi delitti sociali! E il nortanl;ch"orn pure nato o vissuto o Illustratosi in tempi cssenr.lnlmento prooccupa.ti di politica, capiva. o senli\'tL tuUo ciò con quel suo cuo ro onesto o giovino sompro, mnlgrado lo sr1LC0l0 del corpo, o rccitavtL il suo co111flco1·, come legislatore, desolandosi della complessità do\ problemi cho si rannodano intorno alla colpa. ed alla pena, o conrcssando che ltLsocietà punisco negli Individui troppo spes50 delitti da lei stessa preparati. A.~~A MARIA '.!ifozzo~,. La pace e il socialismo Dal capitano Siecardi, tnrllticabile apostolo della p.'\Ce, riceviamo. col litolo: /Jrec,e domand4 e lunya ri•po.sla, l'articolo 3eguente: Un mio a.ntlco condiscepolo, il cui nomo per tanti titoli insigne ml dispiace di non essere autoriu.ato a. pubblicare, ml scrivo: « Poi momento credi tu che si possa operare omcacemcnto pel bene della pace senza spoS&rOo propugnare l'idea socialistica.1.... » Questa. domanda me l°&\'OVO gil f11.lt& da parecchio tempo e 111. risposta, cho ho trovata. - buona o cattiva cho essa. sia - erodo non afl'atto Inutile ro.r conoscere al lettori di questo pregiato periodico, all"animo dei quali probabilmente si so.rà.qualche volta affacciato lo stesso dubbio. Anch'io sono lntimnmonto persuaso o co1n•into - o erodo 11vorloampio.mente dimostr11to nelle mio conre– rcnze - che uno Stato non può ,·h•oro in pa.ce coi vicini, se la pace non regna. nel suo seno, ossia so l'ordino inlen10 non è fondato sulla giustizia o sulla equità.. In ciò credo concordino tutti gli studiosi de.Iproblema sociale; m11. vi sono ancora molli - o nel Comitati della paco ro!'lo p!U che altrove - i quali non vogliono sentir parlare di rirormo socia.lie si ribellano contro qualunque proposta., che miri a cambiare l'ordino in1emo. Eppure la ragiono dimO!tra, il cuore sente e l"espc– rienz.a conferma che ftnchè l'ordine sociale sarà fondato sull'arbitrio, sul privilegio e l'ingiustizia., bisognerà mantenerlo colla violenta; e ftnchè la violenta starà al posto della ragione e dell'O()uità, lo Popolazioni saranno sempre OSJ)OSlo a.I doJ)plopericolo di una rivoluzione o di un&guerra; ma più spesso di u1111. guerra, chè quando il malcontento cresco o mina.ccia uno 1coppio, i reggi– tori dei popoli ricorrono alla guerra. cornoad opportuno divorsh·o. l..a.guerra è una gran valvola di sicurenn, i reggi– tori dei popoli lo sa.nnoe a. tempo e luogo sanno anche ~ervlniene. Ma se sono intimamente convinto cho 1iano necess&rie proronde e radicali rirormo sociali, non sono ugualmente convinto della ncceuilh. di rare tafluln nua. Seguace del metodo evolutivo, io credo che le riforme 1oelall devono attuanl & gr&doa grado.runa dopo l'altra, e che perciò CO0\'enga.stabilire ehia.ramento prima ciò che de,·e essere demolito e ciò che può cssero ancora conser, ·a.to. Sapendo ognuno su quali rovino devono essere gett ato lo fondamenta del nUO\'Oedificio, non si potrà pili dire cho I riformatori fabbricano castolll in aria. Cosi J). es., so all"osereito permt1.nenle si sostituisse la nulone &rmata, egli è certo che si farebbe un gran puso Innanzi o cho sull'area rim"'8t& sgombra si po– trebbe cominciaro subito a ril'abbrlcaro. Perchè dunque non cl uniamo lutti In questo primo Intento 1 1-~auo Il primo J}l\580 o data lo. spinta., tutto lo altro rlrormo si attuerebbero pili rtlCilmonto. Vedolo quello cho rmccode In Svizzera. e negli Stati Unili delrA.merica del Nord. La mnnca.nza tlegli eserciti permanenti e il conseguente benessere delle popolazioni rendono col& meno acute le crisi o meno aspro le lotte l'ra Il capitale e Il lavoro. Molio quislioni, che a noi sembrano insolubili, so non si ricorro al rimedio eroico del ferro o del fuoco, là furono giù. amicho\'Olmento composte. E lo Socicti\ della paco, cho In Europa si tengono estraneo ai partili militanti o lnluno ostentano lndirro– rc.n za per le questioni Interno, là non si disintores.sano di , ·eru.na quistiono cho possa turbare la paco interna. o le buono relaz.ionl col vicini. Quelle Società là non l'llnno,come le nostre, l'Impropria. distinzione rra la pace lntema. e la paco intemulonale; sono Società della pace lout oou,·t e come tali erodono che sii\ loro stretto do,·ero di intcri>0rro l'opera loro por 11,v\'iaro ad un amichevole componimento tanto le qulstloni interno che quello Internazionali. Ora che in America si sta. organin&ndo uno 1ciopero colossale, le Socielu. de.IlaJ)llC0 di Boston o di 1-'iladollla. stanno facendo circolare uua petizione al presidente, onde eom·ochi una suprema corte arbitralo per com• porro non solo la vortonzo. fra. capitali1ti o IM·oratori, mo.anche quella ilalo-nmorlcana o l'altr11 della Ponsil– ,,,ulla occidonto.le . Ciò che ranno c on tanto 11roflttole Societh. della.paco americano, 11011 potrebbero farlo anello lo nostre, o ciò ra.cendo non meriterebbero come (Juellc Il\ stima e la. lode unh·orsalol li mio amico soggiungo che •la per dicc11tar ,ociali,ta. Con 1ua. buona. licenza io credo che lo sia glil., corno lo sono io o come lo sono tutti quelli cho al mali pro• senti ,·orrobbero ap1)0rtaro solleciti cd emcaci rimedi. '.!ila,ripeto, io sono socialisia in questo senso. cho ,·orrei procedere por gradi, racendo s1mrire subito i prh•llegi più odiosi e le ingtustitio più gravi, poi a poco a poco tulli gli altri. In questo modo, o in que&'\omodo soltanto. credo si J)()tlS& emcacemcnto rlsolvero l'arduo, Intricato o com– Jllosso problema. sociale. E in <1uost'o1•era. eminontomcnto umanitaria, lo Soeiofa della. paco J)Otrobbcro benissimo procedere d"nccordo cogli clementi meno rocoslo corrh'I del partilo socia.lista; basterebbe perciò ch(l gll uni o gli altri non ~i impa– sloja.sscro nella mlii consigliata. distinzione rra. paco inten1a. o paco lntemaziona.lc . Ilo deUo mal consigliata, montro rorsc a vrei dovuto dir e n.K•mrtlA, pcrcl1è Il\pncR

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