La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 30 - 6 agosto 1908

' 18 — Non è questo che io volevo -- sogghigna la bella. — Qual- cosa di meglio. Quanto questa collana di perle ? — Ventimila lire. — Date qua. A questo punto funziona il telefono. L'orefice telefona il tini al prence, il prence telefona al prefetto: fatela arrestare; il prefetto telefona a.... Diana de Poitiers. Questa riceve il segretario del pre- fetto, giovane intelligente, gli offre del thè, delle sigarette russe; quindi si alza e « arrestatemi, esclama, lo scandalo non a me ar-, recherà danno! » Il segretario capì, il prefetto capì e il prence.... pagò. — Magnifica, Rubempre. Tu sei pure la gran cattiva lingua! Non si finirebbe mai di ascoltarti. —Ebbene, ascolta anche questa, ma ti giuro sulla memoria del- l' onesto Birotteau che è l'ultima. Si tratta di un casetto in cui il defunto monarca ebbe — pour une fois — dello spirito. Um- berto aveva l' abitudine d'invitare con lui a caccia, a Castelpor- ziano, i vari comandanti delle armi a cavallo di guarnigione a Roma. Li invitava per turno, uno per volta. Ecco che tocca al co- mandante del Foggia, conte Zaremba di Jaraceski, polacco, gran cavaliere, gran giuocatore, gran debitore, espulso poi per moro- sità dal « Circolo della Caccia ». Reduci da Castel Porziano, re e colonnello visitano le scuderie e si arrestano avanti ai boxes, am- mirano, osservano. Bel cavallo questo. Discreto quest'altro. Dice il re: colonnello, se permette le regalo questo cavallo. — Grazie, Sire. — Lo mandi a prendere da' suoi soldati. Escono. Il colonnello, accompagnato il re, torna alle scuderie e...-. si fa consegnare un altro destriero. Solamente, quello donato valeva tremila lire, quello preso ventimila. Nessuno dubita della parola di un aiutante di campo onorario del re. Il nobile animale la sera stessa è venduto, per pagare un de- bito cosid etto d'onore.. Passa un anno. Riecco il turno del colonnello. Il re lo ricon- duce nelle scuderie e gli regala.... un altro cavallo. « Però, sog- giunge tra il serio e il faceto, questa volta guardi di non sba" gliare : » Tute du monsieur. Vautrin e Rubempré si alzano. La cugina Betta si toglie gli oc- chiali e intasca il suo taccuino covarlo di geroglifici. E' calata la sera. Allo svolto della strada un ubbriaco canta sto- nando: Gira e fai la rota.... La cugina Botta. • Lo e2.ar viene.

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