La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 25 - 2 luglio 1908

28 L'avv. Pugno, che era un gran viveur, odiava veramente quella vecchia megera; si lagnava anzi spesso con gli amici delle brutte figure che gli faceva fare quando qualche volta si recava assieme alla figlia e lei a mangiare in qualche restaurant. - La vecchia, finito il pranzo, portava via tutto: il pane, salviette, persino il sale. • Fortunatamente per l'avv. Pugno, la morte lo salvò, nel 188g, dalla persecuzione della Sartori. Il signor Rinaldo Rinaldi, amicissimo dell'avv. Pugno ed oggi impiegato al Municipio, sa che, dopo la morte del suo amico, fu trovato in un commodino, presso il letto di lui, un pacco di ' lettere della Cesarina; fu chiamata la madre per restituirglielo, e costei, piena di rabbia, rispose: Mi restituiscono le lettere, ed io dovrei restituire un bambino! ••• L'avv. Pugno morì nel 1882, quando PHercolani, ammalato di spinite e di demenza senile era ricoverato al manicomio di S. , Maria della Pietà in Roma. Ebbene la Sartori — due anni dopo — nel 18B1 ricorre all'ulti- mo stratagemma: con un pretesto fa uscire del manicomio l'Her- colani; lo riconduce a casa, lo fa mettere a letto, ed in articulo mortis fa celebrare le nozze fra lei e l'Hercolani e fa legittimare come figli non solo la Cesarina, ma anche il figlio di costei... da pochi mesi nato che oggi si vuol far credere figlio del re Umberto! Un vero romanzo rocambolesco! *** Fu la Carolina che prostituì, rovinò la Cesarina, fu la Carolina che spinse costei a muovere giudizio contro Casa Reale. La lenone raffinata, la biscazziera pericolosa aveva lasciato il suo testamento alla figlia: un ricatto a Casa Reale! Non ci si dica che siamo crudeli coi vinti. La gente che si perde nei turbini passionali suscita la nostra compassione. Essi sono gli automi del delitto. Ma l'avv. Paternoster, il giudice aggiunto ui Crespellano, nella provincia di Bologna, l'estensore sciagurato delle inaudite sentenze che hanno distribuito ai poveri contadini più di cinquant'annf di reclusione pochi mesi prima di diventare omicida, è stato troppo canaglia perché lo si dimentichi e lo si lasci passare inavvertito fra la folla dei delinquenti. Egli é stato insensibile ai dolori dei Roveri diavoli della gleba. Egli è stato spietato con tutti. Le lagrime dei genitori e dei parenti delle sue vittime lo hanno incitato a esser più crudele. Al momento del processo noi lo incorniceremo nei suoi delitti perché scompaia dal mondo morale come un mostro della specie. La toga sulle sue spalle era la tortura del proletariato.

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