La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 25 - 2 luglio 1908

18 9‘. COVI 'tya ( Con la fraseologia che sfiora e titilla il dramma è venuto a questa conclusione che raccomando ai lettori. « Con tale verdetto, avuto riguardo all'età e alle circostanze attenuanti che voi vorrete ac- cordare, non di un'ora ritarderete la libertà all'imputata. (E' il Magnaud della borghesia che parla) Ma cosi sarà (udite( udite!) resa giustizia e anche in questa causa risplenderà la massima che è la nostra missione, e cioè che la legge è uguale per tutti.» Giusto, tutto giusto, ma io vorrei lo stesso linguaggio e la stessa deferenza per le Polli e le Malabarbe. I giurati delle Malabarbe e e delle Polli sono stati funebri. Non hanno avuto emozioni. Hanno detto semplicemente: alla galera! E sono in galera. Giudicate fra il trattamento dell'una e il trattamento delle altre. Da una parte è la viltà umana, la viltà che non tiene conto delle condizioni e delle sopraffazioni sociali e procombe sulle disgra- ziate con tutti i rigori di una legge senza testa e dall'altra tutta la cortesia, tutta la gentilezza e tutta la generosità dei giudici. Io approvo Linda Murri al confino, ma mi domando ogni sera perchè la Bonetti non è al contino? Parche è povera. E la povertà nelle catastrofi umane è un'elemento di colpabilità. Ne volete la prova? La fotografia della vittima è nel numero precedente. La Giuseppina Pellegrini, quindicenne, dello sciopero parmense, in- "vece di revolverare è stata revolverata da un libero lavoratore, da Pio Bianchi. I grandi quotidiani non hanno trovato nulla intorno alla vittima dell'odio di classe e il processo darà 1i stessi ri- sultati del processo di Piacenza. Assolverà il revolveratore. L'avvocato dei poveri. LA PIATTAFORMA DEL PUBBLICO A proposito di preti che vogliono prender moglie. A me sembra che non sia equo, nè utile, nè rispondente ai fini della nostra lotta osteggiare ed irridere ai preti se tendono di acquistare maggior titolo alla vita, Si sa: i preti — mercanti di divinità 9 di passaporti per l'altro mondo — formano, direi, una razza interiore perchè hanno svi- luppati degli uomini gl'istinti più crudeli e più malvagi, senza l'equilibrio di quelle virtù che mire sintetizzano tanta parte del complicato e profondo animo umano; quistione di temperamento, di tradizione, di abitudine, di scuola! Ma appunto perchè essi rappresentano la più temibile esplica- zione del male, bisogna pure che ai cerchino i mezzi di difesa e di persuasione. E quella dell'abolizione dercelibato dei preti, per ,

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