La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 25 - 2 luglio 1908

16 Le Polli e le Malabarbe In cella, sferzate dal regolamento car- cerario, affamate dalla dieta regolamentare. La Remondini è ac- colta in prigione come un'ammalata, coma un'isterica, come una leggitrice di romanzi. Le si dà una compagna per confortarla e consolarla e poi la giustizia la manda a un manicomio e la fa passare da un ambiente odioso alla casa di salute "dove i me- dici sono umani e i cibi signorili. La stampa è andata coi piedi sulle Polli e sulle Malabarbe. Le ha presentate al pubblico cir- condate dalla prosa volgare che fa rabbrividire chi legge, che pre- para il verdetto che manda in galera. Le chiamava « teppiste » della bassa pègre milanese. Con la fanciulla di Piacenza ha usato tutti i riguardi. L'ha sempre chiamata a signorina » e l'ha servita ai lettori con la prosa molle di tutte le scuse, di tutti i compa- timenti, di tutte le bontà, di tutte le gentilezze. Ci ha raccontato i pianti, le sofferenze, le depressioni e ce l'ha vestita tutta di nero, con il velo lungo, floscio, fitto, giù sul viso leggiadro. per nascondersi dagli occhi curiosi e poi ce l'ha immersa nella deso- lazione e nelle lagrime del romanticismo. Tutti sono stati buoni con la leggitrice di romanzi. Presidente, periti, pubblico mini- stero, avvocati. Le si è permesso di 'essere sorretta dai genitori, baciata dal fratello, premuta dai parenti, portata fuori e dentro la gabbia come si fa con una inferma. Alle. Polli e le Malabarbe niente tutte le inclemenza dei regolamenti. Loro sono fango del sot- tosuolo. Per loro non ci sono affetti. Madri, fratelli, indietro! Per le Polli e le Malabarbe bastano i carabinieri. I vostri singhiozzi sono risate beffarde. La Remondini, Portato il revolver alla vista del pubblico, dice il cronista, a emette un urlolungo e lamentoso, si dibattte convulsivamente e piange a dirotto. e il presidente con parola carezzosa le dice: — Calmatevi, Remondini. Foste calma lino ad ora, siatele an- cora. Oramai l'arma non rappresenta più che uno strumento. Al processo della Malabarba e della Polli l'arma era un'accusa- trice formidabile, un arnese omicidiario che gli uomini della legge agitarono davanti ai giurati per dir loro che assolvendole avreb- bero un giorno o l'altro subito la stessa sorte del 'attivandolo. Le perizie di ottanta pagine per la Remondini dimostrano che l'u- manità è tutto un conglomeramento di pazzia e che quindi ab- biamo tutti la testa del re Lear. Mescolanza di senno e di stra- nezze! La ragione nella pazzia! Isterica, solleva la fronte. Tu sei sovrasatura della malattia del nostro secolo. La lingua del pub- blico ministero contro la Malabarba e la Polli è stata implacabile, veemente. Ha frantumate le ragazze e in nome della giustizia • uguale per tutti, ha sp tlancata loro le porte del reclusorio. La lingua del pubblico ministero contro la Remondini era di velluto.

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