La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

90 (22) APPENDICE hA VITA TUR1301kENTA 1)1 IRAigoplbo f4ESIDERsor4 La cameriera ha deposto un largo vassoio con piatti caldi, un piatto d'argento a barchetta nel quale fumavano fette di lardo secco, magro, con delle uova in camicia, dei vasi di miele e di conserve indiane, una teiera con una brocca d'argento lavorato d'acqua bollente, una sleppa di burro imperlato di rugiada in un piattone di porcellana a valletta, delle chicchere trasparenti con l'orlo dorato, dei cucchiaini snelli d'argento liscio con le iniziali sormontate da una corona di contò al dorso dell'asta e una zucche- riera colma di pezzi che parevano del granito luminoso nella bianchezza di neve. Dimenticavo le acciughe con la carnicina dal colore smunto, le aringhe affumicata che il padrone riceveva direttamente dalla Norvegia ed i pa- nini dalla crosta leggermente rosolata per le bocche si- gnorili. ' • Il signore sfiorava la roba mangereccia sui piatti che gli passava Rosa, perchè diceva che non aveva appetito. La sola vivanda che gli andava era quella ch'egli chiamava,bacon, del lardo che faceva venire dalle coste inglesi. Era una abitudine contratta in Inghilterra, quando vi cra andato can Garibaldi, ai tempi dei tempi, in cui il patriottismo era alto, entusiasmava le popolazioni, nutriva i cuori e metteva un la fraterno per il cielo delle nazioni. Egli di- ceva che nessuno ha mai saputo condensarc in alcune pagine le esplosioni di gioia avvenute dovunque passava o si fermava il generale. La carrozza di Garibaldi andava lentamente fra fitte di gente calcata nelle piazze, nelle vie, lungo i viali, nelle arterie del West-end, dove abita l'ari- stocrazia titolata. Il signore aveva fatto delle note con' l'idea fissa di buttar giù i ricordi di quelle giornate di fasto britanno, ma le cariche pubbliche non gii hanno mai concesso un pò di calma. Al the è stato più confi-

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