La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

— Che cos'hai da dire sul conto mio? Senza scomporsi, con le braccia imbracciate. mi ha sputac- chiato in faccia un nome orribile e poi mi ha piantato con viti- lenza il suo piede nel ventre. Credo di avere gridato assassino Sono caduta, sono svenuta, mi sono risvegliata in letto circon data dalle mie sorelle e dalla mia madre. Il marito se ne era andato. E' andato in Francia, lo non l'ho più cercato; lui non si è fatto più vivo. Ma il suo calcio è rimasto. E' rimasto nella testa della mia bimba. Alla superficie della testolina della povera creatura era il calcagno di suo padre. Dico era, perché lo strazio di avere con me mia scema che mi ricordava continuamente l'assassino è ces- sato da pochi mesi. Ella è morta. La madre piange anche i •mostri. E io ho versato tutte le mie lagrimo sul cadaverino di Giuliana. Non so che cosa pagherei per togliermi dalla mente il de- litto del di lei padre. Ma non posso. Esso vi è come inciso. E questo gaglioffo, signor Direttore, è ancora considerato dalla legge mio marito, e io che vivo con un altro che mi vuol bene e che mi ha fatto madre più volte, sono classificata fra le con- cubine ! A. Z. • O Le Società Anonime che svaligiano gli Azionisti Il . "Stabilimenti riuniti del Marsala" Due milioni scomparsi. Stavolta la colpa è proprio mia e dei miei sventurati gogos alla ricerca degli alti dividendi. Non è che il pazzo che possa creder di buttar giù una casa secolare, come la casa Florio, conosciuta in tutto il mondo per il suo eccellente marsala, con 12000 azioni da 100 lire. Pure io ho avuto la dabbenaggine del nano che si mette in lotta Col gigante. Confesso che hanno concorso anche i titoli personali dei promotori a farmi perdere le mie azioni. E' il debole di tutta la mia vita. Il titolo di commendatore, per esempio, sul mercato in- dustriale e commerciale, puzza di cadavere. E' come la marca di un disastro. Nei processi Luraghi e Cavallini e Favilla ho veduto cadere, uno dopo l'altre, otto commendatori. Il _commendatore è uccello di malangurio dell' uccellanda dei coltivatori degli azionisti. Ma tant'è. Io cado sempre nel suo paretaio. Chi ha be-

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