La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 24 - 25 giugno 1908

Il tanti. Non v'era nò ff,îgrante delitto nè mandato. L' obbligo dei gendarmi era di redigere un rapporto di contravvenzione e man- darlo al magistrato. PIÙ tardi si sarebbe potuto arrestare lo scio- perante se lo si fosse riconosciuto. Ma il fatto di precipitarsi COD dodici gendarmi su trecento persone coricate sull'erba, senza al- cuna manifestazione, è cosa così grave che il Consiglio dei mini- nistri ha deciso di deferirlo al Consiglio d'inchiesta. Noi vogliamo che gli operai rispettino la legge, ma vogliamo pure che gli agenti della forza pubblica ne diano l'esempio. I tribunali diranno se i carabinieri che hanno fatto fuoco — cinque non hanno ubbidito e saranno premiati dal governo — hanno commesso degli as- sassinii. E' stato il linguaggio della riprovazione governativa che ha salvato i ministri dalla caduta. Ma il processo non correggerà gli istinti feroci dei rappresentanti dell'ordine. Per mutar loro l'animo bisogna sostituirli. Bisogna mettere al loro posto gente nuova, gente ambientata nel proprio tempo, gente -che sappia spersonalizzarsi nella funzione che esercita per non diventare un corpo di giustizia sommaria. L'ITALIANO A PARIGI. >000000<XXXXXXX>O<XXXXX>00<>00C<XXXX>0000OM Lo czar viene. Prepariamoci a fischiare lo czar. ••• Lo czar è nn massacratore di folle. Non c'è regno che abbia impiccati tante donne e tanti uomini politici come quello dell'imperatore russo. ••• Lo czar condanna alla Siberia tutti gli intellettuali. *5* L'autocrate di tutte le Russia in nome della sua religione ha fatto macellare milioni di ebrei. La solidarietà italiana per il popolo russo sia manifestata con i sibili, con gli urli, con i fischietti, con le dita in bocca dovun- que passa il sanguinario imperiale.

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