La Nuova Commedia Umana - anno I - n. 23 - 18 giugno 1908

24 Tutti i vinti di ieri, tutti i militaristi inveleniti dalla disfatta, tutti i patriottardi che sognano la revanche, tutti i cattolici della Francia che agonizza si sono coalizzati e rimescolano l'immondizia della campagna antidreyfusarda e diseppelliscono lo sterco del loro cer- vello e riversano sull'autore del .l'accuso tutti i vituperi avvele- nati dal fiele della loro rabbia impotente. Sono gli Ernest Judet, dell'Eciair, gli Arthur Meyer del Gaulois, i Rochefort dell'ingrani- sigeant, i Maurice Barrès di tutti i giornali nazionalisti; sono tutti i rinnegati, tutti i voltafaccia, tutti i venduti che cercano con la loro prosa melmosa di imbrattare la Repubblica per riandare alle orge imperiali o monarchiche che vogliono Zola nell'ordure della sua Nana. Tutto serve alla loro demolizione. Per diminuire la cerimonia di avere panteonizzato l'uomo che ha fatto circolare i Rougon-Ma- equart hanno detto che i complici dell'apoteosi zoliana hanno fatto entrare Zola al Panteon in un modo clandestino, fra le tenebre, con una cerimonia sacrilega. Hanno detto che hanno umiliate le bandiere militari facendole curvare sul feretro del diffamatore dell'amido e hanno soggiunto che se l'esercito fosse stato libero di manifestare il suo pensiero durante l'apoteosi avrebbe velato i tamburi, le trombe, i fucili, le bandiere e avrebbero messo il cr'èpe al braccio. I nemici della Francia 'repubblicana sono molti e spietati. Ma la Repubblica uscirà anche da questa tempesta più salda e più vigorosa di prima. Viva la Francia collana! Dottor Pascal. >C<>0000<X>00(XXXXX>00«>C00<XXXXXX'XXXXXXXXXX Un palazzo dei tribunali immondo Lecce, 3 giugno 1908. Ieri conobbi la giustizia. Stava Su un tugurio lurido ed infetto. Quando 'Stecchetti scrisse queste parole non aveva certo vi- sitato il palazzo dei tribunali di Lecce, perché non si sarebbe limitato a quello che si dice nel sonetto, ma avrebbe adoperato

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